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Hogwarts (Meg)
A pranzo siedo al tavolo con Draco.
«Ti è piaciuto?»domanda indicando il braccialetto che ho in borsa.
Io annuisco, visto che ho la bocca piena di zuppa di carote.
«Non mangiarla, è insipida.»mi avverte Draco.
«Troppo sale fa male, meglio senza. E poi a me piacciono le carote.»mi porto il cucchiaio alla bocca continuando a guardare il mio ragazzo.
«Come vuoi, perché non indossi il regalo che ti ho fatto?»sorride.
«Non si abina ai miei vestiti, scusa.»dico secca riempiendomi il piatto con del pollo fritto.
Riesco a scorgere la testa rossa di Ron e poi noto una spilla.
«Senti un po', ma cos'ha Weasley? Sull'uniforme?»chiedo mordendo un pezzo di pollo.
Draco sbuffa e poi si decide a rispondere.
«È prefetto insieme alla sanguemarcio Granger.»risponde infastidito.«Un idiota come lui! Dio mio! Quanto può essere ripugnante quello lì? E poi Granger! Peggio di Weasley.»
«Sanguemarcio? Mi pare che in tutti i libri di storia c'è un insegnamento molto importante: non bisogna disprezzare qualcuno solo perché ha origini diverse, non ti pare? E poi ricordati che potrebbe diventare un insulto anche "purosangue", quindi se fossi in te, la smetterei di giudicare e criticare, perché un giorno ti si rivolterà contro, Draco.»detto ciò mi alzo e vado dritta dritta a sedermi accanto a Harry, destando stupore da parte di alcuni grifondoro.
«Allora, com'è la zuppa di carote?»mi domanda Harry.
«La mia preferita.»sorrido leggermente.
Ron ha le orecchie rosse e non alza lo sguardo, è imbarazzato e visibilmente a disagio.
«Quindi siete prefetti! Meraviglioso, scommetto che toglierete qualche punto ai serpeverde.»
Ron non ha mangiato nulla, visto che il suo piatto è vuoto.
«Povero piatto vuoto, Ronald.»commento.
«Oh, è strano da stamane. Vuoi mangiare qualcosa? Come fai a giocare? Devi allenarti!»lo riprende Hermione.
«N-Non ho m-molta fame.»balbetta ingurgitando un bicchier d'acqua.
I miei occhi diventano una fessura e gli sferro un calcio sotto il tavolo.
Lui si lamenta ma non mi degna di uno sguardo.
«Credo di voler scambiare due parole con l'elfo che ha cucinato. Ho bisogno di un prefetto, Ron, mi accompagni?»chiedo inclinando la testa leggermente a sinistra.
«Può accompagnarti Draco.»risponde infastidito.
«Io l'ho chiesto a te. Lui non vuole avere a che fare con gli elfi.»
Ron finalmente mi guarda e si alza.
«Andiamo verso le cucine.»dico camminando avanti al mio accompagnatore.
Inizio ad avanzare senza badare al fatto che conosco questo tragitto meglio di chiunque altro.
«Sai dove sono le cucine? Strano.»commenta.
Cazzo.

Flashback
Il pomeriggio fu molto stancante per Megan. Non riusciva a studiare senza che i ragazzi della sua casa facessero casino e si divertissero senza sosta.
Aveva qualche problemino a studiare pozioni, e non poteva chiedere aiuto a nessuno. Non le piaceva farsi aiutare.
«Meg! Meg!»James si sedette accanto a lei, al tavolo della sala comune e le stappò il libro di mano.
«La secchiona è stata messa in punizione!»iniziò a cantilenare.
«Dammi il libro!»urlò la ragazza tentando di riprenderselo.
James corse avanti e indietro per tutta la sala e Megan dietro di lui.
La scena era comica e molti ridevano.
«Non è divertente!»Megan si allungò verso James e si riprese il libro tentando di trovare la pagina che stava leggendo.
«Qualcosa non va? Credevo avessi voglia di divertirti.» domandò come se fosse un po' pentito di ciò che aveva appena fatto.
«Certo, come una matta! Ho da studiare, Potter. Non ho tempo di divertirmi!»sbraitava la ragazza andandosene in camera.
«Sei tornata la nevrotica di sempre!»urlò Peter sapendo che Megan poteva ancora sentirlo.
«Non fare lo stronzo, evidentemente è sotto stress.»rispose James.
Megan si fermò di colpo sulle scale che portavano al dormitorio, guardò giù.
«Sì, infatti, lei è nostra amica, e se ha un problema non dobbiamo peggiorare la situazione.»continua Remus.
Megan decise di chiudersi in camera nonostante ciò che aveva sentito l'era piaciuto e l'aveva rincuorata.
Prese il suo libro e continuò a imparare le pozioni che aveva provato a fare in classe, ma trovò qualcosa.
Un foglietto, tutto stropicciato e dalla carta ingiallita con qualche macchiolina di inchiostro blu e sotto un foglio di pergamena più grande piegato.
Lo aprì con cautela, la grafia era un po' storta e sembrava scritto di fretta.
Non si capiva nulla era quasi indecifrabile.
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»recitò Megan leggendo il foglio.
Non aveva il minimo senso.
Che cosa diavolo poteva significare quella frase?
Notò che il foglio di pergamena non era più vuoto ma iniziava a riempirsi di scritte.
Non riuscì a leggerle perché qualcuno bussò alla porta della stanza.
In fretta Magan gettò quei fogli sotto il letto e finse di studiare.
«Avanti.»disse solenne.
«Scusalo, è solo che deve sfogarsi, se non fa almeno una marachella al giorno!»
«Lily, risparmiatelo.»sbuffò Megan mettendo il broncio,
L'amica entrò e chiuse la porta alle sue spalle, portandosi i lunghi capelli rossi tutti da un lato.
«So della punizione, mi dispiace. Anche se non mi aspettavo che fossi stata tu.»sorrise leggermente.
«Già, a quanto pare non mi conosci così bene.»disse Megan senza guardarla e anche un po' indispettita.
«Vuoi parlarne? Se sei nervosa per qualcosa, sai che con me puoi parlarne.» Lily prese posto accanto a lei sul letto ma Megan continuava ad ignorarla.
«Non ho voglia di parlare con te.»
Lily non sorrise più e si avvicinò all'amica, mettendole una mano sulla spalla.
«Meggie, perché ti comporti così?»la voce di Lily era soave e dolce.
«Non sono affari tuoi. E lasciami studiare, per favore.»Megan si alzò e indicò la porta a Lily.
«Tra qualche ora sarò in punizione, quindi ho proprio bisogno di finire i compiti.»

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora