Flashback
Lily era seduta sul letto che condivideva con James e teneva stretta Sophie, la sua bambola di porcellana. Le pettinava il caschetto bruno con una piccola spazzola di legno, mentre fissava il verde dei suoi occhi.
La bambola gliel'aveva regalata suo padre per il suo ottavo compleanno, l'aveva presa apposta per il colore smeraldino delle iridi, particolare in comune con la bambina .
Lily le lisciava il vestitino lilla, sorridendo al ricordo di suo padre: se chiudeva gli occhi riusciva a percepire le sue forti braccia tenerla stretta dopo averle fatto il dono, e in sottofondo la voce pacata di sua madre.
I pensieri della ragazza vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta: Meg.
«Avanti.»disse Lily sforzandosi di camuffare la voce tremolante.
Meg entrò in lacrime tenendosi la testa tra le mani, era disperata.
Lily lasciò cadere Sophie sul letto e si precipitò ad accogliere l'amica con un abbraccio.
«Meg, che è successo?»domandò allarmata.
Meg sciolse l'abbraccio continuando a singhiozzare.
«Mi dispiace... non volevo darti fastidio ma io-» non continuò la frase perché scoppiò nuovamente a piangere tra le braccia di Lily.
«Hey, non mi dai fastidio, dimmi cosa succede.»le sussurrò Lily dolcemente, accarezzandole le spalle.
Megan non voleva tediare la sua migliore amica, ma era distrutta.
«Credo di aver tradito Sirius l'altra notte.» biascicò Meg guardando la sua interlocutrice con gli occhi devastati dal pianto.
Lily sgranò gli occhi, convinta di aver sentito male.
«Meg, ma che stai dicendo? E poi con chi?»
«Ero intorpidita dal sonno, ma ricordo di aver sentito puzza di alcool e ho percepito le labbra di qualcun altro sulle mie.
Non era Sirius. Sirius non è tornato stamattina.» Megan si mise di nuovo le mani in faccia.
Qualcuno interruppe il dialogo tra le due, e quel qualcuno fu James.
Megan si girò di scatto, guardò prima il ragazzo e poi Lily.
«Piccola Gold, puoi seguirmi in soggiorno? È importante.»
Megan deglutì, tentò di annuire senza fare movimenti troppo meccanici.
James si spettinò la chioma ribelle, nervoso, poi cinse le spalle di lei con un braccio, mentre entrambi si incamminavano al piano inferiore.
Lily li seguì, prima però ripose la sua Sophie in una scatola.
«Geno, se sai qualcosa di ciò che ho detto a Lils, dimmelo subito!»
James guardò Meg negli occhi, urlandole con lo sguardo che era stato Remus a baciarla. Ma non voleva dirglielo, perché la priorità era la pace con Sirius.
«Piccola Gold, adesso che arriviamo in soggiorno non scappare, d'accordo?»
Megan gli regalò un'occhiata confusa, aggrottando le sopracciglia a triangolo.
«Genogilde...»
«Tu non scappare.»
Meg sospirò e fece cenno di sì con la testa, arrivando finalmente in soggiorno.
Sirius era seduto sul divano, aveva una camicia nera semiaperta e lo sguardo più addolcito rispetto al solito, appena vide Meg si alzò e si morse il labbro.
Meg arrossì lievemente e lanciò uno sguardo assassino a James.
«Megan...»iniziò Sirius.
James prese Lily per mano, e insieme raggiunsero la porta «Noi abbiamo delle commissioni da sbrigare, Remus ci aspetta» e così detto uscirono lasciando Sirius e Megan.
«Io devo studiare.»Meg distolse lo sguardo dal ragazzo e fece per andarsene.
«Io ti amo.»disse sicuro Sirius.
Megan si voltò nuovamente verso di lui.
Lei aveva gli occhi lucidi e si mordeva l'interno della guancia nervosamente.
«Sono un inguaribile testa di cazzo, lo so. E ti farò soffrire ancora probabilmente, perché io non sono bravo a tenere a freno l'istinto. Ma non sono tuo padre, Meg. Non ti farei mai del male, non sono mio padre, non sono mia madre o chicchessia. Sono Sirius Orion Black, e ti amo Megan Gold. Io ti chiedo di perdonarmi, perché sei l'amore della mia vita e la mia rapsodia boemiana, e senza di te non esiste alcuna musica o emozione capace di riempire il mio cuore.»gli occhi grigiastri di Sirius non erano mai stati così luminosi, e mentre parlò si avvicinava a piccoli passi alla ragazza con le lacrime che le rigavano le guance.
Megan aveva le ciglia lunghe bagnate, e i capelli non volevano saperne di scoprirle il viso, e si mescolavano al rossore sul volto lentigginoso.
«Anch'io ti amo.»sussurrò Meg abbracciando il suo ragazzo.
Si concentrò sul suo profumo, voleva ricordarlo per sempre.
Sirius le baciò il collo, prima delicatamente e poi con foga, lasciando dei segni violacei sulla gola e poi subito accanto alla mandibola.
Meg percepiva l'aggressività dei suoi movimenti, ma non le dispiaceva affatto.
D'altronde Sirius le era mancato, e aveva bisogno di sentirlo sulla sua pelle.
Meg gli strattonò lentamente i capelli mentre Sirius continuava quella tortura di baci e succhiotti.
Le mise una mano tra i capelli sciolti, facendole venire la pelle d'oca per il contatto inaspettato.
Megan buttò la testa all'indietro, e lo sguardo di Sirius si posò sul petto della ragazza che era leggermente scoperto a causa della scollatura della maglia evidentemente troppo larga.
Gli salì in braccio, avvolgendo le gambe intorno a lui e senza rendersene conto si trovarono al piano di sopra, verso la porta del bagno.
Entrambi avevano il respiro affannoso, avevano urgenza di unirsi e non volevano più aspettare.
«Sirius... ti prego...»lo implorò lei.
«Piccola Meg, quando mi preghi così come posso dirti di no?»ghignò lui divertito.
«Stronzo.»sussurrò lei.
Arrivarono entrambi al culmine e si gettarono sul letto sfiniti sul letto, Meg era stesa su Sirius e lo abbracciava.
«Calma il tuo cuore, amore mio.»le sussurrò lui, poiché lei ancora respirava in modo irregolare.
Sirius le accarezzò i capelli, e poi la schiena, beandosi del suo profumo e del contatto della pelle di lei con la sua.

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Born To Die
FantasyMegan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente. Non prova emozioni o sentimenti, non avverte odori, sapori, caldo oppure freddo, dolore o piacere. Non le batte il cuore. Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Lily...