- dimmi che non ci andrai,ti prego- sbuffa Harry bevendo l'ultimo sorso di caffé.
Come quasi ogni mattina siamo nel bar dell'università a fare colazione,prima dell'inizio delle lezioni.
Gli ho parlato del ritorno di Luca e del suo invito alla festa.
- voglio farlo,deve capire che sono cambiata e che non pendo più dalle sue labbra-.
Ma se sei morta appena lo hai visto.
Mi ricorda la mia coscienza.
Sbuffo.
- succederà un casino e tu tornerei a star male per lui- Harry si alza da tavolo e senza darmi neanche il tempo di farmi replicare va a pagare.
Mi alzo e lo seguo fuori dal bar.
- sai benissimo che sono molto piú forte adesso- gli ricordo,mentre ci incammianiamo verso le rispettive aule.
- lo so,ma lo ami comunque Giulia,sei scoppiata a piangere per aver sentito solo una sua canzone ti vorrei ricordare- alza gli occhi al cielo.
- scusa se non sentivo la sua voce da mesi e le cose che ha detto in quel pezzo sono praticamente tutte indirizzate alla nostra storia- dico infastidita.
- ascolta- Harry si ferma e posiziona le sue mani sulle mie spalle.
- non voglio più vederti star male va bene? Sono stato a pezzi nel vederti piangere notte e giorno,non mangiavi neanche più Giulia,non ho intenzione di far si che ricapiti tutto ció- continua.
- Harry,staró bene sta tranquillo,ci saranno anche gli altri,non saremo da soli- gli sorrido e lo stringo in un abbraccio.
Harry è davvero premuroso nei miei confronti.
Sono così contenta che sia nata questa bella amicizia.
Ricordo quando mi chiamava al telefono la sera,per chiedermi se mi servisse un passaggio per l'università la mattina dopo e mi sentiva piangere,dopo cinque minuti me lo ritrovavo sotto casa con i cornetti.
Mi bacia la fronte e poi si stacca da me.
- ci vediamo all'uscita ok?- mi sorride.
Annuisco e lo saluto con un cenno della mano.
Entro in aula e mi siedo al solito posto.
Mi sento davvero in ansia per sta sera.
Non ho idea di come comportarmi o di cosa indossare.
Alessia mi ha chiamata ieri sera per sapere come stessi dopo l'incontro con Luca e mi ha detto che la festa si terrà nel privé di una discoteca.
Meglio così,almeno non saremo poche persone e non dovrò star a stretto contatto con Luca.
Elia mi ha chiamata duecento volte per chiedermi scusa del fatto di non avermi avvertita che in macchina ci fosse Luca e che lui fosse tornato a Milano.
Mi ha detto che per farsi perdonare alla festa non si staccherà da me.
Mi viene da ridere al pensiero,perché so che lo farà davvero.
Stefania sta mattina mi ha accompagnata all'università e prima di farmi scendere dall'auto mi ha detto che quando tornerò a casa penserà lei a rendermi perfetta per la serata.
Spero che non mi faccia mettere uno dei quei vestiti striminziti che usa lei quando va in discoteca.
Su di lei stanno una meraviglia essendo molto magra,ma credo che su di me il risultato sarebbe diverso.
Non che sia chissà quanto in carne,ma le mie forme sono più ben evidenti delle sue.
L'ingresso del professore mi distrae dai pensieri.
Mi costringo ad ascoltare la lezione.- nana!- sento urlare dietro di me.
- stavo scappando per non doverti incontrare- faccio la linguaccia ad Harry,che mi affianca.
Mi dà un piccolo schiaffo sulla fronte e mi circonda le spalle con un braccio.
- dove vai a pranzo e chi ti porta a lavoro?- mi chiede mentre usciamo dall'edificio.
Mi sento una stupida.
Mi sono fatta accompagnare da Stefania,ma non ho pensato a come andare a lavoro.
- oggi inizio prima in libreria,quindi mi sono portata un panino da casa-.
- come ci arrivi in libreria?- chiede ancora.
- prenderò l'auto-.
- ti accompagno io-.
- non ci salgo sulla tua moto con questo freddo- gli do un colpetto sull'addomme.
Harry sta per rispondermi,quando davanti a noi ci troviamo l'ultima persona che avremmo mai immaginato.
- Luca- esclama Harry.
Vedo la rabbia nei suoi occhi.
So che gli stanno riaffiorando immagini di me distutta per colpa del ragazzo davanti a noi.
Spero davvero che si calmi.
Sposto lo sguardo su quello di Luca,che fissa il braccio di Harry su di me con occhi di fuoco.
Mi sposto delicatamente da Harry.
- ciao- dico cercando di non far trapelare nessuna emozione.
- cosa vuoi eh?- ringhia Harry.
- senti amico,giuro che se non ti stai zitto ti prendi tutte le botte che non ti sei preso in tutto questo tempo- lo minaccia Luca puntadogli un dito contro.
- avanti idiota,sono qui!- si avvicina il mio amico.
- ehi vedete di smetterla!- esclamo mettendomi tra i due.
- qui non si menerà proprio nessuno!- continuo.
- Harry puoi andare sta tranquillo,ci vediamo domani ok?- lo imploro con lo sguardo.
Lui sbuffa e mi stringe in un abbraccio.
- sta attenta ok?- mi sussurra nell'orecchio per poi darmi un bacio sulla fronte.
Posa un ultima occhiata di rabbia su Luca e se ne va.
Poso lo sguardo sul ragazzo accanto a me.
Ha i pugni stretti lungo le gambe,il respiro pesante e lo sguardo fisso a terra.
- cosa ce?- chiedo.
Lui si gira verso di me e sembra allentare la presa delle mani.
- sono venuto per chiederti cosa avessi deciso di fare sta sera-.
Anche il suo respiro sembra essere tornato alla normalità.
- ho deciso di venire,ma ad una condizione- dico,incrociando le braccia sotto il seno.
Ci sto pensando da tutta la mattina.
- quale?- mi chiede Luca confuso.
- che venga anche la mia coinquilina,Stefania-.
Le farebbe bene venire alla festa,è sempre impegnata con il lavoro e non riesce mai ad uscire.
E poi averla accanto sarà molto rassicurante per me.
Luca sorride.
- non ce alcun problema-.
Annuisco e faccio per andarmene.
- dove vai?- mi prende per un braccio.
Sento una scossa elettrica attraversarmi tutto il corpo,ma cerco di non dargli peso.
- a prendere l'auto- mi stacco dalla sua presa.
- dove devi andare?-.
- a lavoro-.
Luca apre lo sportello della macchina e mi invita ad entrare.
- non ce bisogno tranquillo- cerco di sorridere.
- per favore Giulia,fa freddo e non penso che hai voglia di aspettare l'autobus-.
Salgo sull'auto,dato che effettivamente ha ragione.
Fa davvero molto freddo ed oltretutto sono anche in ritardo.
Chissà se farò in tempo a mangiare almeno metà del mio panino,sto morendo di fame.
Anche Luca entra in macchina e mette in moto.
Accende subito i riscaldamenti,ed in meno di cinque minuti la macchina arriva ad una temperatura piacevole.
Guardo fuori dal finestrino,cercando di non posare gli occhi sul ragazzo che guida accanto a me.
In tutti questi mesi ho sperato e sognato ogni giorno di trovare una sua chiamata o un suo messaggio.
Guardavo ogni notte fuori dalla finestra sperando di vederlo apparire da un momento all'altro,ma lui non è mai venuto e non mi ha mai cercata.
Ed ora averlo qui accanto a me fa un effetto davvero strano.
Sento Luca fare una mezza risata e quando mi giro vedo che sta cercando di trattenersi nel sorridere.
- cosa ce che ti fa tanto ridere?-.
- oh niente di che- dice staccando per un attimo lo sguardo dalla strada,per posarlo su di me.
- sei cosí tenera,con quelle guanciotte e quel nasino rossi- sorride.
Mi sento avvampare e gli tiro un delicato pugno sulla spalla.
Lui si gira e mi guarda sorridente.
Io mi giro di colpo per non guardarlo,perché so che mi crerebbe emozioni che sicuramente non sarei in grado di gestire.
Non ora almeno.
Il viaggio continua in silenzio.
- grazie mille,ci vediamo sta sera- sorrido a Luca appena ferma la macchina davanti alla libreria.
Faccio per scendere,ma lui mi chiama.
- si?- dico.
- chi era quel tipo? Quello con cui parlavi quando io ed Elia ti siamo venuti a prendere?-.
Mi scruta attentamente e sento il suo sguardo bruciarmi addosso.
- il figlio del mio datore di lavoro- rispondo.
- e ci stai insieme? Ti piace?-.
Il suo tono è ricco di paura.
- no Luca,non ci sto insieme e non mi piace-.
Perché gli sto dando tutte queste sicurezze?!.
- e con Harry?- chiede ancora.
- é un amico,non sto insieme a nessuno Luca,basta con questo interrogatorio-.
- e in tutto questo tempo? Sei stata con qualcuno?- ignora completamente quello che gli ho detto.
- credo che questo discorso stia prendendo una piega che non dovrebbe prendere-.
Apro lo sportello e scendo dalla macchina.
- ciao Luca e grazie ancora del passaggio-.
Lui sospira e mi saluta con un cenno della mano.
Vado verso l'entrata della libreria e prima di entrare osservo la macchina di Luca sfrecciare via.
Saluto le mie colleghe,ed inizio a mettere apposto le pile di libri che ho trovato sul bancone.
- tutto ok?- mi chiede Sofia porgendomi la scaletta,vedendo la mia difficoltà ad arrivare ad uno scafalle più alto.
- va tutto bene,sono solo stanca- sorrido.
- Alex é andato via poco prima che arrivassi tu,mi ha detto di darti un forte bacio e di tenerti libera domani sera per una cena tra colleghi-.
Alzo gli occhi al cielo.
Salgo sulla scala e porgo i libri alla mia collega che me ne passa due per volta.
- verrai vero? Ci saremmo anche io e Sandra- mi chiede Sofia.
- credo di si- le sorrido.
Lei e Sandra sono cosi gentili con me.
Appena ho iniziato a lavorare qui mi hanno accolta subito benissimo.
Anche Renato,il proprietario della libreria e papà di Alex è stato davvero carino.
Mi ha offerto immediatamente il lavoro, anche se non gli era necessario assumere un'altra dipendente.
Scendo dalla scala ed insieme a Sofia ci rechiamo al bancone.
Il turno passa tra chiacchiere e risate,mentre mettiamo in ordine i libri negli scaffali.- cosa?! Io non credo proprio!- sgrana gli occhi Stefania.
Sono appena tornata a casa dopo che gentilmente Sofia si é offerta di accompagnarmi.
Dovrei smetterla di accettare passaggi all'università quando in realtà ho la mia macchina.
Ho comunicato la notizia a Stefania che sta sera dovrà venire anche lei alla festa.
La sua reazione non è stata proprio delle migliori.
- allora io non vado- mi siedo sul divano a braccia conserte.
- scusa ma io cosa centro? Non sono una sua amica e non voglio esserlo- cammina avanti e indietro.
- si ma sei amica mia,quindi visto che ti sto chiedendo il favore di venire dovresti farlo senta lamentele-.
Sbuffa sonoramente.
- ma proprio nel bar dove lavoro io,tu quella mattina dovevi decidere di venire a far colazione?!- si siede di peso sul divano.
- grazie grazie grazie- urlo buttandomi sopra di lei.
All'inizio cerca di spostarmi,ma poi sorridente ricambia l'abbraccio.
- ora é meglio andare a prepararci,non vorrai mica arrivare in ritardo- mi fa l'occhiolino.
Spero solo di non dover avere a che fare troppo con Luca sta sera...non mi sento pronta.