Flashback
Quel mattino Regulus si svegliò tardi, poiché aveva passato la notte a piangere, di nascosto.
Kreacher gli era stato vicino, si era perfino addormentato su una sedia accanto al letto, ma quando il ragazzo si alzò, l'elfo non c'era più.
Regulus si vestì in fretta e furia, prese la bacchetta e si diresse verso le scale.
Le voci dei suoi genitori gli gelarono il cuore, ed egli indugiò qualche istante prima di scendere.
«Lo poteva uccidere!»
«Non possiamo rifiutarci di servire il nostro Signore, Orion. Non fingere che ti importi, non è altro che una bestia da soma per noi. Forse devo ricordarti come hai giocato al tiro al bersaglio con una famiglia di elfi molti anni fa? Ricordi? Scorsi il piacere nei tuoi occhi, lo stesso che provavo io quando li annegavo.»Walburga fece una pausa per ridacchiare, non si preoccupò nemmeno di celare l'eccitazione nella voce.
Orion deglutì, e la prese per le spalle.
«L'ho fatto solo per far colpo su di te, ho ucciso per te»l'uomo sussurrò il continuo della frase guardandosi intorno«Ho rubato ville, palazzi, proprietà per te.»
Regulus si mise ad origliare dietro il grande mobile di legno massiccio, accanto alla porta del salone.
«Sei un omuncolo senza personalità.»sibilò Walburga prendendo la propria bacchetta e puntandogliela alla gola.
«E a Regulus non ci pensi? Lui tiene a quella creatura.»
La donna abbassò la bacchetta, liberandosi dalla presa del marito.
«Si abituerà, mio figlio è intelligente molto più di chiunque in questa famiglia.»
Poi ci fu un tonfo, molto rumoroso, che quasi spaccò una sedia in cucina: era Kreacher.
«Vedi è vivo.»sorrise la signora Black.
Regulus non resistette più, irruppe nel salone e si rese conto della situazione...
Kreacher era in condizioni pietose, e respirava in modo molto affannoso.
Il ragazzo lo prese in braccio, la pelle rugosa e sbiadita della creatura era ancora più pallida. Regulus era incurante delle urla della madre.
«Sei al sicuro, adesso vieni con me.»
Lo portò nella sua stanza, e lo fece stendere sul letto.
«Amico mio, che ti hanno fatto?»
L'elfo riuscì a parlare solo per dire "prendere pensiero, padrone!" E poi svenne.
Regulus usò la bacchetta, così da estrarre il ricordo più recente di Kreacher, poi la agitò in aria, del resto non aveva un pensatoio, così il contenuto venne proiettato sospeso in aria.
Kreacher era stato usato come cavia da Voldemort, per nascondere qualcosa di estesamente pericoloso.
Regulus seguiva tutta la vicenda con il cuore in gola e gli occhi sbarrati, e mentre ascoltava le urla del suo amico il suo odio cresceva, una rabbia così grande che avrebbe voluto uccidere Voldemort con le sue stesse mani.
Tom aveva portato Kreacher in una grotta, su un'isola, protetta da un incantesimo di sangue.
"È qui che nasconderò l'horcrux, elfo. E tu mi sarai molto utile per testare questo incantesimo." esclamò il Signore Oscuro, mostrando un medaglione... proprio il medaglione di Serpeverde.
Voldemort adagiò il medaglione in un bacile che somigliava molto ad una grande conchiglia, per poi riempirla di un liquido molto intenso, come acqua putrida.
"Bevila tutta, e se riesci torna prima del tramonto, tutto qui."ghignò il mago.
Kreacher era terrorizzato, ma non si oppose e una volta lasciato solo... bevve quanto più poteva.
«Maledetto...»ringhiò il ragazzo guardando la scena del suo elfo agonizzante.
Quando il ricordò svanì, Kreacher si mise su a sedere, ancora tremante.
«Kreacher è tornato appena ha potuto, sua oscurità ha lasciato Kreacher lì perché unico a smaterializzarsi in posti come quello. I maghi non possono, almeno così è stato spiegato a Kreacher sin da piccolo!»
Regulus lo abbracciò, e si accorse solo in quel momento che Walburga lo osservava.
«Tu lo sapevi.»disse a sua madre, staccandosi dall'abbraccio.
«Sai figliolo, non sono l'unica madre a di questi oggetti.»cinguettò la donna uscendo dalla camera.
Regulus tornò a guardare l'unico che non l'aveva mai lasciato solo, l'unico amico fidato che aveva.
Come avevano potuto arrivare a commettere tale crudeltà? Da sua madre se lo aspettava, ne parlava come se non fosse nulla.
Sperava che almeno il suo elfo fosse al sicuro dai mangiamorte, e invece...
Non poteva ribellarsi, sapeva cosa sarebbe successo se l'avesse fatto... Sirius... Meg... la sua dolce Meg...
Doveva trovare un altro modo e forse lo stesso Voldemort gliel'aveva fornito.
Voleva distruggerlo, a costo della vita, perché se Voldemort l'avesse fatta franca con la creazione degli horcrux, nessuno sarebbe stato al sicuro.
Regulus sapeva cosa fossero, ne aveva sentito parlare in famiglia, ma mai nessuno si era azzardato a farne uso.
E poi cosa aveva voluto dire Walburga?
Chi altro sapeva?
Quale altra madre ne era a conoscenza?
L'elfo lasciò cadere qualcosa dalla mano, un foglio di pergamena un po' stropicciato.
Regulus lo raccolse velocemente.
«È caduto da un diario che aveva sua oscurità padrone, l'ha portato con sé, Kreacher vuole riconsegnarlo!»
Ma il giovane Black aveva già letto il contenuto.
«Kreacher, ti preparo del tè, e se te la senti ti faccio qualche domanda.»
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Born To Die
FantasyMegan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente. Non prova emozioni o sentimenti, non avverte odori, sapori, caldo oppure freddo, dolore o piacere. Non le batte il cuore. Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Lily...