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Hogwarts
«Dovresti lasciarlo.»commenta Ron mentre accarezza i capelli di Meg che è seduta nello sgabuzzino accanto a lui.
«E perché dovrei?»gli chiede portandosi una sigaretta alla bocca.
Ron sospira e le toglie la sigaretta dalle labbra quasi bruscamente.
«Voglio essere il tuo ragazzo, non un amante in un ripostiglio.»protesta Ron alzandosi in piedi per evitare un piccolo ragno appollaiato alla parete.
È la prima volta che Meg vede Ron così deciso e determinato.
«Il mio ragazzo? E perché dovresti?»
Ron stringe i pugni rischiando di bruciarsi le mani con la cicca ancora accesa.
«Perché ti amo.»
Eccola, la frase della sventura, la stessa che le ripeteva Draco notte e giorno.
"La cosa con la T", che non è il tifo, ma è peggio.
«Capisco.»si limita a dire Meg cercando di ragionare sul da farsi.
«Dovremmo andare, abbiamo un'altra lezione di pronto soccorso, che cosa insensata... chi è così folle da voler diventare un guaritore?»ridacchia Ron.
Megan sorride appena poi si alza ed esce dal ripostiglio, facendosi seguire da Ron.
«È importante, serve per le emergenze.»
«Ma addirittura tre ore a settimana?»
Megan si ferma e guarda il ragazzo con l'aria di chi sta per impartire una lezione di vita essenziale.
«Mettiamola così: un ragazzino del secondo anno viene attaccato da un troll di montagna che gli ha slogato le spalle e gli ha conficcato una scheggia di vetro nell'occhio, cosa faresti?»
Ron muove le labbra, poi arrossisce e rimane in silenzio.
«Ecco. Innanzitutto si immobilizzano le ossa, e per una guarigione migliore devi rimettere le spalle a posto. Poi somministri...»
«L'achillea!»
«Serve a poco, magari per alleviare il dolore all'occhio ma per le ossa non basta. Somministri un estratto di coda cavallina, che è ricca di collagene. E di seguito...»
«Tolgo la scheggia.»
«Assolutamente no, prima di fare qualsiasi cosa devi anestetizzare, puoi provare con l'achillea. Poi immediatamente devi mettere un po' di siero di echinacea o rosa canina, rispettivamente antivirale e supporto per le difese immunitarie. Alla fine, succo di menta piperita, con mezzo bezoar sciolto, poi fasci il tutto.»
«Quando potrà togliere le bende?»
«Prima devi controllare le pupille, e devi fare in modo che non si formino edemi sottocutanei o ematomi alle spalle. Ah e fai una magicefalografia al cervello, usando sempre...»
«I guanti e il nustero per tagliare i tessuti in caso di cisti. Chissà se i babbani hanno nulla del genere...»
«Si chiama bisturi, ma non credo sia efficace come il nostro strumento.»

(Meg)
Ron mi bacia con più passione del solito e io non sono affatto dispiaciuta.
Se lascio Draco però non potrò ucciderlo facilmente come ho meditato di fare dall'inizio...
Ma se non lascio perderò Ron, e non posso perdere Ron, lui mi ricorda Sirius, lui è il lato buono di questa situazione, e ne ho bisogno.
Draco riesco a malapena a guardarlo... devo capire come agire, e devo farlo in fretta!
Un rumore assurdo interrompe i miei pensieri.
Ron immediatamente mi prende la mano: corriamo verso la fonte del rumore, ossia l'ingresso della scuola.
Per un attimo, forse un paio di secondi, rimango paralizzata osservando la scena.
Il professor Archibald Murphy, docente di pronto soccorso e uomo alquanto insopportabile sulla cinquantina, ha appena applicato una magisonda nel corpo di una mandragola che ha rotto il suo vaso.
Gli occhi color color ametista dell'insegnante brillano di rabbia che si sarebbe di certo sbagliata con Seamus, artefice dello scoppio.
«La magisonda serve a monitorare la sacca dello stomaco, non a farla scoppiare! È LA DODICESIMA VOLTA! Sei espulso dal corso!»
Trattengo una risata e Ron continua a tenermi la mano, mentre osserviamo Seamus che si ripulisce la divisa dalla mucosa della mandragola.
«Ron...»la mia voce cambia tono e la cosa sorprende anche me... ha un suono quasi smielato.
«Sì?»
«La mano...»
Di malavoglia mi lascia la mano e quando Murphy gli fa segno di avvicinarsi si allontana.
«Tu mi sembri più sveglio ragazzino, prendi il nustero, abbiamo delle cavità da svuotare!»
L'alito di Murphy non dev'essere certo uno dei migliori, Ron ha un'espressione schifata... o forse è per quello che gli ha chiesto di fare?

Due mani mi coprono il viso, e inaspettatamente sento un odore buonissimo a cui non so dare una definizione.
«Indovina!»
«Draco, sei in ritardo!»gli faccio notare, cercando di distrarmi da questo odore forte.
...da quando sento gli odori?
«Lo so, ma ho parlato con Pansy, so che ti da del filo da torcere, e le ho etto di darsi una calmata. E poi oggi è il tuo ultimo giorno di punizione, quindi ti prego non rovinare tutto.»
Draco mi bacia, tirandomi a sé, e un urlo disumano si espande per il corridoio.
«SEI UN INCAPACE! HAI AMMAZZATO UNA MANDRAGOLA!» Murphy ha il nustero puntato contro Ron, ed è immerso nel cadavere di mandragola fino ai gomiti.
Ron ha i pugni stretti e la guancia sporca di roba verde e mucosa, ma non guarda ciò che ha combinato, guarda me e Draco stretti l'una all'altro.
«Mi scusi.»a Ron trema la voce: i riccioli rossi sparsi per la fronte e gli occhi chiari tenuti bassi gli fanno acquisire un'espressione più mortificata.
«Avevi iniziato così bene! MA È POSSIBILE CHE SOLO IL SIGNOR MALFOY NON HA FATTO ESPLODERE NIENTE?!»
Questo non migliora l'umore di Ron, che anzi sbuffa e getta sul tavolo il nustero, si toglie i guanti e chiede di andare in bagno.
«Ron...» gli sussurro qualcosa quando mi passa vicino, ma lui mi ignora e sale al secondo piano.
«Che stupido, si vede che non ascolta quando ci insegnano la teoria.» commenta Draco.
«Hanno istituito questo corso per imparare, dopotutto siamo ancora all'inizio.»
«Può essere, beh vado a sistemare il casino che ha combinato.»
Draco mi bacia nuovamente e mi accarezza i capelli con una dolcezza quasi disarmante.
Il profumo forte lo sento ancora, e non capisco cosa sia!
Decido di ignorare tutte le nuove sensazioni e di seguire Ron in bagno.

«Meg, che ci fai qui? È il bagno dei maschi.»
Entro e chiudo la porta alle spalle.
Rimango a fissare la tazza del water per un po' e poi Ron sospira.
«Non devi andare in bagno.»
«Puoi uscire?»insiste Ron con sgarbo.
Mi avvicino e gli do un bacio sulle labbra così delicato che gli viene la pelle d'oca.
Ron mi prende le braccia, e mi fa poggiare contro il muro, è arrabbiato.
Sorrido in segno di sfida e mi mordo le labbra captando la sua eccitazione.
«Che c'è?»domando, ripetendo il gesto finché non sento che la presa sulle mie braccia si allenta.
«Devi lasciare Malfoy.»
Le pareti leggermente fredde entrano a contatto con la pelle scoperta della mia schiena. Il vestito che porto è talmente indecente che non so come la McGranitt non mi abbia messa già in punizione.
«Questo l'hai già detto.»
«Perché io ti amo.»
«Anche questo mi hai detto.»
Ron mi mette una mano in mezzo alle gambe, e io lo lascio fare, mentre mi bacia il collo, provando a lasciare dei segni violacei che di sicuro non rimaranno.
Muove le dita in mezzo alle mie cosce e io rimango immobile, alzando una gamba e avvolgendola attorno al suo fianco.
Cerco di sentire qualcosa, e mi aggrappo a lui, tirandogli i capelli sulla nuca, e questo lo fa andare più veloce.
Quando ha finito, mi da un bacio, e mi guarda desideroso.
«Che c'è?»
«Forse dovresti-»
«Andare? Si lo so.»
So benissimo cosa vuoi... qualcosa in cambio.
«A dopo.»
Mi gratto il collo con forza, e un dubbio mi assale.
Per caso, scendendo, incontro Luna Lovegood, che con indifferenza mi passa accanto: la fermo.
«Luna, puoi aiutarmi?»
La ragazza rimane perplessa: gli occhi vacui e un sorriso gentile.
«Oh ciao, Meg, come posso aiutarti?»
Mi scosto i capelli, e le mostro il collo.
«Noti qualcosa?»
Luna alza di poco le sopracciglia e rimane sbigottita, poi si tocca freneticamente gli orecchini a forma di barbabietola.
«Luna!»
«Beh... è... un succhiotto? Perché è molto evidente. Una mia compagna usa un unguento speciale, si copre bene.»
«Ce l'ho, grazie.»sbuffo, aggiustandomi i capelli.
Perché la mia pelle diventa più sensibile? Cosa succede?
L'odore forte di prima non l'ho più sentito, forse me lo sono immaginato.
«Vuoi un pasticcino?»mi chiede come se mi avesse letto nel pensiero: ho fame.
«Perché no.»
«COOPER!»
Il professor Murphy per poco non mi stacca un braccio per trascinarmi, e Luna mi segue senza dire niente.
«Vede?! Questa è una sutura come si deve!»
Archibald mi mostra una mandragola con una cucitura sottile ma ben fatta sul petto.
«Il signor Malfoy ha superato le aspettative del sottoscritto. 30 punti a serpeverde.»

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora