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Hogwarts (Meg)
Mentre corro sento che qualcuno mi sta inseguendo a grandi passi.
«Fermati!»sgolandosi Harry, tenta di afferrarmi la mano, ma io sono sempre un passo avanti rispetto a lui.
«Non andare da Silente! Ti prego, io posso...io posso aiutarti!»spiega senza fiato.
Mi fermo e lo guardo, Harry mi prende la mano e mi porta in un'aula vuota, poi chiude a chiave la porta e si assicura che nessuno ci senta.
«Tu non sai nulla di me.»scandisco alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
«So che ti chiami Megan Gold.»sussurra abbassando lo sguardo.«So che facevi parte dell'Ordine, so che conoscevi i miei genitori, so che sei morta.»Harry ha fronte imperlata dal sudore, nonostante faccia freddo e stia quasi per nevicare.
Rimango impietrita, non sento alcuna emozione, ma solo la mia mente che ragiona.
«Quella mappa era per te. Lui l'ha disegnata per te.»
«Lui l'ha disegnata con me.»sospiro, sedendomi su un banco, poi sorrido amaramente.«Come lo sai? Come hai scoperto tutto?»
«Alastor Moody, durante l'estate, mi ha fatto vedere una foto...una ragazza identica a te, ma con i capelli più scuri, sorrideva insieme a Sirius... mi ha detto il tuo nome, ovviamente non credendo che avrei fatto due più due. Alla fine ho sentito una conversazione tra Remus Lupin e Silente, nel corso della quale si parlava di una Megan Gold tornata in vita. Loro hanno scoperto che stavo origliando, perché mi ero nascosto, così Silente mi ha chiarito la faccenda facendomi giurare di non dire nulla a nessuno, né a Sirius, né ai miei amici e ovviamente di farmi gli affari miei. È stata l'ultima volta che mi ha dato confidenza.
Ho fatto come ho detto, ma la voglia di farti dire la verità era troppa.
Ero stanco di dover fingere di non sapere nulla, tra poco è Natale sai... non potevo più aspettare. Quando Moody mi ha mostrato quella dannata foto, Sirius si è rabbuiato e da quel momento non ha fatto che parlare di Megan Gold e di quanto gli mancasse...»continua sempre guardingo«L'ha descritta molto diversa da te, almeno per il carattere, ma poi ha iniziato a raccontarti davvero...e forse l'ho capito allora che eri tu. Però non volevo accettarlo, pensavo fosse solo una coincidenza, anzi... una serie di coincidenze senza un filo logico. Poi ho nominato Lupin, e tu ti sei interessata a lui, e poi...beh conoscevi il tragitto delle cucine. E la mappa...quella mappa che poteva aprirsi solo con una frase ben precisa... mi hai chiamato James.
Non ho avuto più dubbi, sei tu, sei sempre stata tu.
Ma se adesso vai da Silente, non potrò aiutarti, capisci? Credo che lui non voglia farti rivedere i tuoi amici, no? Almeno non ancora, ma io posso farlo, possiamo far sorridere Felpato, Meg!»
Non rispondo subito, e fisso la cattedra davanti a me, dove è appoggiato Harry.
Rivedere i miei amici...
«Non capisco come tu possa aiutarmi.»
«Questo Natale, ci riuniremo tutti, e tu verrai con me.»
«Non se ne parla, nessuno lo deve sapere, neanche Ron! E tantomeno Hermione!»
«Va bene, ma...»si stacca dalla cattedra e mi viene vicino, con gli occhi speranzosi e imploranti.«Tu vuoi rivederlo? Vuoi rivedere Sirius?»
Mi sciolgo i capelli, e li sistemo con indifferenza, senza rispondere.
«Perché ti manca...giusto?  C'era qualcosa tra di voi? Vero? Forse vuoi vedere prima Remus? Per rompere il ghiaccio, che ne pensi?»
Rimango ancora in silenzio, osservando un vecchio orologio appeso al muro.
«Meg...voglio davvero aiutarti, e tranquilla, farò in modo di farci incontrare senza che nessun altro lo sappia.»mi prende una mano.«Devi fidarti.»
«Beh...ora posso finalmente dirti una cosa...»inizio guardandolo.
«Cosa?»
«Sei identico a James, tranne che per-»
«Gli occhi, sì, gli occhi di mia madre.»conclude lui al mio posto.
«Tranne che per il naso, il naso è di Lily, decisamente. Ah! Sì, anche gli occhi, comunque.»
«Il naso? Sul serio?»
«Nessuno conosce la mia migliore amica meglio della sottoscritta, credimi.»sorrido.
«Fammela conoscere, puoi raccontarmi...»
Qualcuno ci interrompe, è Hermione che entra nell'aula.
«Perché avete fatto un incantesimo alla porta? E sopratutto, perché tu, Harry, non sei alla partita?.»
Hermione ha i capelli in disordine, e si porta dietro un cumulo di capelli di lana, e calze fatte a maglia.
«Per gli elfi, eh?»domando, allontanandomi da Harry.
«Esatto, Harry... Andiamo? Cho ti sta cercando»
Hermione mi rivolge a stento un sorriso e forse capisco perché.
Non mi va di discutere, per cui rimango dove sono, guardando Harry che mi lancia uno sguardo eloquente prima di andarsene con Hermione.

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