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Flashback
Megan non si era mai sentita più felice in quel preciso istante, seduta insieme ai suoi amici nella Sala Grande.
Ormai erano passate due settimane dalla notte in cui aveva aiutato Remus, e le loro ferite erano guarite, lasciando piccole cicatrici.
«Quando andiamo ad Hogsmeade? Non vedo l'ora di passare da Zonko!»esclamò James riempiendosi la bocca con un cucchiaio di stufato.
«Io invece non vedo l'ora che finiscano le lezioni di oggi! Sono stanco morto!»sentenziò Sirius stiracchiandosi.
«Dovresti dormire nel tuo letto, sai? Apprezzo la tua compagnia ma così non riuscirai a dormire comodo.»gli sussurrò Megan.
«Eh? Nient'affatto.»
«Ti assicuro che sono abbastanza grande.»rise lei, dandogli un bacio sulla guancia.
«Hey, cos'avete da bisbigliare tanto vuoi due?»interruppe James.
«Nulla.»risposero Sirius e Meg arrossendo.
«Ma guarda guarda, Megara Gold.»la voce fredda e tagliente di Lucius Malfoy raggiunse il tavolo dei malandrini.
«Mi chiamo Megan.»rispose la ragazza alzando le sopracciglia e incrociando le braccia.
«Lucius, faresti meglio a lasciarla in pace.»intervenne Sirius alzandosi.
«Altrimenti cosa fai?»il ragazzo biondo sogghignò prepotentemente e Sirius gli si avvicinò con ferocia.
«No, non ne vale la pena.»lo fermò Megan alzandosi a sua volta.
Il cuore di Sirius batteva all'impazzata per la rabbia.
«Ma se fino a poco tempo fa la chiamavi anche tu così! Ricordi?»rispose Lucius soddisfatto.
Megan guardò prima Lucius poi Sirius.
«Cosa?»
«Proprio così mia cara, il tuo ragazzo non te l'ha detto? L'anno scorso non ha fatto altro che soprannominarti così.»
Megan rimase immobile, gli occhi le pizzicavano e sentiva le lacrime riempirle gli occhi.
«È stato un anno fa! E ho smesso di essere così crudele, al contrario di te.»
«Quindi anche d'estate lo pensavi?»Megan faticò a parlare, l'idea che Sirius l'avesse chiamata in quel modo e che adesso Lucius usasse quel nomignolo la faceva stare male. Se Sirius non l'avesse chiamata così adesso non avrebbe dato modo a Lucius di mettere zizzania.
«Cosa? No... Meg l'anno passato non ti conoscevo come ti ho conosciuto quest'estate, credimi Meg.»
Lucius non aspettava altro per minare la serenità dei due, era arrabbiato con la famiglia di Megan, per la questione del matrimonio combinato, perché lui amava Narcissa Black.
«Vuoi che ti creda ancora? Quante altre cose non so di te?»
«Adesso stai esagerando, infondo è passato! Ti ho già chiesto scusa.»
«Se ti pesa tanto scusarti non farlo.»Meg incrociò le braccia e Sirius strinse i pugni.
«Andiamo, non vorrai dargliela vinta? Lo sta facendo apposta.»Sirius indicò Lucius.
«Almeno io le sto dicendo la verità, sai è proprio un peccato che la proposta sia stata annullata»mentì Lucius, a lui faceva piacere l'annullamento del matrimonio.«I Malfoy non permetterebbero che simili offese alle proprie circolassero.»
Megan tenne la mano a Sirius per non fargli commettere alcuna violenza.
Lucius si allontanò non appena Narcissa lo tirò a sé.
«Non vuoi che io ti difenda?»domandò furente Sirius a Megan.
«Non voglio che ti mettano in punizione.»
«Strano, settimane fa ci hai trascinati tutti nel tuo piano e non hai avuto paura che ci punissero.»
«Abbassa la voce, sai benissimo che era diverso...»sussurrò Megan.
«Sai una cosa? Sono stanco del tuo modo di agire, questo è il modo di dirti ti amo, non permettere a nessuno di ferirti!»
«E nascondermi il modo in cui mi ferivi tu?»
Sirius si allontanò e lasciò Megan senza risposta.
«Sto parlando con te!»
Sirius continuò a camminare.
Megan non trattenne più le lacrime e Remus l'abbracciò.
«Gli parlo dopo io, va bene?»

La lezione di pozioni produsse risultati poco soddisfacenti per Megan.
Aveva avuto un insufficienza al test e inoltre non stava seguendo la lezione.
«Vuole uscire a prendere un po' d'aria signorina?»le propose Lumacorno premurosamente.
«No.»rispose tranquilla Megan schiarendosi la voce, e fingendo di sfogliare il libro.
Horace iniziò a spiegare gli effetti della pozione del ghiaccio e Megan era stufa di fingere di ascoltare.
Megara.
Che nome curioso.
Meg sapeva che questo nome era di origine greca, e conosceva bene il suo significato: furia.
Megara vuol dire anche superba, altezzosa... Sirius la vedeva così? Come un'antipatica ragazzina viziata con la puzza sotto il naso? Almeno lo era per lui l'anno passato, ma perché non dirglielo subito? Era poi così grave?
Megan si morse un labbro per il dispiacere, dopotutto Sirius non aveva fatto nulla di male, anzi, le era vicino più che mai, aveva smesso di essere il ragazzino dispettoso di un tempo.
Quando la lezione terminò Meg si avviò in dormitorio, per scusarsi con Sirius.
Il suo modo di proteggerla forse era troppo passionale e talvolta violento, ma lei lo apprezzava comunque.
Appena entrata in sala comune incontrò Alice seduta a leggere il giornale.
«Ciao, Alice. Buone notizie?»
«Circa. Ma cerchi qualcuno?» Alice.
«Sì, sto cercando Sirius, è qui?»Megan si guardò intorno.
«Puoi dirlo forte, sta discutendo ad alta voce da una buona mezz'ora in camera, io e Frank ci siamo messi a studiare qui proprio per non sentirlo.»
Megan non se lo fece ripetere due volte, gettò la borsa con i libri sul divanetto accanto ad Alice, e iniziò a salire di corsa le scale della camerata maschile.
Qualcuno stava urlando, ma non era Sirius, era James.
Meg entrò immediatamente nella stanza, spalancando la porta.
«Cosa succede qui?!»gridò quando vide Sirius e Remus sferrarsi pugni e calci e James disperato che tentava di fermarli.
«Peter! Aiutami!»strillava Potter tutto rosso in faccia.
«Ci sto provando, ma non smettono!»
Megan rimase terribilmente sorpresa da quella rissa.
Remus aveva la mano completamente insanguinata e Sirius aveva uno zigomo violaceo.
Remus si fermò quando si accorse di Megan, e lasciò andare Sirius che teneva per la cravatta.
«Perché state litigando così?»
«Meg, non preoccuparti...»ansimò Remus tirandosi su.
«Ero venuta a scusarmi con te, Sirius.
E ti trovo a picchiare un tuo amico...»
Sirius guardò prima Remus poi Megan, e infine James.
Sentiva che stava per scoppiare, voleva andarsene.
«Non ha iniziato lui, Megan. Ho iniziato io.»confessò Remus ad occhi bassi.
«Dille il motivo, avanti Remus, diglielo!»mormorò Sirius con tono pungente.
La ragazza rimase in attesa di una risposta che voleva ignorare, per evitare di riaccendere la discussione tra i due.
«Non mi interessa il motivo! Voi siete come fratelli e non dovete comportarvi così! Mi avete deluso, entrambi.»
Neanche James poteva aspettarsi una simile risposta, l'amica aveva messo da parte la ragazzina fragile e aveva tirato fuori (anche se per poco) una personalità risoluta e severa.

James aveva assistito a tutta la discussione.
Remus aveva iniziato a urlare contro Sirius, dicendogli cose che nessuno avrebbe mai sognato di dirgli.
Come se avesse covato quel rancore per troppo tempo.
Sirius aveva risposto a tono, ma Remus, preso dalla rabbia aveva sferrato il primo pugno.
Tutti e quattro i malandrini erano rimasti immobili, e Remus aveva subito tirato indietro la mano, pentendosi amaramente di aver colpito il suo amico.
Sirius poi aveva reagito, e urlava a squarciagola: "Non intrometterti, lei è la mia ragazza, non la tua."
James temeva tale scontro ormai da un bel pezzo, ma cercava sempre di sedare gli animi, quel giorno aveva fallito.
E ora vedeva quella povera ragazza in piedi e sconvolta, che aveva dovuto forzarsi ad essere austera per non cadere in ginocchio in lacrime e chiedere una tregua.
Sembrava proprio una tragedia greca.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora