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Flashback
Era una bella giornata di ottobre, il quinto anno di Megan era iniziato da più di un mese.
La ragazza stava correndo per i corridoi nella fretta di raggiungere la classe di incantesimi.
La borsa mezza aperta, i capelli disordinati e una scarpa in mano... in queste condizioni stava andando a lezione.
Quell'anno sarebbe stato l'ultimo anno di Sirius e dei loro amici.
Megan aveva perdonato da un pezzo  il suo ragazzo e il suo migliore amico per aver fatto a botte, e finalmente i contrasti erano stati dissipati.
Ma una questione era stata posta, e Megan l'aveva affrontata tutta l'estate.
«I tuoi poteri sono abbastanza oscuri, e vanno controllati, altrimenti potresti ferire qualcuno.»
Alastor Moody non aveva aggiunto altro, almeno null'altro che non potesse essere capito facilmente.
Megan urlava quando percepiva una morte incombente, quando avvertiva l'oscurità invadere la sua cerchia, il suo grido era una lama tagliente per tutti.
Ma anche per lei.
Non voleva essere una di loro, non voleva essere una Banshee, non voleva essere una creatura dell'ombra, voleva liberarsi di quella parte della sua anima.
Ed ecco il motivo della sua attrazione per il fuoco, era un modo per reprimere quel lato raccapricciante.
Ma c'era dell'altro, che non avrebbe scoperto subito.
«Buongiorno!»esclamò entrando in classe, e trascinandosi all'unico banco libero.
Poi ebbe un sussulto quando si girò verso i banchi degli altri e vide che non erano i suoi compagni.
«Oh... credo di aver sbagliato classe.»
Infatti, Regulus Black sghignazzò e le fece un cenno con la testa.
Megan arrossì violentemente per la figuraccia.
La Mcgranitt scosse la testa:«Gold, questa è la classe di trasfigurazione, del sesto anno, la sua è quella adiacente. Ora se non le dispiace, devo continuare la lezione.»
Megan indossò la scarpa velocemente, sistemò la borsa e uscì chiedendo scusa.
Ormai era tardi per entrare in classe aveva già perso quasi tutta l'ora di incantesimi.
Aveva fatto tardi, di nuovo a leggere il più possibile sulle banshee.

"Quando un membro della famiglia protetta muore, o è in procinto di morte, la banshee piange e si dispera"
"È uno spirito che spesso viene classificato tra quelli maligni, anche se in realtà nelle antiche leggende viene descritto semplicemente come uno spirito femminile che si aggira attorno a paludi e fiumi, nelle sorgenti o nelle colline d'Irlanda."
"Si crede che siano le tremende grida di queste misteriose creature a uccidere, mentre esse annunciano solo la morte imminente ma non la causa."
"Talvolta le sue caratteristiche possono essere possedute anche da altre creature magiche, per un effetto chiamato: specchio del suono. È molto raro, una peculiarità che può trasmettersi anche a distanza di generazioni ( oppure di generazione in generazione). È causato dall'urlo di una Banshee che si è riflesso nel dna di una persona: un processo energetico complesso è difficile da capire fino in fondo."
Megan aveva quindi pensato che nella sua famiglia ci fosse qualcuno come lei, una donna con il suo stesso problema.
Tuttavia Megan non aveva tenuto nascosta una verità del genere ai suoi amici.
La notte non dormiva bene, e infatti Felpato le stava vicino per più tempo, ma questo serviva a poco.
Lui si addormentava, lei rimaneva con gli occhi sbarrati.
Lily e James, dal canto loro, erano diventati molto più "amici", e lei aveva perfino accettato di uscire con lui il sabato pomeriggio. Entrambi Caposcuola, i due avevano poco tempo per divertirsi, e i pochi momenti rubati lo trascorrevano a ridere e a chiacchierare allegramente.
Remus invece non dormiva più da mesi, perché aveva un senso di colpa che lo divorava ogni volta che provava a chiudere occhio.
"Non puoi amarla, lei è la ragazza del tuo migliore amico" si ripeteva.
E una strana sensazione gli faceva contorcere le viscere: Greyback.
Quel mostro non aveva perso d'occhio Remus dall'ultimo scontro.
Remus perciò si sentiva osservato, controllato costantemente, e aveva timore di mettere nei guai i suoi cari.
Remus aveva confessato l'amore per la ragazza solo a Lily... o meglio lei l'aveva capito...da tempo.
"Dovresti parlarle, magari c'è una speranza"gli aveva detto Lily.
La ragazza sapeva che Megan era molto presa da Sirius, era la sua migliore amica... però Remus provava per Megan un amore così puro e disinteressato, Lily credeva -anzi era convinta- che sarebbe stato l'ideale per Meg.
L'amore di Sirius era troppo passionale e travolgente, poteva dunque travolgere sia nel bene che nel male, e c'era più possibilità di far soffrire Megan.
Con Remus avrebbe sofferto? Secondo Lily, no.
Ma James che era il migliore amico di Sirius, e per quanto volesse bene a tutti i suoi amici...per Black aveva un debole.
James, quindi, aveva tentato di dirottare i sentimenti di Remus.
Perché anche James aveva capito tutto.
"Sono felici insieme, non sconvolgere il loro rapporto, tante ragazze sono attratte da te... devi solo trovare quella giusta".
Remus rimase in silenzio, sentendo i suoi sentimenti appassire lentamente... e rifiorire ogni volta che Megan gli sorrideva.
Sirius aveva capito qualcosa, ma non avrebbe mai pensato che l'amico fosse proprio innamorato della sua ragazza.

Meg
Durante la notte, io e Sirius abbiamo parlato, nessuno aveva voglia di dormire, o di lasciare l'altro anche solo per chiudere occhio.
Remus tra poche ore verrà a prendermi e io cerco di farmi piacere la cosa, pensando che rivedrò Harry.
Ma purtroppo... non tutto sta andando secondo i piani.
A quanto pare, Arthur è stato aggredito da un serpente, mentre faceva la guardia a qualcosa per conto del Ministero.
La cosa in questione -mi ha confessato Sirius- è una profezia. Una piccola sfera luminosa contenente la profezia di Harry... che lo lega a Voldemort.
Harry, ovviamente, non deve saperlo.
Ma adesso, gli altri Weasley e Harry stanno venendo qui.
Sirius è preso dal panico, io invece sto cercando di farlo ragionare.
«Devi andartene! E se c'è anche la loro amica? Lei già ha dei sospetti!»
Sirius prende subito il mio bagaglio, poi guarda la finestra, e pochi secondi dopo, girandomi, noto Remus con la bacchetta in mano.
«Non c'è più tempo»sibila Remus prendendo il mio bagaglio«Vi rivedrete a Pasqua.»
Guardo Sirius e poi gli do un bacio, lui mi accarezza il viso, senza pensarci ancora, mi stringe forte a sé, mi sussurra qualcosa.
«Ti amo.»lo sento dire più volte.
«Ti amo.»ripeto, per poi lasciarlo andare.
Quando perdo il contatto con Sirius il cuore rallenta i battiti... e quando sono ormai lontana da Grimmauld Place smette di battere.
Sento di nuovo il nulla più totale, e ritorna il senso di vuoto.
Remus mi tiene la mano.
«Harry ha salvato Arthur, ha avuto una visione.»
Ma io non presto molta attenzione, ho lasciato di nuovo Sirius. Mi tasto il petto, nella speranza che un piccolo battito segnali la sua presenza.
Harry non è neanche ad Hogwarts, mi aspetta solo Draco, e forse Albus... sicuramente c'è la Umbridge.
«Forse l'avevo capito, è per via della cicatrice vero?»chiedo ancora distratta.
Io e Remus usiamo una passaporta che ci permette (grazie a Silente) di smaterializzarci ad Hogwarts.
«Avrei potuto farlo da sola, senza questo affare!»ribatto annoiata, mentre arriviamo nello studio di Silente.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora