- ciao ragazze a domani- saluto le mie colleghe e mi affretto ad uscire dalla libreria.
Come faccio tutte le sere,da due mesi a questa parte,mi siedo sul muretto e accendo una sigaretta,aspettando che Luca mi venga a prendere.
Dopo il pomeriggio passato insieme ad ascoltarmi studiare,ogni giorno me lo sono ritrovato fuori dalla libreria.
All'inizio ero contraria e gliel'ho ribadito molte volte,ma dato che non mi ha mai voluto dare ascolto mi sono arresa al fatto che mi venga a prendere tutti i giorni.
E in fondo si sa che la cosa non mi dispiace affatto.
Butto il mozzicone di sigaretta e in quel momento la macchina di Luca si ferma davanti la libreria.
Mi alzo stringendomi nel mio cappotto,dato che il freddo dei primi di marzo è davvero pungente.
Salgo in macchina e il calore che emana mi fa rendere subito le guancie rosse.
- vedo che avevi freddo- ride Luca mentre mi vede strofinare le mani sulle coscie.
- abbastanza,ed è sempre colpa tua che mi fai aspettare- lo guardo storto.
Lui se la ride e prima di mettere in moto mi stampa un bacio sulla guancia.
Mi sento andare a fuoco e accenno un sorriso timido.
- non ti avevo salutata- sorride.
Sorrido di rimando e poggio la testa al finestrino.
- dove stiamo andando?- chiedo vedendo che la strada che sta facendo non è quella che porta a casa mia.
- sorpresa- sorride.
- Luca non posso,devo tornare a casa,Stefania mi stará aspettando per cena- lo avverto.
Effettivamente sono passate le 20:00 e conoscendo la mia coinquilina in questo momento mi stará maledicendo,dato che per lei la cena é un pasto sacro.
- Stefania oggi sta da Philip,tranquilla-.
Ah già dimenticavo.
Ebbene sì.
Stefania e Philip stanno insieme,già da qualche settimana.
Si sono frequentati per un po e poi lui le ha chiesto di stare insieme ufficialmente dopo averle offerto la cena in un ristorante bellissimo al centro di Milano.
- resta che io ho fame e voglio sapere dove mi stai portando- sbuffo.
- mangieremo insieme sta sera e non voglio un no come risposta!- esclama.
- tanto anche se te lo dicessi faresti comunque ciò che vuoi tu- alzo gli occhi al cielo.
- allora ti ricordi come sono fatto- mi fa la linguaccia.
- Luca io mi ricordo tutto di te- mi esce spontaneo.
Lui si illumina e fa un sorriso timido.
Dovrei dirgli che non alludo alla nostra vita passata,ma sto zitta.
Primo perche amo vederlo così e secondo perche effettivamente alludo proprio a quella vita che avevamo un tempo,anche se non voglio ammetterlo.
Lo guardo e più lo guardo e più mi rendo conto quanto mi manchi vivere la mia quotidianità con lui.
Più lo guardo e più mi rendo conto di amarlo sempre.
Dopo qualche altro minuto di strada ci addentriamo dentro un vialetto con una serie di ville molto grandi e belle.
Luca ferma l'auto davanti ad un grande cancello nero e dopo averlo aperto entriamo.
Resto stupita quando,dopo aver percorso un viale,mi ritrovo davanti una villa bellissima in mattoni.
Il giardino é curato e ci sono piante e fiori sparsi qua e là.
Mi giro e guardo Luca,che mi guarda cercando di capire cosa penso.
Lo guardo perplessa,non riuscendo a capire di chi sia questa meravigliosa casa.
- sai che ho venduto la vecchia casa vero?- inzia a parlare.
Annuisco.
So che quella casa è piena di brutti ricordi,ma ne ha anche molti belli e quindi un po mi dispiace averla persa.
- l'hanno finalmente comprata e questa sarà la mia nuova casa. Appena l'ho vista me ne sono innamorato e ho pensato che sicuramente sarebbe piaciuta anche a te- sorride.
- è molto bella- mi guardo intorno.
Luca mi prende timidamente per mano,ed insieme saliamo i tre scalini che portano alla porta di casa.
Uno spazio enorme si presenta davanti a me.
Al centro della sala un gran divano grigio con davanti una bellissima televisione,poggiata sopra ad un mobile e accanto una libreria con pochissimi libri sopra.
- so quanto ti piace leggere e quindi ho pensato che una libreria ti sarebbe piaciuta...se un giorno vorrai venire a vivere di nuovo con me ovviamente- sospira.
- é un gran bel pensiero- sorrido accarezzando le nostre mani ancora intrecciate.
Lo sgabuzzino é spazioso e ce anche una piccola stanza dove sono messi il ferro da stiro e lo stendino.
Dopo avermi fatto vedere il tavolo da biliardo ed il biliardino,promettendomi che mi avrebbe insegnato a giocare,saliamo al piano superiore.
La camera da letto è ancora più spaziosa di quella nella casa vecchia.
Il bagno é uno solo e mi stupisco nel vedere che per quanto è grande ci sono sia una vasca ed una doccia.
In fine ce una stanza non molto grande,che ancora non è stata arredata.
- vieni- mi dice Luca iniziando a salire delle scale a chiocciola che prima non avevo notato.
Rimango a bocca aperta nel vedere,quella che prima sicuramente era una mansarda,trasformata in uno studio di registrazione.
- così io e gli altri potremmo lavorare da casa mia e tu potrai vederci quando vuoi- mi sorride.
Senza pensarci lo stringo forte a me e lui ricambia immediatamente.
- non hai visto la parte più bella- esclama staccandosi da me.
- cosa ce di più bello di questo?!- quasi urlo.
Luca apre una piccola porta dalla quale tira fuori una scala.
Lo guardo confusa,mentre posiziona la scala sotto la grande finestra e la apre.
- Luca ma dove vai? Sei impazzito?!- urlo quando lo vedo arrampicarsi sul tetto.
- sali dai,non succede nulla- ride.
Deglutisco,salgo le scale e Luca mi aiuta a salire sul tetto.
Mi aggrappo a lui e ci mettiamo seduti comodi.
Noto dall'altra parte del giardino un gazebo,ed una piscina che ovviamente adesso é coperta.
- wow,é davvero tutto perfetto- esclamo.
Luca mi abbraccia,ed io mi stringo forte a lui inebriandomi del suo profumo.
Restiamo attaccati,cullati dal silenzio e dalla luce delle stelle sopra di noi.
È tutto cosi bello e perfetto.
Alzo la testa verso di lui e gli prendo il mento,per costringerlo a guardarmi negli occhi.
- Giulia io cosi non ce la faccio a resistere nel non baciarti,sono mesi che non sfioro le tue labbra,non puoi tortutarmi cosi- sospira girando lo sguardo.
Gli prendo il viso delicatamente,ed inizio ad accarezzarlo.
- nessuno ha detto che devi resistere Luca- sorrido.
Vedo i suoi occhi illuminarsi e senza pensarci faccio coincidere le nostre labbra.
Il bacio é bisognoso come non lo è mai stato.
Era così tanto che non sentivo divampare questo fuoco in me.
Era così tanto che il mio cuore non sorrideva così.
Appena staccati scendiamo dal tetto ed i nostri corpi finalmente si intrecciano come non avevano mai fatto.
Le nostre anime si uniscono di nuovo,dopo cosi tanto tempo.