- sei pronta?- urla Elia bussando alla porta del bagno.
- si quasi- gli rispondo io mentre faccio una linea di eyeliner sull'occhio destro.
Siamo al 5 settembre,e finalmente mi sono decisa ad andare a vedere l'università.
Non vedo Luca da 20 giorni.
Sono uscita con i ragazzi sempre quando sapevo che lui non ci sarebbe stato.
Mi manca da morire,ma sto cercando di riprendere in mano la mia vita.
Non so cosa ha fatto lui in questi giorni,ma io per la metà del tempo non sono uscita,non mangiavo e non bevevo.
Non uscivo dalla camera dove Elia ormai la considera come "mia",ma io non voglio che questa diventi un abitudine,non è giusto restare qui.
All'undicesimo giorno ho ricominciato a mangiare dei pasti completi e sono uscita con gli altri.
Pian piano ho riacquistato il colore olivastro della mia pelle,che era ormai diventato un bianco latte.
Sto meglio,al mio cuore manca il pezzo fondamentale,ma sto bene.
Crollo ancora,ma non come prima.
- ehi eccomi- dico ad Elia che é spaparanzato sul divano.
- era ora,andiamo su- dice prendendo le chiavi della macchina.
- perché non prendiamo la mia? É troppo che è ferma- propongo.
- l ho già messa in garage,quando ti servirà la prenderai,ora non ce bisogno- mi dice Elia accarezzandomi la guancia.
Alzo le mani in segno di resa e usciamo di casa.Questa università é bellissima.
È davvero enorme,ci sono un sacco di aule e tantissimi corsi.
Poi è a solo un quarto d'ora con la macchina da casa.
- guarda Elia,guarda che grande- dico affacciandomi a vedere un'aula.
- sei proprio una bambina- mi dice il mio migliore amico mettendo le braccia intorno alle mie spalle.
Io gli sorrido e continuiamo a camminare.
- allora hai scelto questa?- mi chiede Elia.
- si ovvio,andiamo in segreteria che mi iscrivo subito- dico entusiasta.
Appena entriamo nella sala di attesa notiamo che ce un sacco di gente ad aspettare.
- Giulia non mi va di aspettare qui,posso tornare in macchina?- mi chiede Elia.
- si vai sta tranquillo- gli dico sorridendogli.
Prende le chiavi dalla mia borsa e se ne va.
Mi metto seduta in una delle sedioline e mi guardo intorno.
Mi piace moltissimo come ambiente,credo che staró benissimo qui.
Voglio informarmi anche sulle camere,almeno così verrei a vivere qui e non darei piú disturbo ad Elia.
I miei pensieri si interrompono nel sentire la porta di ingresso chiudersi.
Un ragazzo alto,con i capelli neri,gli occhi di un verde smeraldo é appena entrato.
Si mette seduto di fronte a me e inizia a guardarmi,e dall'imbarazzo distolgo lo sguardo.
- anche tu verrai a studiare qui?- sento una voce maschile parlare.
Alzo lo sguardo e noto che lo stesso ragazzo mi sta guardando con un sorriso stampato sul viso.
É davvero carino.
- ehm,si- dico arrossendo.
Dovrei smettere di essere cosí timida.
Il ragazzo si alza e si mette di fianco a me.
Indossa un jeans,una maglia bianca e sopra ha un cappotto nero.
Dalla maglia bianca si notano dei tatuaggi che a prima vista non avevo notato.
- molto piacere,sono Harry- mi porge la mano.
- piacere mio,Giulia- gli sorrido stringendogli la mano.
- che facoltà hai preso?- mi chiede Harry.
- psicologia,tu?- gli rispondo ancora abbastanza imbarazzata.
- scienza della comunicazione- mi risponde.
- come mai hai scelto psicologia?- mi chiede poi curioso.
- non lo so,mi ha sempre affascinata la mente umana-.
- tu invece come mai questa scelta?- chiedo poi.
- papà vuole che studi,e quindi ho scelto una facoltà a caso- ride.
Il suo menefreghismo mischiato all'ironia fa sorridere anche a me.
- capisco- dico ridendo.
- sei italiano?- chiedo curiosa dato il suo nome.
- si,ma i miei nonni vengono dall'Inghilterra,ecco il perchè del nome-.
- stupendo- dico in tono entusiasta.
Appena mi rendo conto della mia troppa euforia abbasso la testa diventando rossa.
Lui mi sorride e si tocca il ciuffo,aggiustato con un po di gel.
In quel momento una signora di mezza etá esce da una piccola stanzetta.
- avanti il prossimo- dice lei guardando me ed Harry.
Parlando non mi sono neanche resa conto che che siamo rimasti solo io e lui.
Mi alzo,prendo la mia borsa,sorrido ad Harry ed entro.
- buon pomeriggio signorina- mi sorride la signora sedendosi dall'altra parte della scrivania.
- buon pomeriggio a lei,vorrei delle informazioni sulla facoltà di psicologia-.
La signora prende un fascicolo,me lo porge,ed io inizio a sfogliare le pagine.Ho appena compilato il modulo di iscrizione,le lezioni inizieranno tra una settimana.
Saluto gentilmente la signora e lei mi stringe la mano sorridendo.
Esco e vedo Harry che guarda il telefono annoiato.
- signorino tocca a lei- dico al ragazzo davanti a me.
Alza subito lo sguardo e mi rivolge un sorriso.
- grazie mille signorina- dice alzandosi.
Gli sorrido e lui mi cinge in vita dandomi due baci sulla guancia.
Arrosisco di nuovo al suo gesto.
- allora ci si vede ad inizio lezioni- mi dice Harry prendendo la sua giacca.
Ha davvero un bel corpo.
La maglia bianca che indossa gli stampa i muscoli,gli sta davvero bene.
- si- gli sorrido e esco dalla sala.
É davvero carino,spero di vederlo presto.- oh finalmente- mi dice Elia appena salgo in macchina.
- non è mica colpa mia- gli dico dandogli una pacca sulla spalla.
- che tono hai?- mi chiede Elia scrutandomi attentamente.
- che tono ho?- chiedo confusa.
- strano,chi hai conosciuto lí dentro Giulia?- mi chiede tra il rimprovero e il curioso.
- ma nessuno- dico guardando fuori dal finestrino.
- Giulia ti conosco troppo bene- mi dice ancora.
Ha ragione,non gliene scappa una su di me.
- ho parlato un po con un ragazzo,niente di che-.
- mh,attenta a te- dice il mio migliore amico mettendo in moto.
Guardo fuori dal finestrino e il ricordo di Harry mi fa sorridere.LUCA'S POV
- ehi bró- mi saluta Lollo entrando in casa.
- frà- lo saluto dandogli la mano.
Ci mettiamo seduti sul divano e inizio a girare una canna.
Dalla sera in discoteca sono passati 20 giorni,è da quel giorno che non vedo Giulia.
Mi sento uno schifo,sono vuoto,non faccio altro che fumare e bere e ogni sera mi trovo a letto con una diversa.
Sto provando a uscire di nuovo con Marta,ma niente,non provo niente,voglio Giulia.
Le altre sono solo puro divertimento e svago.
- come ti senti?- mi chiede il mio amico guardandomi dritto negli occhi.
- sto bene- rispondo secco.
- dai tuoi occhi non sembrerebbe- dice iniziando anche lui a girare uno spinello.
Mi alzo per vedere cosa intende Lorenzo e guardandomi allo specchio quasi mi spavento.
Ho delle occhiaie assurde e degli occhi rossi e gonfi.
La notte non dormo più,e se dormo faccio degli incubi spaventosi,mi sveglio sudato e cerco le braccia della mia Giulia.
La parte più brutta è che non le trovo.
Ho fatto altre serate,ma ora anche sul palco mi sento spento.
In questi 20 giorni ho parlato anche con Elia,lui mi ha detto di lasciarla stare per ora,e ha ragione.
Devo provare a rimettere in ordine la mia vita,ma non ci riesco,perché la mia vita se ne è andata.
Torno sul divano con il mio migliore amico che mi guarda dispiaciuto.
- frà sto bene,non preoccuparti,ho superato di peggio no?!- gli sorrido rassicurandolo.
Non ci credo neanche io,non supereró mai la perdita di Giulia.
Lollo mi sorride e insieme ci accendiamo la canna.
Se non ci fosse lui non ce la farei proprio.