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Hogwarts (Meg)
Ho indossato il regalo di Draco, che schifo.
In più ho saputo che Harry dovrà affrontare le lezioni di occlumanzia... con Piton.
Dopo un Natale tutt'altro che sereno, mi aspetto di tutto in questi altri mesi.
Adesso sono in camera mia, con Draco. Poiché mi sta addosso da quando sono tornata, per comunicare con Sirius vado nello studio di Silente, dove non posso essere seguita.
Draco si distende accanto a me, mi accarezza il braccio.
«Si può sapere cosa ti turba?»domanda con un filo di voce.
Non lo guardo in faccia.
«Sento che tu non vuoi davvero stare qui»continua malinconico.
«Ho bisogno di riposo.»mento.
«Sei preoccupata per i mangiamorte fuggiti?»domanda Draco arrivando ad accarezzarmi le gambe.
«Ne ho sentito parlare... e comunque smettila, non faremo sesso oggi.»affermo, spingendolo via.
«Sei incredibile! Io cerco di renderti la serata più interessante e tu non apprezzi alcuno sforzo!»urla alzandosi dal letto.
«Interessante? Scusami se non mi va quel tipo di attività! Oh povero Draco, non potrà farsi trastullare oggi! Dovrà pensarci da solo! Sei un...»vengo interrotta da Draco che esce dalla stanza.
«Ha osato andarsene mentre gli urlavo contro?»sono allibita! (O almeno vorrei esserlo).
Mi avvio alla porta, ma Draco entra nuovamente, con un pacco sotto il braccio.
Lo scaraventa sul letto, deglutisce e me lo indica.
«Aprilo.»grida, rosso in faccia.«Non sapevo quale fosse il momento giusto, manca poco a...»
Apro il grande pacco, quasi rompendo lo scatolone.
Dentro c'è un vestito, accompagnato da un biglietto.
«Cosa?!»domando.
Draco mi strappa il biglietto dalle mani, nel frattempo la violenza dei suoi gesti è affiancata dall'acqua agitata del lago che infuria sulle finestre.
Poi inizia a leggere la lettera:
«Cara Meg, ho passato questi giorni senza di te nel più totale disagio. Sono stato sveglio intere notti ad aspettarti, a sperare che comparissi dal nulla, magari con la sigaretta tra le labbra carnose color ciliegia. Mi dirigo in classe e non vedo il tuo sorriso e il tuo sguardo penetrante, non sento il tuo profumo... non sento la tua voce soave... insomma mi manchi.
Mi manca quel tuo sarcasmo malinconico,  l'ironia amara con la quale affronti tutto e tutti. Da circa un anno ti conosco e già non riesco a fare a meno di te. Tu sei così sincera, non hai paura di affrontare la verità, dimostri il tuo amore in silenzio.
È vero, alcune volte sei distante e mi sembra di non conoscerti affatto ma... è proprio questo che mi spinge ad amarti maggiormente. So cosa pensi di me, e so che probabilmente posso sembrare un 'ragazzino viziato'... ma darei la vita per te.
Questo vestito lo indosserai più avanti, se noti è estivo, è per un'occasione speciale.»
Dopo che ha finito di leggere rigetta il bigliettino nella scatola.
Noto una lacrima che gli scende dal viso.
«Se credi che io riduca tutto al rapporto carnale, non è così. Non ti sto comprando, ti sto amando. Che è diverso. Siamo solo adolescenti, ma non per questo i miei sentimenti sono infantili.»
Detto questo esce dalla stanza, lasciandomi senza parole, e la mia mente si contorce fino a che non mi siedo sul pavimento, ragionando freneticamente sul da farsi.

Flashback
«Come fa il gufo?»continuava a chiedere Sirius insistentemente, ridendo a crepapelle e spintonando James che rideva assieme a lui.
«AH.»urlava James imitando un gufo.
«Ma i gufi non fanno così!»ribatteva Remus ridendo anche lui.
Erano in cortile, a godersi l'aria fresca.
«Quest'anno ci sarà la partita di Quidditch più importante di sempre! Non possiamo permetterci il lusso di sbagliare una sola volta!»esclamò James ritornando serio.
Megan gli diede una pacca sulla spalla.
«È incredibile il modo in cui passi da un discorso a un altro! E pensare che Lily...»la ragazza venne interrotta dalla diretta interessata, che le diede un pizzico sul braccio.
«Dicevi?»la incalzò James.
«Dicevo che la signorina qui presente non fa altro che dire-»
«Nulla, non dico proprio nulla. Adesso, poiché sono caposcuola, mi vedo costretta a ordinarti di tenere la bocca chiusa!»più che scherzosa Lily sembrava seriamente presa dal panico.
James, guardava la ragazza dai capelli rossi portarsi una ciocca dietro l'orecchio e poi lanciare alla sua amica uno sguardo glaciale.
«Evans, andiamo, siamo già andati oltre questa fase! Puoi benissimo confessarmi il tuo amore!»James le cinse la vita con un braccio dandole un bacio sulla guancia.
Lily, rossa per l'imbarazzo, allontanò bruscamente James Potter da lei, scuotendo la testa ripetutamente.
«Dove vai?»urlò Megan, ma Lily si era già rifugiata in una classe.
James sbuffò e poi sorrise beffardo, compiacendosi di quella reazione.
«Perché non si lascia andare?»chiese.
«Sto cercando di capirlo, anche se forse non dovevo agire in quel modo!»ragionò Megan incrociando le braccia.
«Vuoi venire a vedere gli allenamenti? Sono sicuro che ti piaceranno.»le propose Sirius, con voce suadente.
Megan scosse la testa.
«Devo finire di fare un disegno.»
Megan aveva come hobby il disegno.
Disegnava paesaggi, non sempre li colorava, ma da quando conosceva meglio Sirius era solita disegnarlo o ritrarsi con lui.
Durante l'estate aveva regalato al ragazzo il suo ritratto, curato nei minimi particolari.
«Disegna me e James, mentre giochiamo! Avanti! Non darmi buca.»continuò Sirius alzando un sopracciglio continuando a tenere stampato in faccia un sorrisetto malizioso.
«Ti farò compagnia io.»intervenne Remus.
James gli diede uno spintone volontariamente e poi disse:«Mi dispiace, credevo stesse passando Mocciosus! Come sei pallido, Remus! Sicuro di voler venire? Hai bisogno di riposo! E poi hai da correggere il mio compito di pozioni.»James improvvisò una scusa bella e buona, cercando di essere più convincente che poteva.
Remus era interdetto, poi capendo l'intento dell'amico, annuì.
«Remus può correggerlo agli allenamenti, mente io disegno.»sorrise Megan ai ragazzi.
«Potrebbe distrarsi.»rispose James immediatamente.
«Anch'io potrei.»
«Tu disegni, lui si occupa di un compito importante.»insistette James.
Mentre discutevano, Lily era tornata.
«Chi si rivede!»esclamò radioso James.
«Non ho potuto fare a meno di sentire! Remus, non dargli retta, correggerò io il suo compito, tu va' pure a vedere gli allenamenti!»Lily era piuttosto confortante nei confronti di Remus.
«James, direi che è fantastico, Lily è la prima del corso. Di sicuro non sbaglierà.»
«Quando finisco, vi raggiungo agli allenamenti.»disse rivolgendosi a Megan, quest'ultima l'abbracciò e poi seguì Sirius che la prese per mano.
Lily tornò a guardare James.
«A che gioco stai giocando?»sibilò al ragazzo.
James deglutì poi alzò la testa.
«Stavo flirtando con te, ma poi sei scappata via!»James aveva alzato la voce con aria divertita.
Lily gli diede un colpetto sulla spalla, facendolo ricomporre, poi strinse le labbra (a James parve di avere a che fare con la McGranitt).
«Intendevo con Remus! Ti rendi conto? Non puoi tenerli lontani!»
James mise le mani sulle spalle della ragazza.
«Io sono ancora qui!»esclamò Remus, ma venne ignorato.
«Potrebbe succedere il peggio, la stessa Megan potrebbe soffrire...»sussurrò.
Lily lo ascoltava a malapena, senza accorgersene gli fissava le labbra, sentendo una sensazione strana allo stomaco... durò poco, infatti strabuzzò gli occhi e gli rispose.
«Proprio non capisci? Tu non sai cos'è meglio per lei!»Lily si trattenne, voleva alzare la voce.
«Hey!»alzò la voce Remus, sempre in maniera composta, ma i due non lo ascoltavano.
James lasciò la presa sulla ragazza, iniziò a fissarle le labbra, senza sapere che lei aveva fatto lo stesso, poco prima.
«È tu sì? Sirius è pazzo di lei! Meg è felice.»
«Fino a quando? Te lo dico io! Finché non le spezzerà il cuore! Remus non la lascerà mai!»incalzò Lily, decisa.
«Bene, avete discusso abbastanza, mi pento di avervi coinvolti. Ora se volete scusarmi, ho un compito da correggere, per davvero.»esordì Remus indignato e allo stesso tempo demoralizzato.
Lily diede un colpo a James, di nuovo.
«Visto! Tutta colpa tua!»gli urlò, facendo girare qualcuno che passava di lì.
«Non c'è nulla da guardare!»urlò James ad alcuni astanti.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora