6 mesi dopo...
- Giulia devi muoverti,altrimenti ti lascio qui!- urla Elia dal telefono.
- sto arrivando- sbuffo.
Prendo la borsa per l'università e corro in camera a salutare Stefania che ancora non si è decisa ad alzarsi da letto.
- sto andando via- le dico stampandole un bacio sulla guancia.
- a dopo tesoro- dice assonnata.
Corro giù per le scale e trovo Elia parcheggiato davanti il cancello.
- oh finalmente- sbuffa.
- sei tu che insisti sempre ad accompagnarmi,ti ricordo che ho la mia macchina- sospiro dandogli un bacio sulla testa.
Alza gli occhi al cielo e mette in moto.
Mi stringo nel mio cappotto,dato che qui a Milano il freddo di Gennaio é davvero pungente e poggio la testa al finestrino.
Penso a quanto la mia vita sia potuta cambiare da sei mesi a questa parte e a quanto ancora lui sia presente nella mia testa e nel mio cuore.
Dopo Parigi non l'ho più visto.
Tornata a Milano mi sono messa subito a cercare un altro appartamento dove andare a vivere,il precedente era pieno di ricordi e non riuscivo più a starci dentro senza sentire un dolore lancinante.
Un giorno sono entrata in un bar non molto lontano dalla mia università e la barista si stava lamentando del fatto che non riuscisse a trovare una coinquilina e così ho conosciuto Stefania.
Di li a poco sono andata a vivere con lei in un appartamento nella periferia di Milano.
Non è un granché,ma per noi due va bene così.
Ho dovuto cercare un lavoro per pagare le spese e adesso lavoro in una libreria al centro di Milano.
Il mio datore di lavoro è stato molto gentile a far combaciare i miei turni con gli orari delle lezioni.
La mattina si studia e il pomeriggio si lavora.
I primi mesi sono stati difficili.
Luca mi mancava da morire e il dolore era così forte che molte volte ho pensato di non farcela.
A Natale sono tornata a casa mia,dalla mia famiglia.
Non potevo stare a Milano,non riuscivo.
Arrivata a casa mio fratello ha chiesto di Luca,ed io sono scoppiata in lacrime nel vedere il suo viso deluso dopo la mia risposta.
Ho passato le intere vacanze natalizie a Roma.
So che Luca in quel periodo é tornato a Salerno.
Erika mi chiamó chiedendomi spiegazioni,dato che il fratello tornó a casa senza di me.
Dopo pochi giorni mi disse che ripartí senza dire dove stesse andando.
Pian piano ho ripreso in mano la mia vita,ed ora sembra faccia meno male.
Harry è tornato ed ora passiamo molto tempo insieme,fortunatamente sembra aver capito che da parte mia non ci potrebbe esser altro che amicizia.
Non sono più riuscita ad uscire con nessuno.
Una volta ci ho provato,ma dopo circa 15 minuti ho chiamato Elia e gli ho chiesto di venirmi a prendere.
Non riuscivo a stare con un ragazzo che non fosse Luca.
Ed ora eccomi qua.
Vivo la mia vita tra studio e lavoro e quelle poche volte che riesco esco con i miei amici,che mi sono stati sempre accanto.
Luca é tornato ogni tanto a Milano per vedere i ragazzi,ma ho sempre fatto in modo di non vederlo.
- vuoi scendere dalla macchina o no?- mi passa una mano davanti al viso il mio migliore amico.
- oh si- dico prendendo la mia borsa.
- ti passo a prendere e ti porto a pranzo fuori- mi avverte Elia.
È sempre così premuroso con me.
In questi mesi mi ha sempre trattata con cura,come avesse paura che mi potessi spezzare da un momento all'altro.
E forse io mi sentivo un po cosí.
- devo lavorare oggi pomeriggio- gli ricordo.
- lo so,mangiamo insieme e poi ti porto a lavoro- sorride.
Annuisco,gli regalo un bacio sulla guancia,ed esco di corsa dalla macchina.
Se non mi sbrigo sarò davvero in ritardo.
Corro dentro l'edificio e il piacevole calore mi invade il corpo.
Mi avvio verso la mia aula e mi sento chiamare.
- non mi aspetti neanche più?- sbuffa Harry affiancandomi.
- fuori fa freddo ed è tardi- gli faccio la linguaccia.
- e poi non mi hai dato neanche il buongiorno- mi lamento scherzosamente.
- buongiorno bimba- mi sorride dandomi un bacio sulla testa.
Sorrido.
- sei davvero così bassa peró,mi fa male la schiena ogni volta per quanto devo chinarmi per darti un bacio- ride.
- sei uno stronzo- gli tiro un pugno sulla spalla.
Lui ride e dopo avermi mandato un bacio volante entra nella sua aula.
Alzo gli occhi al cielo,ed entro anch'io nella mia classe.Manca un'ora ed Elia verrà a prendermi.
Il professore dell'ultima ora è assente,ed io ora devo inventarmi qualcosa da fare.
Non potrò godere neanche della compagnia di Harry dato che è a lezione.
Mi siedo su una panchina del cortile dell'università e accendo il telefono.
Trovo un messaggio di Harry e di Alessia.
Rifiuto la richiesta di Harry di andare a pranzo insieme,dato che già mi ha inviata Elia e gli dico che ci vedremmo domani.
Apro il messaggio di Alessia che mi dice di chiamarla immediatamente.
- Giulia!- urla dopo uno squillo.
- ehi cosa succede?- chiedo spaventata.
- non hai visto le storie su instagram di praticamente tutti i nostri amici?!- chiede agitata.
- no Alessia,sono all'università ho appena finito,cosa succede? Mi hai fatto prendere un colpo-.
- ti ricordi che ti ho detto che Luca è stato per un po in America?- chiede.
A sentire il nome il mio cuore fa un tonfo.
- Alessia ti ho detto mille volte che non voglio sapere ciò che fa o dove va- dico scocciata.
- ha fatto una collaborazione con un trapper di quelle parti,vai ad ascoltarla- dice.
- vedremo- dico.
Non so se ce la farò ad ascoltare la sua voce.
Alessia mi saluta e dopo averla salutata anch'io riattacco.
Apro instagram,ed inizio a vedere le infinite storie che annunciano la nuova uscita di Capo Plaza.
Apro Spotify con le mani che tremano e digito il titolo della canzone.
Look back at it.
Faccio partire la traccia con le mani che tremano.
Fortunatamente non ce nessuno in giro e nessuno vedrà il mio crollo.
Il ragazzo americano é davvero bravo,ma non riesco praticamente ad ascoltare mezza parola,dato che la mia mente e il mio cuore stanno impazzendo all'idea che a breve sentirò di nuovo la sua voce,dopo tutto questo tempo.
Ed eccolo qua.
Ed ecco che il mio cuore esplode.baby tu non ci pensare.
Più facile a dirsi che a farsi,come faccio a non pensarti?.
Come faccio a dimenticarti?.
Fossi capace lo farei davvero.
O forse no.
Non lo so.questo posto é infame ed io devo scappare in fretta.
Lo hai già fatto.
Sei già scappato.
E mi hai lasciata.
Mi hai lasciata sola.
E adesso io provo solo un gran vuoto dentro di me.ha vinto l'orgoglio e non ci parliamo per questo.
Hai ragione.
Siamo entrambi troppo orgogliosi e nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di cercarci,anche se sono sicura che ci siamo mancati da morire.
Tu amore mio,mi manchi da impazzire,anche se non voglio mai ammetterlo.io non mi guardo indietro,chi si guarda indietro é perso.
Cosa vuol dire?.
Che mi hai dimenticata?.
Come puoi averlo fatto?.
Come puoi esserci riuscito?.
Perché io non ci riesco?.non mi ricordo quante ne ho scopate,ma mi ricordo bene di noi assieme sulle scale.
E sento il mio cuore fare mille tonfi.
Me lo ha detto.
Una volta me lo disse.
Mi disse che di noi si ricordava tutto,anche quando,appena conosciuti,passavamo le notti sulle scale del suo palazzo a Salerno.
Ed anch'io amore mio lo ricordo.
Ricordo che non volevo più niente se non te.
Ricordo che ti guardavo sorridere e pensavo che non avevo visto mai niente di più bello.
Ricordo tutto amore mio.
Ricordo che quando stavamo su quelle scale,io ero già pazzamente innamorata di te.Contano i fatti,solo lei sa come farmi,come truccarsi.
Hai ragione.
Contano i fatti,ed io e te non siamo mai riusciti a dimostrare tutto il nostro amore.
Una volta mi disse che ero l'unica in grado di saperlo prendere davvero.
L'unica in grado di calmarlo e di renderlo davvero felice.
Mi disse anche che quando mi truccavo era come se non lo facessi per le poche cose che mettevo,ero perfetta cosi,perché per lui ero sempre la più bella.ora tutte alla mia porta vogliono entrare,fanculo.
E qui mi compare un sorriso da ebete sul viso.
Rifiuterà davvero tutte le ragazze che lo vogliono?
Forse non mi ha dimenticata come penso.
Forse anche a lui non riesce ad andare avanti.fino a Brooklyn baby.
Sorrido.
Ricordo che una volta gli dissi che volevo andar fuori dall'Italia.
Lui mi chiese dove e la prima città che mi venne in mente fu proprio Brooklyn.
Luca mi sorrise e mi disse che mi ci avrebbe portata al più presto.movimenti giusti,lei si muove giusta.
Sorrido ancora,ancora e ancora.
Mi diceva sempre che adorava guardarmi ballare e che avevo dei movimenti perfetti,anche se a parer mio non è per niente vero.Sento la canzone più e più volte e solo quando arriva Elia davanti ai miei occhi mi rendo conto di quanto ho pianto.
Mi butto tra le braccia del mio migliore amico piangendo.
- lo amo,lo amo ancora,forse anche più di prima- dico tra le lacrime.
Ed oltre ad ammetterlo al mio migliore amico,lo ammetto anche al mio cuore.