Flashback
«Meg! Svegliati! Lo zio Ollivander sarà qui tra poco!»
Mentre Megan si destava dal suo comodo letto singolo, nella sua casa situata nel quartiere chiamato Privet Drive, si chiedeva come mai sua madre chiamasse il suo prozio per cognome, senza utilizzare il suo nome.
Era così terribile Garrick come nome?
Ollivander è infatti il cugino del padre di Ariana.
«Ancora cinque minuti, mamma.»
«Tu vuoi proprio scherzare, tesoro, come pensi di accogliere gli altri ospiti? Dormendo?»Ariana aprì le tende del balconcino, e un piccolo, ma intenso, raggio di pallido sole illuminò la stanza.
«Altri ospiti?»chiese Megan confusa.
«Ecco perché non sei finita in Corvonero.
Dovresti essere più sveglia di così, hai visto le tue compagne? Una tempesta di vita, tu non sei così svelta.»commentò sua madre.«Peccato, perché sei intelligente.»
"Buongiorno a me!"si disse Megan.
Poi scoppiò a ridere insieme a sua madre.
«Che c'è? Ti ho appena schernita.»Ariana finse di essere risentita, dando un bacino sulla guancia di sua figlia.
«Prova a fare un'espressione più seria la prossima volta!»disse Megan sorridendo.
«A proposito di serietà... Non sto scherzando, i tuoi amici Sirius e James saranno qui tra poco.»riprese sua madre mentre piegava una maglietta gettata sulla sedia della scrivania.
«Metti in ordine, e datti una sistemata ai capelli, mi raccomando: pettinati, capito? P-e-t-t-i-n-a-t-i.»
«Agli ordini.»
«Sono contenta che James venga, mi sembra un bravo ragazzo e anche molto carino, non trovi?»Ariana lanciò uno sguardo complice a sua figlia, che era rimasta in bilico tra il riderle in faccia o assecondarla falsamente.
1. James Potter un bravo ragazzo?
È ovvio che non avesse idea del fatto che fosse per niente osservante delle regole e un po' troppo giocherellone.
2. Davvero credeva che James potesse interessarla? Era semplicemente uno dei suoi migliori amici, non ci aveva mai pensato a mettersi con lui, non era il suo tipo. E cosa più importante lui aveva occhi solo per Lily, mentre Megan solo per Sirius.
Meg optò per scuotere la testa.
«Molto carino, ma siamo solo amici, mamma.»
«Oh certo, anche io e tuo padre eravamo "solo amici".»
«Ti assicuro che l'unica cosa che provo per James è un affetto amichevole.»
«Devo ammettere che anche quel Lupin, non ricordo il nome... comunque anche lui non è affatto male, ho sentito che studia parecchio, forse è meglio di James per te, non pensi? È così dolce!»
«Remus? No, lui è solo il mio migliore amico, non ci piacciamo in quel senso.»
«Certo, non vuoi parlarmene, è normale alla tua età.»
"Come hai fatto a finire in Corvonero?"avrebbe voluto chiederle Megan.
«Vai a lavarti, che si sta facendo tardi, quindi muoviti!»
Megan non aveva dormito bene, aveva fatto un incubo interminabile e più volte durante la notte era corsa in bagno a sciacquarsi la faccia per calmarsi.
Aveva sognato di rimanere strozzata, come se un'ascia invisibile le premesse sulla gola.Non sapeva cosa indossare, guardò il vestito del ballo, aggiustato da Lily e Remus, e le venne in mente una cosa.
Remus le aveva spiegato che per contenersi doveva prendere una pozione, così non sarebbe stato pericoloso e inoltre si nascondeva in una casa diroccata, la famosa "Stamberga Strillante", da tempo considerata la struttura più infestata del territorio.
In realtà non c'era alcun fantasma, solo quattro animali che uscivano e si tenevano compagnia.
Il lupo, il topo, il cane e il cervo.
Ma quella notte, al ballo, non c'era la luna piena, non si era vista da nessuna parte.
Come poteva essersi trasformato?
Grattastinchi, spedito personalmente da Minerva McGranitt il giorno prima, miagolava e guardava speranzoso Megan, per farsi prendere in braccio.
Megan era ancora indecisa, e controvoglia, cercava di trovare qualcosa di adatto da mettere.
«Detesto i capi d'abbigliamento.»
Sfilò dalla gruccia una gonna a fantasia scozzese, simile al tartan, poi un maglione rosso, con calze e scarpe basse abbinate.
Prese la spazzola per domare le ciocche ribelli, fino a renderle un po' più lisce.
Sfrecciò al piano di sotto, dove ammirò l'albero di Natale che la sera prima aveva fatto con suo padre.
«Manca il puntale, lì in cima!»osservò Megan rivolta a suo padre, che stava sistemando con la bacchetta una lampada antica.
«Dopo ci penseremo, sto rimettendo a nuovo la lampada di zio Garrick, non puoi immaginare quanto la nostra famiglia di tenesse, ma l'abbiamo abbandonata alla polvere e alla sporcizia.»
«Capisco.»
«Hai fatto colazione?»
«No, papà, non ho fame.»
«Come puoi sopravvivere senza la colazione?»
Megan distolse lo sguardo, concentrandosi sul suo divano, che la madre aveva trasformato in un meraviglioso sofà dorato con striature rosse.
«Il fatto è che tra un po' si pranza, e non me la sento di mangiare, potrei non godermi il pasto.»
«Prendi una mela, almeno.»
«Sono verdi e io detesto le mele verdi.»
«Allora un melograno, anzi dimentica la frutta, ho comprato un barattolo di tre chili di burro d'arachidi. Fatti un sandwich.»
Megan annuì e si diresse nella luminosa cucina, impregnata da profumi e odori che le facevano venire l'acquolina in bocca.
Ma doveva mantenersi, non poteva mangiare nulla, perché sapeva che la sua costituzione e il suo metabolismo gliel'avrebbero fatto pesare, nonostante fosse un po' esile, pallida e non di alta statura.
«Prendi un cioccocalderone al pompelmo.»
Ariana indicò a sua figlia un cioccolatino che era enorme e di un colore strano.
«Sei sicura di non averlo avvelenato?»
«Meg, per l'amor del cielo, assaggia.»
Megan si lasciò andare, perché lo stomaco si stava contorcendo troppo.
Mangiò il dolce senza proferire parola, poi le scappò un complimento.
«Sono buonissimi... e quello cos'è?»domandò indicando un grosso dolce gelatinoso color porpora.
«Gelatina di viole alla cannella, attenta che è forte. Assaggia invece, questo pezzo di melassa verde.»
Ariana dirigeva la preparazione delle leccornie agitando la bacchetta con una mano, mentre con l'altra, porgeva il dolce a sua figlia.
«Perché è verde?»
«Pistacchio e glassa di ranocchi zuccherosi, ammetto che sia una combinazione bizzarra, ma non potevo farne a meno.»
Megan si portò un pezzo in bocca, ma la disgustò talmente tanto...purtroppo non le andava di deludere sua madre quindi ingoiò e sorrise.
Qualcuno bussò alla finestra, e Ariana notò il becco di un barbagianni picchiare contro il vetro, lo fece entrare, e afferrò il messaggio che portava.
«È dello zio, non riesce a venire, dice che ha l'influenza.»
«Oh... mi dispiace.»sussurrò Megan un po' scontenta. Lei adorava suo zio Garrick, perché era un uomo estremamente gentile e di sani principi.
«Beh... manderò immediatamente una risposta, controlla l'arrosto.»
Megan si lanciò verso il forno, e osservò la cottura della carne, accelerata dalla magia: le fiamme vive che ardevano danzavano nelle sue iridi e si ritrovò a avvicinare la faccia di molto, attratta dal fuoco e dal calore.
Pochi minuti più tardi, Ariana lanciò un urlo correndo verso la cucina.
Megan stava con la faccia e il naso schiacciati contro il forno.
«Meggie!»gridò Ariana allontanando subito la figlia da lì.
«Potevi ustionarti, fa vedere!»Megan venne tastata in faccia da sua madre.
«Tu non hai sentito nulla?»
«Cosa?»
«Stavano parlando, lì dentro.»
Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere, anni prima era già successo...nello stesso modo.
La piccola Meg che sosteneva di sentire voci nel fuoco, queste ultime le parlavano...la avvertivano.
«No, no, no! Siedi qui e bevi un po' d'acqua.»
Cosa aveva fatto Ariana la prima volta?
Si era rivolta a Silente, lo stimato preside di Hogwarts.
Meg buttò giù il bicchiere d'acqua come se non bevesse da giorni.
Le fiamme l'avevano avvertita una seconda volta, ma non aveva il coraggio di ripensarci.
«Meg! Guarda chi c'è!»
«Amore, i Potter sono qui, non pensare più a...qualunque cosa fosse.»sentenziò sua madre, accarezzandole la guancia.Nel salotto quattro persone erano state accolte da Noah Gold.
I genitori di James, che erano vestiti elegantemente ma con abiti leggermente babbani, James con un pacco enorme sulle gambe e affianco a lui Sirius, che spiccava per il suo stile eccentrico ma allo stesso tempo fine.
Appena la vide trattenne il respiro.
«Meg!»James si alzò porgendole il grande pacco incartato di giallo con un nastro verde e blu, poi le scoccò un bacio sulla guancia che lei ricambiò.
Posò il grande pacco sotto l'albero, accanto agli altri che aveva ricevuto.
Salutò affettuosamente i genitori di James, che le fecero i complimenti.
Sirius le sorrideva, e scattò in piedi, Meg lo abbracciò più forte che poteva.
«Sono felice di avervi qui, sarà un bel Natale.» disse vincendo il rossore sulle gote.
«Anche per noi esserci.»rispose Sirius, restando abbracciato a lei, finché furono costretti a sciogliere l'abbraccio.
Dopo che anche Ariana ebbe salutato la famiglia, si accomodarono a tavola.
«Elfi domestici? No, assolutamente no. Solo due giorni a settimana, e mai nei weekend, li paghiamo come è giusto che sia.»spiegò Ariana servendo l'arrosto alla madre di James.
«Sono d'accordo a dargli un compenso, dopotutto perché trattarli come esseri inferiori?»intervenne Sirius.
Ariana fu colpita da quella osservazione.
«Giusto, ben detto figliolo.»sorrise il signor Potter.
«James, hai idea di quale carriera intraprendere dopo Hogwarts?»domandò Noah, dando una gomitata impercettibile a sua figlia, che era accanto a Sirius.
«Mi piacerebbe diventare un auror, insomma anche a Sirius.»
Megan sorrise guardando Sirius, ricordandosi della scusa inventata che avevano detto ai suoi genitori: abbiamo lasciato il cane dai vicini.
«Bene, ottima scelta, ragazzo mio.»Noah scandì quel nome comune maschile singolare con una certa decisione, ignorando Sirius, come sua moglie aveva fatto poco prima.
Meg sentì un calore diffondersi nel petto, perché la mano di Sirius era sulla sua gamba, con una innocenza sfacciata.
James era di fronte a loro e sentì un colpo allo stinco.
«Ahi...»sussurrò cercando di non farsi sentire.
«Scusa»mimò Megan che per sbaglio aveva allungato il piede verso di lui, per distrarsi dalla vampata di calore.
«James e Sirius sono il nostro orgoglio, sapete? Sono entrambi molto intelligenti e anche molto giocherelloni.»sorrise affettuosamente la mamma di James, accarezzando la spalla di Sirius.
«Sono dei figli fantastici.»esordì il marito, battendo sulla schiena di James.
«Allora, Sirius, hai più contatti con la tua famiglia?»chiese Noah, con fare provocatorio.
Megan capendo che non era il suo discorso preferito, poggiò la mano sulla sua che era rimasta sulla gamba, gliel'accarezzò, e Sirius intreccio le sua mano in quella di Meg, sempre sotto la tavola circolare.
«No, solo con mio fratello Regulus.»sorrise comunque anche se era palesemente a disagio.
«E dimmi, tu sei d'accordo su come la pensa tua madre?»continuò Ariana, che venne fulminata con uno sguardo da Meg.
«Ma certo che non lo è! Lui non condivide le idee dei suoi genitori.»la voce di Megan uscì prima che se ne rendesse conto.
«Non approvano chi ha idee diverse dalle proprie, e non sono certo dei bravi genitori, quindi me ne sono andato.»spiegò Sirius tranquillamente, questa volta fu lui ad accarezzare la mano di Meg.
«Il nostro Sirius ha molto talento, come James! Sono praticamente fratelli!»la signora Potter cercò di alleviare l'imbarazzo creato, e funzionò a metà.
Gli adulti si persero in una conversazione sul Ministero.
A Meg non interessava quella roba, ma ben presto si sarebbe resa conto che le interessava eccome e che avrebbe dovuto informarsi di più sulla politica magica.
«Vado a prendere il dolce.»annunciò Ariana a un certo punto.
Megan preferiva così, sperando che sua madre si risparmiasse di lodarla davanti a tutti, perché esagerava.
A Noah cadde il coltello a terra, e Megan per allontanare la mano di Sirius dal suo corpo cadde con il sedere a terra.
Se suo padre si fosse abbassato avrebbe potuto vedere che Sirius aveva una mano su di lei.
«Tesoro!»Noah prese la mano a sua figlia, facendo levitare il coltello sul tavolo.
Sirius si accovacciò accanto a Megan.
«Stai bene?»domandò un po' troppo vicino alla sua faccia.
«Ahm... mi stavo alzando per andare in bagno e sono caduta, nulla di rotto.»sorrise per poi alzarsi.
Si aggiustò la gonna e marciò verso il bagno, rossa in viso per l'imbarazzo e per la voglia di baciare Sirius, che si era avvicinato troppo.
"Buona Vigilia a me!"si disse.
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Born To Die
FantasyMegan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente. Non prova emozioni o sentimenti, non avverte odori, sapori, caldo oppure freddo, dolore o piacere. Non le batte il cuore. Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Lily...