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LUCA'S POV

- amore,é pronta la tua valigia?- mi chiede la mia ragazza entrando nella nostra camera da letto.
Metto l'ultima maglia dentro la valigia e sorrido a Giulia.
- si piccola- mi avvicino e le regalo un bacio sulle labbra.
- sei pronta ad andare a Parigi?- le chiedo stringendole i fianchi.
- non vedo l'ora,sono molto emozionata dato che non sono mai uscita dall'Italia,ma so che sarà un'esperienza bellissima!- esclama entusiasta.
Domani partiremo per Parigi e non vedo l'ora di vedere i grandi occhi di Giulia quando vedrá quella bellissima città.
Sono davvero contento che la sua prima volta fuori dall'Italia sarà con me.
È un pensiero egoista,ma voglio essere ogni sua prima volta.
- ci mettiamo a letto? Domani mattina bisogna alzarsi presto- mi richiama la mia ragazza.
Annuisco e la conduco con me nel letto.
Per organizzare questo viaggio ci abbiamo messo un'eternità.
Ci siamo visti tutti insieme infinite volte e finalmente ci siamo riusciti.
Dopo la notte che ho passato nella villa con Giulia,per festeggiare il nostro primo anno insieme,non mi stacco da lei neanche per un secondo.
Voglio darle tutto me stesso e spero di riuscirci a pieno.
La amo cosí tanto e non voglio piú farle del male.
So che lo dico sempre e poi non lo faccio mai,ma sta volta voglio davvero provarci e riuscirci.
- Luca?- mi chiama Giulia.
- si amore?-.
La mia ragazza mette la testa sul mio petto,ed inizia a disegnare cerchi immaginari sulla mia pelle.
- perché hai scelto proprio Parigi per questo viaggio?-.
La domanda mi spiazza e la guardo confuso.
- non ti piace?- chiedo.
- oh no,non è questo,anzi sono molto contenta di andare lí,ma mi chiedevo perché Parigi e non una città che non hai mai visitato-.
Alza la testa e nel buio riesco a vedere i suoi occhi che mi scrutano attenti e curiosi.
- nessun motivo particolare,ho pensato ti sarebbe piaciuto- mi limito a rispondere.
Annuisce e si mette di nuovo nella posizione di prima.
Le bacio la testa e le do la buonanotte.

GIULIA'S POV

Parigi.
Non posso credere di essere qui.
L'aereo è appena atterrato e ora siamo sulla macchina presa a noleggio per andare in albergo.
- bimba sei contenta di essere qui?- mi chiede Ava accarezzando la mia coscia.
Stacco gli occhi dal finestrino,lo guardo,annuisco e sorrido.
Guardo il mio ragazzo seduto sul sedile davanti.
È strano da ieri sera,quando gli chiesto del perchè abbia scelto Parigi.
Sta sempre al telefono,ed è molto pensieroso.
Spero che non sia nulla e che mi sto facendo solo mille paranoie.
Continuo a guardarlo e come se sentisse il mio sguardo si gira verso di me e mi sorride.
Ricambio il sorriso e torno a guardare le strade di questa bella e particolare città.
Non ho una bella sensazione,ma spero di sbagliarmi.

Siamo in hotel da un paio d'ore.
Abbiamo deciso di uscire sta sera per cena per poterci riposare e mettere apposto le valigie.
Staremo qui una settimana,abbiamo tutto il tempo per girare la città.
- sai che non ce bisogno di sistemare i panni negli armadi vero?- dice Luca,sdraiato sul letto,con le braccia davanti gli occhi.
- tu non dormivi?- chiedo continuando a mettere i suoi vestiti nel cassetto.
- sono sveglio da un po- dice togliendosi le braccia da davanti gli occhi.
- dovresti metterti una maglia,l'aria condizionata è alta e non ti fa bene stare così scoperto- guardo il suo torace nudo.
Luca fa un sorrisetto e si mette di lato su un gomito.
- e tu dovresti toglierti questi pantaloncini- scruta il mio sedere.
- oh smettila- rido chinandomi a prendere l'ultimo paglio di pantaloni di Luca.
- cazzo- sussurra.
- cosa succede?- mi giro di scatto.
- piegarsi davanti a me,con quel culo che ti ritrovi,non é una buona idea piccola- ghigna e mi tira per un braccio facendomi cadere su di lui.
- idiota!- rido dandogli un colpetto sul petto.
Luca inizia ad accarezzarmi la schiena,fino ad arrivare al mio sedere.
Il mio corpo inizia ad avvampare e gli mordicchio il collo.
Inizia ad ansimare sul mio orecchio e il mio cervello va completamente in tilt.
Mi fa girare e si mette sopra di me iniziando a sfilarmi la maglietta,ed i pantaloni.
Mi bacia tutto il corpo e anche lui si sfila i pantaloncini insieme ai boxer.
Inziamo ad ansimare entrambi e uniamo corpo e anima ancora ancora e ancora.

Ci siamo visti con gli altri all'ingresso dell'hotel e ora siamo dentro ad un bar bello e particolare.
I tavoli sono rotondi,ed in legno e al centro di essi ci sono dei veri e propri alberi.
Il bancone è contornato di ogni tipo di foglia  e fiore.
Mi siedo tra Luca ed Elia e il mio ragazzo mette una mano sulla mia coscia.
Gli accerezzo la mano e gli sorrido.
Il telefono di Luca si illumina e lui si rabbuia.
Stacca di colpo la mano dalla mia e risponde.
- ehi bró,si arrivo- dice e poi attacca la chiamata.
- esco un attimo,torno subito- mi avverte Luca,dandomi un bacio sulla bocca.
- dove vai?- gli chiedo,ma Luca non mi risponde e va verso l'uscita del locale.
- tutto ok piccola?- mi chiede Elia circondando le mie spalle con un braccio.
Annuisco e gli do un bacio sulla guancia.
Lorenzo si siede accanto a me e insieme ordiniamo degli shot che a sua detta sono la specialità della zona e non li fanno da nessun'altra parte.
Elia ed Alessia sono impegnati a fare la coppietta felice,ed io Ava e Lorenzo parliamo di Priscilla e Maya che purtroppo non sono potuto venire.
Luca ancora non è tornato e spero che lo faccia presto.

- ancora!- urlo al cameriere che non so da quanto tempo é che fa avanti indietro dal bancone al nostre tavolo.
- io credo che basti- biascica Lollo.
Ava mi circonda le spalle e pronuncia parole incomprensibili.
Elia e Alessia erano messi peggio di noi e sono andati via una mezz'ora fa.
In tutto questo Luca non è ancora tornato,ma ho troppo alcool in corpo per arrabbiarmi.
- andiamo via- cerca di dire Ava.
Ci alziamo tutti e tre e mi sorreggo a Lollo per non cadere.
Usciamo dal locale e l'aria fresca della notte di Parigi mi provoca brividi.
- andiamo a cercare Luca!- urlo e inizio a ridere senza senso.
- agenti 007 prontissimi!- urla Lollo.
Io ed Ava ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Iniziamo a camminare e io devo reggermi molto spesso a Lorenzo ed Ava per non cadere a terra.
Sono ubriaca marcia.
Arriviamo ad un bar non molto lontano da quello precedente e le forti luci dell'insegna mi costringono a chiudere gli occhi.
Mi guardo intorno alla ricerca di Luca fino a quando non lo vedo.
È seduto ai tavoli fuori del bar,con una sigaretta in bocca.
Sta ridendo insieme a due ragazzi.
- eccolo!- biascica Lollo.
- shh,non facciamoci vedere,aspettatemi qui- dico ai ragazzi.
Mi avvicino senza farmi vedere e mi metto abbastanza vicina per poter sentire cosa dicono.
Non capisco bene per colpa della musica.
I ragazzi dicono a Luca che si troverà bene.
Ma bene dove?.
Continuano a parlare di agenti immobiliari,ed io continuo a non capire il filo del discorso.
Luca  ha giá una casa,con me.
Fino a quando Luca dice "dovrei dirlo alla mia ragazza".
A quel punto decido di uscire allo scoperto e mi avvicino al tavolo.
- dirmi cosa?- chiedo guardando il mio ragazzo.
Luca resta di sasso e saetta lo sguardo tra me e i due ragazzi,che sono pietrificati come il moro accanto a me.

Forte e Chiaro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora