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Flashback
«Tu sei fuori di testa! Non puoi proporre una cosa del genere! Ti rendi conto che poteresti morire se non-» Sirius e James non facevano altro che ripetere le stesse cose mentre Peter e Megan ascoltavano annoiati.
«Interverrete in tempo, fidatevi! Anzi, non ci sarà neanche bisogno-»
«È stato un miracolo se quella volta siamo sopravvissuti! E tu addirittura proponi di farlo senza pozione! Hai manie suicide? Sei masochista?»domandò compulsivo James tenendo Meg per le spalle.
Peter guardava sprezzante la ragazza e iniziò a scuotere la testa.
«No, voglio semplicemente aiutare Remus. Sirius, ascolta, posso farcela.»
Il ragazzo era seduto sul davanzale della finestra, pensoso.
«Sei coraggiosa, lo sai?»chiese sottovoce.«Non esiterò a intervenire, non esiterò a fermare Remus.»
Megan si sorprese di quella risposta.
Sirius la stava forse anteponendo ai suoi amici?
Sta di fatto che tale risposta stupì perfino James e Peter.
«A-Amico, non dirai sul serio? Sei d'accordo?»
«Mi fido di Megan.»dichiarò Sirius guardando la sua ragazza negli occhi.
«Allora è deciso.»sorrise Megan compiaciuta.

Qualche ora dopo Megan decise di andare a cercare Remus, almeno tentare di trovarlo in biblioteca aiutandosi con la Mappa.
Facendosi luce con la bacchetta attraverso il corridoio che conduceva alla sua meta, facendo attenzione a non disturbare i quadri, munita di Mappa del Malandrino.
C'era una sola lanterna ancora accesa, ed era in mezzo a una valanga di libri, sulla quale giaceva un ragazzo profondamente addormentato: Remus.
Megan si avvicinò con cautela, e gli accarezzò i capelli tentando di svegliarlo.
«Rem, svegliati.»sussurrava.
Remus si destò, con un occhio completamente chiuso e Megan notò che sullo zigomo aveva un livido violaceo.
«Ciao.»
«Cos'hai combinato? Chi ti ha ridotto così?»chiese la ragazza preoccupata.
«Nessuno.»rispose Remus senza guardarla negli occhi.
«Ti sei lanciato contro un muro da solo? E non dirmi che sei caduto.»
Remus si alzò, tentando di sistemare la caterva di volumi che aveva consultato, ma erano troppo pesanti e in più aveva una brutta ferita su un braccio che gli rendeva difficile spostare pesi.
Voleva fare di tutto per non farlo notare a Meg, avrebbe fatto troppe domande e non voleva raccontarle il motivo di quelle lesioni.
«Io e i ragazzi siamo in pensiero per te. Dove sei stato?»
«Non sono affari tuoi, ah-»il ragazzo non resse il peso di un libro, e cadde a terra assieme all'oggetto.
«Piano!»Megan aiutò l'amico a rimettersi in piedi, osservando il suo braccio sanguinante, evidentemente la medicazione doveva essersi spostata.
Remus la guardò dritta negli occhi senza proferire parola, scosse solo la testa.
Megan stava piombando in un turbine di rammarico e angoscia, perché nessuno voleva mai confidarsi? Pensavano che fosse troppo fragile? Si era stancata delle premure di Remus?
«Non te lo domanderò un'altra volta: cosa ti è successo?»
«Sono stato nella foresta da solo. Ho incontrato alcuni...alcuni come me...»
Megan gli posò una mano sulla spalla, e lo invitò a procedere nel racconto.
«Sono andato lì per pensare... è stato stupido.»Remus non voleva palesare il motivo vero.«Mi hanno picchiato, e morso e poi sono riuscito a scappare.
Mi stanno cercando, il capo del branco è quello che mi ha reso un mostro.»
Megan lo squadrò.
«Mostro? L'unico mostro che vedo è il tuo livido, e poi ci sono due studenti normalissimi che chiacchierano. Qui non può farti nulla.»
«Greyback non si fermerà finché non mi ucciderà del tutto.»
«Non succederà, e... parlando di licantropia... ti propongo una soluzione.»
Megan spiegò a Remus il suo piano, e il ragazzo sbiancò al solo pensiero.
«Sirius è d'accordo e anche gli altri. Fidati di me, ti prego.»
«E se ti uccidessi?»
«Non succederà.»
Megan discorreva con quella pura ingenuità che contraddistingue una brava bambina, un'adolescente dolce che nutre speranza non arrendevolezza.
«Devi memorizzare il mio odore, così da riconoscermi più facilmente, e devi farlo prima della luna piena.»
«Credi che non abbia mai provato a ricorrere alla mia razionalità?»
«Tu stavi ritornando in te, quella sera. Non puoi non provarci! Io sono la tua migliore amica, può funzionare! Devi anteporre i tuoi affetti alla tua animalità, so che ci hai già provato, ma stavolta sarà diverso.»

Tempo dopo, prima della luna piena, i quattro malandrini sgattaiolarono fuori dal castello, coperti dal mantello dell'invisibilità, accompagnati da Megan.
Si diressero al platano picchiatore, al di sotto del quale c'era un passaggio che portava alla Stamberga Strillante.
«Siamo sicuri di ciò che stiamo facendo? Voglio dire... e se va tutto male?»Peter quasi balbettava.
«Non andrà nulla male. Remus può tranquillamente controllarsi.»sussurrò Megan guardinga.
Una volta attraversato il passaggio, I cinque si sistemarono in una stanza della casa "infestata".
«Io e Remus stiamo qui, voi tre nel corridoio.»dispose Megan, consegnando a James il mantello.
Sirius le diede un bacio lungo e delicato sulle labbra.
«La Luna è quasi alta.»sussurra Remus preoccupato.
James e gli altri escono chiudendosi la porta alle spalle, e Megan e Remus si guardano.
«Sei sicura?»
Megan si avvicinò all'amico e lo abbracciò, tentando di tranquillizzarlo.
Non rimaneva che aspettare la trasformazione.
«Certo. Memorizza il mio odore, su.»
Remus avvicinò il viso al collo di Meg, e poi ai capelli, rimase con gli occhi chiusi un bel po', giurò di non farle del male e di tornare umano per lei, voleva a tutti i costi liberarsi della sua condizione.
Ma questo momento di calma passò troppo in fretta, perché stava per diventare la bestia che pensava di essere.
«Remus?»Megan aveva capito.
Vedeva il suo migliore amico tramutarsi in un mostro, lamentarsi mentre lacerava se stesso e i suoi abiti: era terribile.
Megan si allontanò molto, per evitare di ferirsi, ma Remus stava lottando con se stesso per lasciarla illesa.
«Remus?»chiamò di nuovo Meg, avvicinandosi al grosso animale che era voltato.
«Sono io... Megan.»la ragazza si fece coraggio e allungò la mano verso il lupo, ma quest'ultimo digrignò i denti, i suoi occhi erano feroci, non c'era traccia di umanità.
«Remus, ricordati che tu sei un ragazzo eccezionale, mi senti? Remus, tu sei un buon amico e un bravo ragazzo.»Megan aveva un tono molto pacato e rilassante, ma Remus la scaraventò contro un mobile che procurò a Meg un taglio sulla schiena.
Megan urlò dal dolore, ma non così forte come avrebbe voluto, pianse per il bruciore.
«Remus, Remus!»esclamò quando vide il lupo avventarsi su di lei.
«Non farlo!»prese un pezzo di legno e tentò di proteggersi con quello.
Remus non aveva preso la pozione e di questo solo Megan e Peter erano a conoscenza.
Remus afferrò Megan per un braccio, e la osservò, mentre le sue unghie si conficcavano nei vestiti della ragazza, lacerandoli.
Megan ricambiò lo sguardo, concentrandosi.
La porta si spalancò, e Sirius entrò arrabbiato, con la sua bacchetta.
«Non ha preso la pozione, scappa!»
Il lupo si innervosì, e scaraventò di nuovo la ragazza contro una parete, facendole battere un ginocchio.
Sirius non riuscì a diventare Felpato perché James intervenne per fermarlo.
Remus avendo campo liberò bloccò Megan al pavimento, le sue fauci non la sfiorarono.
«Sono io...»bisbigliava Megan tentando di scorgere umanità in quegli occhi vacui.
«James! Lasciami!»sbraitava Sirius.
«Avevi detto che ti fidavi! Aspetta ancora un po'!»urlava James tenendo fermo Sirius.
Il lupo percepì l'odore della ragazza, ma non fu quello a fermarlo, furono gli occhi lucenti di Megan, pieni di lacrime, e fu il suo forte sentimento per lei a bloccarlo.
Megan vide gli occhi di Remus, color nocciola, e il pelo folto diventare pelle insanguinata e ferita, e il volto sudato e le lacrime che cadevano sulle sue gote.
«Meg...»fu l'unica parola di Remus, mentre sovrastava l'amica.
Megan sorrise e gli buttò le braccia al collo, stringendolo.
«Ce l'abbiamo fatta!»urlò lei felice.
Ma James e Sirius rimasero in silenzio: allibiti.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora