LUCA'S POV
Sono ormai quasi le quattro del mattino,almeno credo e sono ancora qui dentro a bere.
Quando sono andato via di casa,dopo aver camminato un po,sono venuto in questo maledetto bar e non ho più smesso di bere.- un altro!- grido a Carlotta.
Carlotta lavora qui da un sacco di tempo,ci siamo conosciuti proprio in questo posto.
Ero un ragazzino che voleva solo divertirsi e lei ci stava,non mi ha mai rifiutato e non lo fa tutt'ora.
- stiamo per chiudere- si morde il labbro e mi passa un altro shot.
Bevo tutto ad un sorso e corro in bagno a dar di stomaco.
È tutto il giorno che bevo,il mio corpo non regge piú,ma sono troppo incazzato e l'alcool mi calma.
Mi sciacquo il viso e sento la porta aprirsi.
Carlotta entra e mi poggia al muro.
Posa le sue labbra sulle mie,ma io la scanso.
- dai Luca,prima ci siamo divertiti cosí tanto- si struscia su di me.
- togliti,non ti é bastato!- mi allontano.
- so che é piaciuto anche a te- sorride maliziosa.
Mi sono comportato di nuovo da stronzo con Giulia,mi sento terribilmente in colpa.
Non se lo merita e la amo cosí tanto.
- se solo non ci fosse quella santarellina- continua ridendo.
La fulmino con lo sguardo.
Meglio che io esco da questo bagno prima di fare qualcosa di avventato.
Come si permette a deridere Giulia,dovrebbe invidiarla.
É così bella e pura.Esco dal bar e mi dirigo verso casa.
Devo appoggiarmi molte volte,non riesco a stare in piedi.
Salgo le scale del palazzo e apro la porta di casa.
Cerco di far meno rumore possibile,ma mentre chiudo la porta perdo l'equilibrio e per sorreggermi faccio cadere l'attaccapanni.
Merda.
Mi chino per raccoglierlo e quando rialzo lo sguardo incontro gli occhi della mia ragazza.
- scusa- biascico,cercando di rialzarmi.
Guardo i suoi occhi e percepisco la sofferenza e la delusione.
- cazzo non guardarmi così!- urlo.
Mi fa troppo male vederla così.
- non urlare,tua madre dorme- sussurra,ed esce dalla stanza.
Vado in camera e la trovo seduta sul letto a guardare un punto fisso.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi chino davanti a lei.
- va a darti una ripulita,puzzi di alcool- sussurra senza guardarmi.
- ascoltami- le tocco le mani,ma lei si ritrae.
- non sei in condizioni di parlare-.
È fredda,non sopporto sentirla cosí.
- lo sono cazzo!- strillo.
- Luca non devi gridare,é tardi-.
- non me ne frega un cazzo!- mi alzo in piedi.
Si alza anche lei e va verso la porta.
Fa per uscire,ma la blocco per un polso.
Si gira verso di me e il suo sguardo mi uccide.
Ha gli occhi rossi e gonfi e sono pieni di lacrime.
Ha pianto tantissimo,prima nel buio non li avevo notati,ma ora,da cosí vicino vedo tutta la sofferenza.
Sofferenza che sono stato io a creare.
Per giunta sono di nuovo andato a letto con un'altra.
Dannazzione quanto mi odio!.
- perdonami- la scongiuro.
Lei mi oltrepassa,prende un cuscino e torna verso la porta.
- dove vai?- le chiedo.
- sul divano,tu cerca di riposare- ha la voce rotta.
- piccola,resta con me,ti prego- la prendo per mano.
Si stacca da me,mi regala un altro sguardo,ed esce dalla stanza chiudendo la porta.
Do un forte cazzotto nel muro e mi siedo sul letto.
Sono disperato.
Come posso essere cosí stronzo,proprio con lei.
Lei che ce sempre per me.
Lei che non mi ha mai lasciato solo.
Lei che sopporta i miei attacchi d'ira.
Lei che mi sostiene in tutto.
Lei che mi perdona ogni cosa.
Lei,l'unica persona che ama Luca per ciò che é e non per ciò che fa.
Non mi merita,non merita tutto questo male.
Solo pensare questo mi uccide,sento un forte blocco al cuore,ma devo farlo,per il suo bene,per tutto l'amore che provo per lei.
Devo lasciarla andare.