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Flashback
Tutto sembrava diverso alla piccola Megan...Dal momento in cui varcò l'entrata della scuola di Hogwarts. Sua madre, Ariana, l'aveva salutata con un lungo abbraccio alla stazione di Kings Cross, per poi accompagnarla fino al binario nove e tre quarti, e infine darle un bacio in fronte. Aveva preparato con cura i vestiti della figlia da mettere in valigia, era elettrizzata all'idea che andasse finalmente alla scuola adatta a lei.
Suo padre, Noah, la sera prima era stato così premuroso con sua figlia e così soddisfatto del traguardo raggiunto: l'entrata a far parte di una scuola di magia perfetta per le capacità della figlia.
Megan camminava sicura verso il sedile libero accanto al finestrino nel quarto vagone dell'Hogwarts Express e il sole ancora alto metteva in risalto le lentiggini sul suo viso. C'era solo una ragazza dai capelli rossi che sedeva pensierosa tenendo in mano un volume massiccio. Megan si schiarì la voce e, mentre giocava con una delle sue trecce, tese la mano alla ragazza.

«Megan Gold, sono del primo anno, posso sedermi?»la voce genuina della bambina riportò la sua compagna di viaggio alla realtà e fu così che Lily Evans alzò il naso dal libro e incontrò lo sguardo di quella che sarebbe stata la sua migliore amica. «Ma certo! Io sono Lily, e sono al terzo anno, sta tranquilla non studierai già questa roba!»si affrettò a spiegare notando che Megan osservava il grosso volume con fare preoccupato«I grossi volumi servono a poco, basta aprire la mente e fare ricorso alla propria intelligenza, il resto è di contorno». La bambina fece un timido sorriso e si sedette aggiustandosi la salopette a gonna di jeans. «Allora, Megan, spero ti unirai a noi grinfondoro.»
«Beh, mia madre era corvonero e mio padre tassorosso, quindi non so quante possibilità ho di diventare grifondoro.»rispose abbassando lo sguardo la piccola, osservando l'uniforme della ragazza.

Una signora molto anziana, vestita di viola, con una cuffietta rosa antico che copriva i capelli bianchi, si affacciò al vagone, portando con sé un carretto pieno di dolci: cioccorane, gelatine tuttigusti + 1, bacchette di liquirizia, api frizzole, lumache gelatinose, rospi alla menta, ma la cosa che stupì Meg fu ogni singola confezione, non ne aveva viste molte di così colorate, solo nel periodo natalizio, quando sua madre le comprava.
Sul viso candido di Lily comparve un sorriso carico di tenerezza.«Hai fame? Perché non mangi una di queste?»disse offrendo una scatola strapiena di cioccorane, appena acquistata, a Meg.
«Grazie.»la mano di Meg afferrò uno di quei dolci, se lo portò alla bocca e la sua espressione fu una delle più divertenti che Lily avesse mai visto.
«È la prima volta che mangi cioccorane?»
«La mamma dice che non devo esagerare, ed era da un po' che non ne mangiavo una.»ridacchiò, arrossendo, poi osservò la figurina all'interno della confezione, era Priscilla Corvonero, una dei quattro fondatori di Hogwarts. Negli anni, Megan aveva collezionato figurine di Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde e Tosca Tassorosso.
Le due parlavano e ridevano, osservando di tanto in tanto il paesaggio verdeggiante fuori dal finestrino, e fu come se Lily avesse trovato qualcuno da proteggere, da capire e da non giudicare, come altri non avevano fatto con lei, a cominciare da sua sorella maggiore Petunia. Lily veniva da una famiglia babbana, e solo lei tra le due ricevette la lettera per la scuola di magia e stregoneria, scatenando così l'ira e l'invidia di Petunia.
Vedeva in Megan lei stessa.
E la conosceva solo da poche ore.
E mentre il treno percorreva la strada il cielo diventava blu scuro e il sole trovava ristoro nel tramonto e infine lasciava spazio a uno spicchio di luna, divenuta ormai l'unica luce della notte.
Non vi era neanche una stella quella sera, la sera in cui Megan si separò dalla compagnia di Lily e fu gentilmente scortata, insieme ad altri suoi compagni del primo anno, verso le piccole barche che circondavano la riva del Lago Nero dal guardiacaccia Robeus Hagrid, un mezzo-gigante molto simpatico, con la barba nera e una chioma molto folta Meg però fece un'altra piacevole conoscenza: una ragazzina dai capelli biondi, Pandora Lestrange, era seduta accanto a lei, e la fissava con un sorriso dolce. «Le treccine andrebbero accompagnate da margherite, lo sai?»sussurrò delicatamente. La piccola Gold si toccò istintivamente i capelli, non sapeva cosa rispondere, si limitò a presentarsi, con una stretta di mano per sancire il momento. Pandora aveva con sé una gabbietta con un colibrì rosso e ultravioletto, che se ne stava tranquillamente seduto sulla sua asticella in legno. «Cavillus Amedeus, è un po' zoppo, ma ci stiamo lavorando!» Infatti Meg notò che una zampetta era più corta dell'altra. Il rito di passaggio dei novizi si concluse in breve tempo e Meg tirò un sospiro di sollievo, l'acqua la innervosiva dopotutto, infatti fissò tutto il tempo la luce della lanterna che portava Hagrid.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora