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Hogwarts (Meg)
Oggi giocheranno contro Corvonero, ma sicuramente Malfoy e i suoi amichetti vorranno assistere alla partita.
Bene, non mi resta che andarci, per poi trovare una scusa per tornare al castello, a frugare nella stanza di Harry e Ron.
Mi spazzolo i capelli, rendendoli più lisci del solito, ripensando a quando erano mossi e disordinati, decido di legarli.
Una piccola parte di me, nella mia testa, spera di ritrovare qualcuno che me li sciolga dicendomi che sono troppo belli per essere imprigionati in un elastico... ma chissà se sono ancora così belli per Lui, adesso che sono biondi ordinati...
Mi avvio all'uscita del dormitorio, incontrando Draco, che mi rivolge un ghigno arrogante.
«Cooper.»
«Malfoy.»
«Meg, smettiamola.»dice addolcendosi.
«Hai iniziato tu.»ribatto con altrettanta dolcezza, falsamente.«"Meg, te lo puoi scordare! Non farò pace bla bla bla"»imito la sua voce.
Malfoy scoppia a ridere, senza cattiveria o scherno, è semplicemente divertito da ciò che ho appena fatto.
«Dammi un bacio, piccola Meg.»
«Come mi hai chiamato?»sbotto, ripensando a qualcun altro che mi chiamava così.
«Piccola Meg, la mia testarda piccola Meg, che non vuole ancora dirmi quando è il suo compleanno perché odia "quelle stronzate da idioti" come le feste di compleanno.»imita anche lui la mia voce, fallendo miseramente perché poi mi abbraccia, sovrastandomi.
Io non ricordo il giorno del mio compleanno, e al momento ho altre priorità.
«Sei uno stronzo.»
«Anch'io ti amo, Meg.»mi scocca un bacio sulle labbra, senza badare al mio essere sboccata e impertinente.
Dovrei rispondere "anch'io", ma no, assolutamente no.
Draco mi prende per mano e insieme andiamo alla partita, appena scorgo Pansy Parkinson mi viene voglia di ucciderla, così sorridendole le faccio cadere tutto il cioccolato fuso che hanno servito poco prima.
La parte divertente è che...Pansy è vestita di bianco.
La vendetta inizia a prendere forma, e mi piace.
Sorrido di nuovo soddisfatta.
Draco mi guarda, poi guarda Pansy.
Io alzo le sopracciglia.
«Vuoi davvero ribattere?»gli domando, con un'altra occhiata eloquente.
Draco, ancora divertito, alza le mani in segno di resa.
Prima andare al castello però, devo fare una cosa.
«Vado al bagno.»dico a Draco che annuisce distratto, mentre è impegnato in una conversazione accesa con Tiger e Goyle.
Mi intrufolo negli spogliatoi, e vedo Harry, nonostante la Umbridge gli avesse vietato di giocare.
Sta dando il "buona fortuna" a Ron, che è rimasto da solo.
«Ciao Harry.»
«Cosa? Tu puoi vedermi?»domanda sbigottito.
Scuoto la testa, con fare interrogativo.
«Perché non dovrei?»
«Ho il mantello dell'invisibilità.»spiega meditabondo.
«Oh, hai scoperto un'altra cosa che so fare e che anch'io ignoravo. Ma comunque, hai intenzione di seguire la partita così?»
«Beh... non lo so... lo tengo per precauzione.»
Annuisco.
«Se...se vuoi puoi andare da lui, è un po' nervoso.»si riferisce a Ron, si gratta la fronte, e noto qualcosa sulla sua mano.
«Di nuovo? Di nuovo lei?»
«Già. Ma non preoccuparti si sta cicatrizzando.»scrolla le spalle.
«Sei uno stupido, Potter. Adesso sì che non posso toglierla...fammi vedere.»gli prendo il dorso della mano, lo accarezzo tre volte, poi ancora una volta, facendo tornare la pelle intatta.
«Grazie.»sorride.
«A dopo.»lo saluto.
Ron è un po' più avanti ed è più che nervoso, è in uno stato di ansia molto grande.
«Weasley.»
Appena mi vede boccheggia, poi mi corre incontro e mi abbraccia.
«So che non dovrei, ma ne ho bisogno.»
Lo abbraccio anch'io, e gli accarezzo i capelli rossi.
«Andrai alla grande, va bene?»sussurro mentre mi stacco da lui.
«Non posso crederci.»la voce di Draco, riecheggia per tutto lo spogliatoio.
Merda.
«Draco, non è come sembra.»inizio, tranquillamente.
«Weasley! Pensi di poterti fare la mia ragazza? Maledetto pezzo di immondizia, sei un traditore del tuo sangue, e uno straccione! Stai lontano da lei.»
Malfoy si avventa su Ron, sbattendolo al muro, e Ron gli molla un pugno nello stomaco.
Rimango per un attimo a fissarli, sono quasi divertenti, ai massimi livelli del ridicolo, però anche tremendamente adolescenti.
«Bambini! Smettetela!»urlo separandoli, buttando uno da un lato e l'altro dal lato opposto.
«Ne ho abbastanza! Draco, io non ho fatto un bel niente con Ron, okay? Credi davvero che potrei preferire lui a te?»gli faccio notare, e il mio cervello mi dice di essere stata un po' spietata.
Ron mi guarda, e facendosi rosso in faccia...inizia ad urlarmi contro.
«Però in doccia mi hai fatto capire il contrario! Quando ti ho baciato e poi tu mi hai baciato!»strilla, mentre Draco riparte alla carica, ma io lo fermo.
«Se non vuoi rimanere in ospedale per molto tempo, vai a giocare, Ron.»dico.
«Siete uguali.»sbuffa lui uscendo.
Draco mi guarda, esterrefatto.
«Vi siete baciati?»domanda con la voce tremante.
«Tutto questo è ai limiti dello squallore, Draco, lo capisci vero? Sai di chi è la colpa? Di Pansy Parkinson.»
«Se lei non mi avesse detto che eri qui, cosa avrei trovato? Weasley che ti metteva...»
«Senti, non è successo nulla, se non qualche bacio dato in un momento di debolezza.»
Momento di debolezza? Può essere a dirla tutta, forse perché Ron mi ha ricordato qualcuno del mio passato...
«Mi stai dicendo che è colpa mia? Non ti do abbastanza attenzioni? Megan, ti ho scritto un centinaio di lettere tutta l'estate, mi avrai risposto sì e no con due biglietti, non mi dici quando è il tuo compleanno e per questo ti faccio un regalo ogni mese, come il bracciale o gli orecchini oppure altro, non mi parli mai dei tuoi genitori... e sopratutto.»
Non gli lascio il tempo di finire che lo bacio, stringendomi a lui.
Deve tacere, o mi farà perdere tempo.
«Sono sempre la tua Meg?»domando, sulle sue labbra.«Non mi va di parlare dei miei, e lo sai che vivevo, e tutt'ora vivo, con mia nonna in Irlanda, quindi trai le tue conclusioni. Dopo andiamo al Lago Nero, va bene? Tutta questa faccenda mi fa venire mal di testa. Ti dispiace se vado in camera a stendermi?»mi porto in un gesto drammatico, ma credibile, la mano alla tempia.
«Ti accompagno.»
«No, non preoccuparti.»
Lui mi da un bacio in fronte e insieme usciamo di lì, poi Draco se ne va sugli spalti, e io parto alla volta del castello.

Flashback
Finalmente le vacanze natalizie ebbero inizio, e gli studenti partirono sull'Hogwarts Express una mattina particolarmente fredda.
I quattro malandrini, Lily e Megan, presero posto in uno scompartimento, ma siccome c'era poco spazio, Sirius pensò bene di far accomodare Meg in braccio a lui.
«Sei un sedile molto comodo, Black.»scherzò lei, felice che il giovane si fosse ripreso da quella notte funesta, come anche James e Remus.
«Evans, siediti pure qui.»James fece segno a Lily di imitare Meg e Sirius.
«Io e Remus dobbiamo andare nello scompartimento dei prefetti, magari più tardi, Potter.»e i due si allontanarono.
«Posso...»iniziò Meg facendo capire che adesso poteva benissimo sedersi.
«Assolutamente no.»Sirius la strinse a sé, appoggiando la testa sulla sua schiena e dandole alcuni baci sul maglione.
«Almeno tu passami il mio album e quella mappa che ho ficcato in borsa.»disse Megan rivolta a James, che si allungò leggermente per passarle le cose richieste, ma quando vide la mappa rimase a bocca aperta.
«Dove l'hai presa?»
«L'ho trovata nel mio libro di pozioni, è una cosa strana a dirla tutta, guarda: "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."»Meg colpì la pergamena con la bacchetta.
Sirius sbirciò dalla spalla di Megan e si schiarì la voce.
«Ecco dov'era finita!»esclamò James prendendola, Meg lo guardò confusa.
«Era la copia che avevo fatto per te, ma era sparita, avevo visto che ce l'avevi tu ma non ho mai capito come ti sia arrivata.»spiegò Sirius.
«Perdonami, ma ancora non capisco... vuol dire che ce n'è una uguale?»
James frugò nella propria borsa, e tirò fuori la stessa identica pergamena, pronunciò la stessa formula e apparve la....
«Mappa del Malandrino, Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso...»Meg iniziò a leggere.
«Sirius l'ha chiamata così, e si è dato quel soprannome...»spiega James.
Megan ebbe un sussulto, l'aveva intitolata così perché lei chiamava così loro quattro.
«Felpato, eh?»sorrise girandosi verso Sirius.
Per la prima volta, vide Sirius Black arrossire e gli diede un bacio sulla fronte.
«Questa è fatta molto bene, mentre questa evidentemente era in fase di lavorazione, ma non vi preoccupate, l'ho aggiustata.»
Spiegarono la mappa di Meg, che era fatta ancora meglio della prima, mancava però la copertina e qualche altro particolare.
«Però, Sirius, ti ha superato!»esclamò James.
«Quindi tu sai disegnare?»domandò Megan stupita a Sirius.
Era ancora rosso sulle gote, e nascondeva la faccia nella schiena di Megan, come se ci volesse sprofondare.
«Sirius Black, timido, quante cose non sapevo di te!»sorrise Megan.
James rise, poi annunciò:«Finitela, che ne dite?»
«Mi metto accanto a te, posso?»Megan si liberò della stretta di Sirius, e si sedette accanto a lui, che le teneva la mano.
«Sei senza vergogna quando mi baci e sei spavaldo e poi... Arrossisci perché scopro le tue qualità nascoste.»
«Non ancora tutte...»sussurrò Sirius.
Questa volta furono le guance di Megan ad andare in fiamme.
«Okay... se volete io e Peter andiamo da un'altra parte.»
Peter, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, con gli occhi ridotti a fessure, si raddrizzò all'istante sentendo la voce di James che lo interpellava.
Megan, tentando di tornare al suo colorito naturale, diede a James un calcio sotto il tavolino che li separava.
«Va bene, la smetto.»aggiunse Potter portandosi una mano ai capelli.
Meg e Sirius si misero a lavorare alla mappa per un paio d'ore, quando la finirono, Sirius incise sul retro della mappa due iniziali "MG", e la consegnò a Megan.
«Grazie.»sorrise lei.

Hogwarts (Meg)
Mi faccio un incantesimo di disillusione, pronunciando la parola d'ordine per entrare e oltrepassare la Signora Grassa, per fortuna l'ho sentita dire a un ragazzino del secondo anno, e per fortuna ho notato anche che il quadro non guarda quelli più piccoli, quindi non vedendomi potrebbe pensare che sono troppo bassa e piccola.
E infatti ottengo quello che voglio, e mi precipito nella stanza dei ragazzi, che, per mia fortuna, è vuota.
Mi aggiro tra i letti, trovo il baule di Harry, mezzo aperto, e lo riconosco perché ci sono le sue iniziali sopra.
Frugo dentro, tiro fuori alcuni vestiti, calzini, alcuni libri, un album fotografico.
Mi metto a sfogliarlo, e i miei occhi cadono su una foto...Lily e James con in braccio un Harry molto piccolo.
«Sei stupenda, Lily. Lo sei sempre stata.»sussurro sfiorando il volto della mia migliore amica.
A pensarci mi manca tantissimo...
«E tu, Ramoso, l'hai resa felice e te ne sono grata, se solo poteste vedere Harry...»sibilo, guardando quelle immagini che sorridono e si muovono.
Richiudo l'album e lo appoggio sul letto di Harry, poi continuo a frugare nel baule.
Ed eccola lì... la mappa.
La giro, per trovare quelle iniziali, ma prima la apro.
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»
La Mappa del Malandrino si rivela, e mi scappa una risata, nel vedere quell'opera dopo tanto tempo, ho contribuito molto.
Finalmente scorgo le mie iniziali sul retro.
«Cosa ci fai qui?»sbotta Harry entrando, senza mantello dell'invisibilità, perché noto che lo tiene sottobraccio.

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