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LUCA'S POV

Dopo quattro giorni dentro questo schifo di ospedale finalmente mi hanno dimesso.
Non vedo l'ora di arrivare a casa e fare una doccia decente.
Guardo la mia ragazza poggiata con la testa al finestrino.
Erika ci è venuta a prendere e ci sta portando a casa.
Giulia é rimasta tutti e quattro i giorni con me,senza andarsene neanche per un secondo.
É molto stanca e si vede,passare le notti sopra quella specie di cosa che chiamano poltrona,non dovrebbe essere piacevole.
Due notti fa,quando abbiamo parlato di andare via da qui,il suo umore è cambiato,è stata molto distante e fredda e lo è tutt'ora.
So che sicuramente é arrabbiata con me perchè le ho fatto capire che se avessi la possibilità di andarmene dall'Italia non resterei con lei,ma le ho detto di venire con me,quindi sta davvero esagerando.
- eccoci qua,non posso salire ho delle cose da fare,ma passo piú tardi- dice appena parcheggia davanti il nostro palazzo mia sorella.
Giulia annuisce,si sporge per darle un bacio sulla guancia,ed esce dalla macchina.
Prende il borsone da dietro il cofano e si dirige verso il cancello del palazzo.
- ciao Erika- saluto mia sorella frettolosamente.
- la prendo io la borsa se aspetti- urlo a Giulia cercando di accelerare il passo.
Questa cazzo di fascia sulla pancia non mi aiuta per niente però.
Arrivati alla porta di casa le blocco un braccio per evitare che apra.
- mi spieghi che hai- le chiedo stringendola ancora per il polso.
- non ho nulla- dice senza guardarmi negli occhi.
- non dire cazzate- sputo acido.
- smettila e lasciami,tua madre avrà bisogno d'aiuto per il pranzo e tu hai bisogno di una doccia- si divincola dalla presa e apre la porta.
- Sabrina siamo in casa- esclama.
Mia mamma compare dalla cucina e corre ad abbracciarmi.
La stringo a me e le do un bacio sulla testa.
- guarda come ti hanno ridotto- sussura tra le mie braccia.
La stringo più forte a me.
- ora é tutto finito mamma,sta tranquilla- le regalo un altro bacio sulla fronte e lei si stacca da me.
- Luca,tienitela stretta una ragazza come lei- sorride prima di tornare in cucina.
Mi accorgo che Giulia non é più qui e vado nella mia stanza.
Non ce,conoscendola sarà in bagno a mettere a lavare le cose che abbiamo usato in questi giorni in ospedale.
Infatti noto sul pavimento,sotto la scrivania,la borsa vuota.
Mi sdraio sul letto e aspetto che venga qui.

Dopo circa 20 minuti Giulia entra nella stanza con solo un asciugamano intorno al corpo e i capelli bagnati.
Non ho mai visto nulla di piú bello.
- vieni qui- dico.
Avrei voluto dirlo con tono più deciso,ma credo che mi sia uscito un tono implorante,quasi disperato.
In realtà é così,ho bisogno di lei,ho bisogno sempre di lei.
Non mi risponde,apre il cassetto,tira fuori l'intimo ed una tuta.
Mi alzo di scatto dal letto e mi avvicino.
La faccio girare verso di me e le accarezzo le  braccia.
Noto i brividi sulla sua pelle,adoro farle questo effetto.
- spiegami cosa succede- sussurro.
- non succede niente Luca,per favore-.
Cerca di divincolarsi,ma la tengo stretta.
- so che é per la discussione dell'altra sera- avrei voluto parlasse chiaro lei,ma non lo avrebbe mai fatto,ne sono certo.
- Luca inutile parlarne,va bene cosí-.
- no Giulia,non va bene cosí,perché discuterne adesso,ora viviamo insieme,va tutto bene,ne parleremo quando arriverà il momento-.
- Luca,la cosa che non mi sta bene é che io ho rinunciato a tutto per te,quando tu non saresti pronto a farlo per me- sospira.
- non é cosí,ti amo-.
- lascia stare Luca- si divincola da me ed esce dalla stanza.
Non ci posso credere.
A cosa serve rinunciare a qualcosa per lei,la amo con tutto me stesso,perché non le basta.
E a cosa dovrei rinunciare?.
Di non andare via dall'Italia se ho voglia di farlo?.
Perché dovrei,é un mio desiderio e di certo se un giorno avró l'opportunità di farlo coglieró subito l'occasione.
Mi sdraio sul letto e cerco di riposare,per non pensare a questa assurda discussione.

GIULIA'S POV

Sono su tutte le furie,crede anche di avere ragione.
Dice di amarmi,ma quando si tratta di fare un sacrificio per me si tira indietro,ma che senso ha?.
É terribilmente egoista,che cosa si crede che sono il suo cagnolino?.
So che litigare adesso per questo non ha senso,ma se prima o poi lui avrà davvero l'occasione di andarsene che succederà?
Sono andata via da Roma,ho lasciato la mia famiglia e la mia vita,ma non me ne pento.
Il punto é che non so se sarei pronta addirittura a lasciare l'Italia.
La cosa che mi fa male é che so che lui non ci pensará due volte a lasciarmi qui.
Mi infilo la tuta ed inizio ad asciugare i capelli,quando sento qualcuno bussare alla porta.
- Giulia cara,posso entrare?- è Sabrina.
Apro la porta e lei entra con un cesto di panni da lavare,ed inizia a metterli in lavatrice.
Restiamo in silenzio,con solo il sottofondo del phon.
Prima di uscire dal bagno mi lascia una carezza sul fianco,é una donna cosí dolce.
Finito di asciugare i capelli metto tutto in ordine e vado in cucina.
Trovo Sabrina che riempie i piatti di pasta e decido di aiutarla.
Luca entra nella stanza e in silenzio,ci sediamo tutti e tre a mangiare.
- papá?- chiede Luca rompendo il silenzio.
- dovrá stare ancora qualche giorno via- risponde dolcemente Sabrina - per quanto resterete qui?- chiede ancora.
- non per molto,altri due giorni,credo- risponde Luca non alzando gli occhi dal piatto.

Finito di mangiare mi propongo per pulire e Sabrina va a riposare.
Luca rimane in silenzio sulla sedia,mentre smanetta con il cellulare.
- la vogliamo smettere?- esordisce ad un tratto.
- non è iniziato nulla- dico mentre asciugo l'ultimo piatto e lo ripongo al suo posto.
- cazzo Giulia,perché devi comportarti così!- si alza di scatto e batte una mano sul tavolo.
Sussulto e mi giro verso di lui rapidamente.
- prima di tutto smettila di urlare che ce tua mamma che riposa!- gli punto un dito contro.
- non me ne frega un cazzo! Tu smettila di fare la bambina capricciosa!-.
Sgrano gli occhi.
- io sarei la bambina capricciosa? Avanti Luca smettila! Ti rendi conto che qui sono l'unica che farebbe di tutto per te! Per noi!-.
- ma la vuoi smettere con queste cazzate! Se aspetti che io un giorno rinunci a qualcosa per te puoi levartelo dalla testa! Non succederà mai!-.
- ed io che l'ho giá fatto?!- urlo.
- io non sono uno stupido come te! Che per una storiella lascio tutta la mia vita!-.
Faccio un passo indietro,come se mi avessero appena dato un pugno allo stomaco.
- Giulia,scusa io...- inzia a dire.
- sta zitto- lo interrompo - hai già detto abbastanza-.
Prova ancora a dire qualcosa,ma mi sbrigo ad andare in camera e mi chiudo a chiave,restando attaccata con la schiena alla porta.
- apri Giulia per favore!- sbatte Luca alla porta.
Non riesco a credere a quello che ha detto.
Ci ha definiti una "storiella",come ha potuto.
Continua a sbattere ancora.
- Fanculo- urla infine.
Sento la porta di casa sbattere.
Mi butto sul letto e lascio sfogare la rabbia e la delusione.

Forte e Chiaro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora