Hogwarts (Meg)
Dopo aver pranzato al tavolo con i Serpeverde, attendo che Draco si allontani insieme a Zabini, e mi dirigo verso Harry ed i suoi amici.Ron non ha mangiato nulla, visto che il suo piatto è vuoto.
«Povero piatto vuoto, Ronald.» commento.
«Oh, è strano da stamane. Vuoi mangiare qualcosa? Come fai a giocare? Devi allenarti!» lo riprende Hermione.
«N-Non ho m-molta fame.» balbetta ingurgitando un bicchier d'acqua.
I miei occhi diventano una fessura e gli sferro un calcio sotto il tavolo.
Lui si lamenta ma non mi degna di uno sguardo.
«Credo di voler scambiare due parole con l'elfo che ha cucinato. Ho bisogno di un prefetto, Ron, mi accompagni?» chiedo inclinando la testa leggermente a sinistra.
«Può accompagnarti Draco.» risponde infastidito.Hermione mi guarda un po' arcigna. Questa ragazza potrebbe intraprendere una carriera da filologa, non a caso studia rune antiche.
«Io l'ho chiesto a te. Lui non vuole avere a che fare con gli elfi.» insisto.
Ron finalmente mi guarda e si alza.
«Andiamo verso le cucine.» dico camminando avanti al mio accompagnatore.
Inizio ad avanzare senza badare al fatto che conosco questo tragitto.«Sai dove sono le cucine? Strano.» commenta.
Cazzo.
«Lo so?» chiedo fingendomi sorpresa.
«Già, perché è la direzione giusta!» esclama Ron, senza sorridermi minimamente.
«Tornando prima dalle vacanze ho fatto un giro più approfondito del castello. Sei arrabbiato con me?» chiedo prendendogli la mano.
Ron scuote la testa e percepisco che è molto nervoso e la mano gli suda leggermente.
«Ron?»gli alzo il mento con un dito mettendomi di fronte a lui e continuando a tenergli la mano.
«Andiamo da un elfo, eh...»balbetta superandomi.
Io lo seguo e lo volto prendendolo per l'uniforme, lo trascino in un ripostiglio lì vicino per poi chiudere la porta con un incantesimo. Ignoro la polvere che si alza e scosto le scope in un angolo senza urtare un paio di lanterne messe lì senza cura.
Gli occhi gli luccicano e ha le labbra gonfie e un po' schiuse, il respiro è veloce e pesante.
«Sei impazzita?» Ron si guarda intorno e noto che ha un attimo di terrore quando un ragnetto si frappone tra lui e la porta.
«Io ti imbarazzo?»
«No...c-cosa d-dici?» arriccia il naso. «Piuttosto... Cosa ne hai fatto del giornale che hai rubato?»Butto la testa all'indietro simulando un gesto annoiato, sperando che non mi rifaccia la domanda. Non posso trovare una ragione a tutto e poi mi sembra anche abbastanza ovvio.
L'effetto che ricevo non è di certo il silenzio.
Ron Weasley prendendomi la testa tra le mani inizia a baciarmi, stringendomi a sé. I suoi movimenti seppur di qualcuno alle prime armi sono così passionali, d'altronde un adolescente in piena crisi ormonale chiuso in un ripostiglio con una ragazza non avrebbe fatto altrimenti. E del resto io gli ho mandato tutti i segnali, ma per un altro scopo.
«Era da un po' che volevo farlo.» ansima. Ma io lo fermo.
Questo farà molto, molto, molto, male a Draco. Meglio.
«Devi migliorare con i baci, lo sai? Vai subito al sodo. Dovresti iniziare più delicatamente e poi...»
Ma Ron sembra essersi dimenticato completamente del suo cervello,
sorrido e gli accarezzo la guancia.
«Ho un ragazzo, il tuo peggior nemico. Lo sai? Come credi che reagirebbe Draco se sapesse che tu ed io siamo stati qui a...»
«Non mi fa paura Malfoy.» I capelli rossi sono in disordine e gli occhi blu azzurri hanno una sfumatura blu molto pronunciata, ha delle goccioline di sudore sul collo e sulla fronte, una mi ha bagnato la gota destra. Non so perché ma questo mi ha fatto pensare... mi ha fatto ricordare...Flashback
Sirius era accostato alla porta della cucina, assonnato e con i capelli più disordinati del solito.
«Pronta?»
Megan non gli rispose ed entrò trovandosi di fronte uno spettacolo non indifferente.
Gli elfi avevano lasciato pile di piatti sporchi e posate, tavoli colmi di tovaglie macchiate, pentole e bicchieri pieni di calcare.
«Oh Merlino!» esclamò Sirius dietro Megan.
«Possiamo farcela, basta essere concentrati.» disse lei con calma.
Megan pensò che le avrebbe fatto bene quella notte, le avrebbe fatto dimenticare i suoi turbamenti anche se la presenza di Sirius non sarebbe stata di aiuto.
«Che ne dici se io mi siedo qui e tu pulisci tutto, donna?»
«Che ne dici se io ti tiro i piatti in testa finché non cadi a terra stordito?»
Sirius guardò le tovaglie.
«Posso lavare queste e il resto sui tavoli, tu ti occupi dei piatti. Però ti prego di non lanciarmi nulla contro.»
«L'istinto sarebbe quello.» commenta Megan tirandosi su i capelli in una coda.
All'improvviso sentì qualcosa di umido sulla sua uniforme che le arrivò alla pelle.
«Ops, scusa... lo straccio è finito accidentalmente su di te.»
Le labbra carnose del ragazzo erano storte in un ghigno divertito e le sopracciglia erano alzate.
Megan lo guardò con fare assassino e per tutta risposta gli lanciò un secchio pieno d'acqua e sapone che gli inzuppò i vestiti e le punte dei capelli.
Sirius rimase a bocca aperta e prese la rincorsa verso di lei prendendola in braccio e bagnandola.
Megan cominciò a urlare e a indispettirsi mentre Sirius rideva a crepapelle.
Senza pensarci due volte Megan raccolse di nuovo il secchio in cui era rimasta un po' d'acqua insaponata.
Voleva bagnargli i capelli a tutti i costi ma stavolta colpì se stessa per evitare di scivolare.
«Brava, davvero eccezionale!» applaudì Sirius senza smettere di ridere.
Megan aveva ancora i capelli salvi e le scappò una risata molto forte che la fece piegare in due.
Aveva tutta la schiuma del sapone sulle spalle e il ragazzo, lentamente, le sciolse i capelli.
«Vuoi proprio la guerra? Mh?»la ragazza incrociò le braccia e lo osservò intensamente per poi ficcargli lo straccio in testa e finalmente scompigliare ancora di più quei capelli ribelli.
«Dobbiamo pulire, quindi diamoci una tregua.»
«Hai il labbro spaccato?»
Megan si tastò il labbro inferiore, ma non vi era sangue.
«Non è vero!» disse continuando a tastare la pelle un po' screpolata delle labbra.
Sirius sorrise poi si avvicinò.
«Davvero?»
Le sue labbra si poggiarono dolcemente su quelle Megan, e fu proprio in quel momento che i loro cuori iniziarono a battere all'unisono senza mai fermarsi.
Sirius approfondì il bacio, lentamente e Megan si aggrappò al suo collo.
Ma si staccò subito appena si accorse cosa era successo.
Erano entrambi senza fiato come se respirassero solo quando erano uniti. Tutti i film romantici babbani visti fino a quel momento, non potevano descrivere quel bacio. Era completamente diverso da come se lo aspettava. Meraviglioso, travolgente, ma anche destinato a finire.
«Sbrighiamoci o saranno guai.» Megan alluse alla cucina, ma la sua voce aveva un tono totalmente diverso a causa della forte emozione appena provata.
Era diventata tutta rossa e Sirius le stava accarezzando le guance con le mani e le dita lunghe e affusolate.
«Certo.» disse schiarendosi la voce Black, che per la prima volta nella sua vita aveva provato dolcezza infinita.
Erano finiti gli scherzi e i giochi, erano iniziati i silenzi e il duro lavoro.
Finché non scattò la mezzanotte ed ebbero finito.I due uscirono entrambi dalle cucine e ormai i vestiti erano quasi asciutti e i capelli umidi, erano stanchi e sfiniti.
Megan barcollava dal sonno e Sirius voleva assolutamente parlare con lei.
«Perché ti fermi?» domandò lei sbadigliando.
Sirius la prese per mano e la condusse in un ripostiglio lì vicino.
Tutti avevano spento le luci e si orientarono al buio grazie a una piccola lanterna lasciata in un angolo. C'era qualche scopa e un mobile con dei vecchi libri, poi uno sgabello di legno, malandato.
La porta si chiuse e Sirius si posizionò davanti alla ragazza.
«Possiamo parlarne?»
Megan sospirò, sapeva che non avrebbe resistito e che avrebbe ceduto.
«Non so cosa dirti, ci siamo lasciati prendere dall'euforia del momento, capita.» Gli occhi grigi di lui erano così splendenti colpiti dalla luce fioca della lanterna.
Megan perse completamente il controllo e fu lei a baciarlo, mentre Sirius le accarezzò i capelli.
Sirius era stato il suo primo bacio.
E Megan non poteva esserne più felice.
«Torniamo al dormitorio.» sussurrò lei staccandosi.
Ma le labbra di Sirius erano così piene di desiderio, lui ne voleva ancora, voleva tutta la sua dolcezza.
«Okay.»
Uscendo dal ripostiglio, la lanterna si spense proprio come si era accesa quando erano entrati.
Hogwarts sapeva, fu testimone di molte cose in quegli anni.
E non solo.
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Born To Die
FantasyMegan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente. Non prova emozioni o sentimenti, non avverte odori, sapori, caldo oppure freddo, dolore o piacere. Non le batte il cuore. Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Lily...