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Corro fuori dall'università contentissima per come sia andato l'esame.
Ho risposto a tutto senza avere il minimo dubbio,infatti sono stata la prima ad aver consegnato.
- amore!- urlo buttandomi nelle braccia di Luca.
- ehy piccola- mi stringe forte a sè.
Ci diamo un bacio a stampo e saliamo in macchina.
- l' esame é andato perfettamente,ho risposto a tutto e ho consegnato dopo pochissimo- dico quasi urlando.
Il moro ride mentre mette in moto ed inizia a guidare.
- sono contento tesoro- mi dice appoggiando una mano sulla mia coscia.
- ti porto a pranzo fuori- continua.
- va bene,ma decido io dove- rispondo.

Arriviamo davanti ad una piccola tavola calda non molto distante dal centro.
Ho scoperto questo posto un pomeriggio dove cercavo un posto tranquillo per studiare,senza distrazioni.
É una piccola costruzione in mattoni,fuori ha quattro tavolini sparsi per la piazzetta.
All'interno si trova il bancone e dei tavolini sparsi per la stanza.
Molto semplice,ma carinissimo.
Entriamo ed una vecchietta ci saluta con un cordiale sorriso.
- è bello- mi dice Luca appena entrambi prendiamo posto.
- a me piace un sacco,non ce mai troppa gente e per studiare si sta benissimo,senza tutto quel movimento che ce nel centro-.
- hai ragione,mi servirebbe proprio ogni tanto staccare da tutto quel trambusto- mi sorride mettendo la sua mano appoggiata alla mia.
Arriva un ragazzo biondo,con gli occhi azzurri a prendere le ordinazioni,rivolgendomi un cordiale sorriso,che peró a Luca fa saltare i nervi e lo noto da come,con la mano libera,tamburella le dita sul tavolino.
- desiderate?- chiede il ragazzo.
- un hamburger e patatine,sia per me che per la mia ragazza- dice subito Luca scandendo bene le due ultime parole.
Abbasso lo sguardo e accenno un sorriso divertita dal suo comportamento.
Il biondo annota le ordinazioni e se ne va.
Parliamo di tutto e di piú finché finalmente non arriva l'ordine e come due che non mangiano da cento anni iniziamo a consumare il nostro cibo.
Luca come al solito gioca come un bambino con le patine,lanciandomene una quantità smisurata addosso.
- Luca smettila! Stai sporcando tutto e inoltre stai sprecando tutto questo ben di Dio!- rido indicando il sacchetto di patatine ormai quasi vuoto.
- mi piace un sacco quando ti scocci,ma nello stesso tempo ridi- mi guarda diventando per un attimo serio.
Ogni volta che i suoi occhi si incontrano con i miei sento il cuore balzare.
Sorrido e addento una patatina.
Appena finiamo di mangiare andiamo al balcone e paghiamo,per poi uscire dalla tavola calda e andare in macchina.
Sono combattuta se dire o no al mio ragazzo della "chiacchierata" con Harry.
So che si arrabbierá,ma in fin dei conti non ho fatto assolutamente nulla e non ci siamo detti niente di che.
Luca mette in moto e mentre guida posa una mano sulla mia coscia,come é suo solito.
- senti Luca io devo dirti una cosa- mi faccio coraggio.
È giusto che lo sappia,in fin dei conti se gli mentissi sarebbe come se io voglia nascondergli qualcosa e non é per niente cosí.
- dimmi- mi risponde con tutta la tranquillità del mondo.
Io già mi sto pentendo della decisione che ho preso,ora la sua tranquillità smetterà immediatamente di esistere.
- ieri ho parlato con Harry- dico secca.
Come mi aspettavo Luca toglie la mano dalla mia coscia e la mette sul volante,stringendolo cosí forte da far diventare le nocche bianche.
I suoi occhi esprimono rabbia,molta rabbia,lo vedo.
- perché- sta cercando di stare calmo,ma la bomba prima o poi esplode.
E sta per accadere.
- mi ha fatto solo gli auguri del compleanno e mi ha chiesto quando avrei avuto l'esame,niente di piú-.
- e perché non me lo hai detto prima? E sopratutto,come fa a sapere il giorno del tuo compleanno?- urla.
La bomba che è Luca è ormai esplosa.
- non te l'ho detto perché sapevo che avresti fatto una scenata simile a quella che stai facendo ora,e non so minimamente come faccia a sapere il giorno del mio compleanno- mi inizio ad urtare.
So che può dargli fastidio,lo capisco,ma non ce bisogno di urlarmi così per una cosa minima.
- scenata? Ovvio che ti faccio la scenata! Ti sembra normale che questo coglione ti parli! E che tu lo lasci fare!-urla.
Non posso crederci.
- che cosa?! Io lo lascerei fare?! Ma mi senti quando parlo?! Ci siamo detti due cose e ho subito fatto finire il discorso,quindi non penso proprio che io gli permetto di parlarmi! E poi avanti Luca abbiamo solo parlato!-.
Senza neanche accorgemene siamo arrivati davanti casa.
Finalmente.
Almeno forse qui sará un po piú facile farlo tranquillizzare.
- scendi- sbotta davanti al cancello.
- cosa?!- sono sbalordita.
- scendi ho detto-
- e tu?!-.
- scendi cazzo!- urla.
Senza neanche pensarci gli mollo uno schiaffo in pieno viso.
Si posa una mano sulla parte colpita e sbarra gli occhi.
Ah questo non te lo aspettavi eh!.
Come si permette a parlarmi in questo modo.
Scendo di corsa dalla macchina e sbatto lo sportello e dopo pochi secondi sento la macchina sfrecciare via.
Appena apro la porta inizio ad urlare dal nervoso e a strattonarmi i capelli.
Mi sento esaurita.
Mi tratta così per una stupidagine del genere,ma chi si crede di essere!.
Non riesco neanche a piangere per il nervoso che ho dentro.
Devo sfogarmi,non riesco a trattenere tutta questa rabbia.
Senza neanche pensarci sferro dei pugni al muro.
Mi sento meglio,ma dopo pochi minuti vedo il sangue uscire dalle nocche e la mano destra mi fa malissimo.
Ci mancava solo questa.
Vado in bagno e immergo le mani nell'acqua fredda.
Mi guardo allo specchio e sembro davvero una pazza.
Trucco sbavato e i capelli che vanno ognuno per conto loro.
Non posso davvero credere a tutto quello che è successo.
Reagire così per una cosa del genere.
Luca deve cambiare,e deve capire che non può piú parlarmi e trattarmi in questo modo.



Spazio autrice:ecco qui,accontentate,nuovo capitolo❤

Forte e Chiaro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora