|Tu non ci credevi in noi| Capo Plaza

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"Cazzo Chiara perché non me l'hai mai detto?" mi chiede Bonnie appena viene a scoprire tutto.
"Io l'ho sempre saputo che era lui a farti quei lividi, dovevo intervenire" dice Jessica.
"La colpa non è di nessuno di voi, è sua. E ora andiamo a prendere velocemente i vestiti. Tu non devi avere un contatto con me, potrebbe innervosirsi" comunico a Luca.
Davanti la porta di casa faccio un respiro per poi aprirla, vedo Marco scattare dal divano ma appena si accorge della presenza di tutti mi saluta dandomi un bacio sulle labbra, rimango paralizzata.
"Dai Chiara ti accompagno a prendere i vestiti" dice Bonnie trascinandomi.
"Cosa? Te ne vai?" mi chiede lui stupito.
"Che è, ti sorprendi anche? Fai schifo, ma non ti rendi conto di come l'avevi ridotta. Aveva i lividi su tutto il corpo" risponde Luca innervosito.
"Eh tu come lo fai a sapere che aveva i lividi su tutto il corpo eh" dice ridendo  Marco. Luca mi lancia un'occhiata.
"Forse te la sei già scopata, tanto è una puttana te la puoi benissimo tenere" dice Marco continuando a ridere.
"Ma quanto sei ridicolo! Il tuo problema è se io ho scopato con lei? No tranquillo, non ci ho scopato. Guarda non ti metto le mani addosso per non ricevere una denuncia da una merda come te. A proposito di denunce la riceverai tra poco, meno di mezz'ora tu perderai il lavoro e sarai costretto a tornare da mamma e papà. Fallito" dice Luca aiutandomi a prendere le valigie contenenti i vestiti.

Questa terribile giornata è finita, siamo stati tutto il pomeriggio in Caserma per denunciare Marco. Luca e Dario sono andati a cena fuori mentre io ho deciso di rimanere a casa. Mi butto sul letto cadendo in un sonno profondo.

"Dario alzati! Devi andare a scuola" urla Luca facendomi svegliare. Guardo l'ora sono le 7, mi copro la testa con il cuscino cercando di riprendere sonno ma il rumore continua per altri 40 minuti finché non sento la porta di casa chiudersi, segno che sono usciti.
Mi sveglio di soprassalto, guardo l'ora sono le 13:47... Ma quanto ho dormito? Non dormivo così tanto da un secolo.
Mi alzo e raggiungo la sala da dove provengo le voci, c'è Luca che gioca con Dario alla play.
"Alla buon'ora!" dice il moro vedendomi arrivare, io sorrido mentre Dario mi fissa da testa a piedi.
"Ma che vogliamo fare questo pomeriggio?" chiede Luca.
"Io devo uscire con una mia amica, te lo avevo detto. Più che altro che facciamo questa sera... Andiamo in discoteca?" chiede Dario al padre, io sgrano gli occhi, 12 anni e va in discoteca!? Decido di restare zitta.
"A che ora ti devo accompagnare da questa tua amica?" gli chiede Luca.
"Per le 15, quindi stasera?" insiste Dario.
"Dopo vediamo, vatti a cambiare che se ti presenti così da una ragazza la fai scappare" dice il moro ridendo mentre il ragazzo va in camera sua.
"Tu cosa vuoi fare?" mi chiede Luca.
"Per me è indifferente..."
"Io e Dario pensiamo di andare in discoteca" mi spiega lui chiudendo la TV.
"Ma non è troppo piccolo per quell'ambiente?" gli chiedo.
"Teoricamente non potrebbe entrare, ma è mio figlio, io sono capo plaza quindi lo fanno entrare. Che male c'è? Io mi diverto, lui si diverte, naturalmente mica lo faccio bere. Poi Dario ha 12 anni solamente all'anagrafe, è molto più maturo della sua età. Quindi, vieni o no?"
"OK ci sarò, ma domani mi devi aiutare a trovare una nuova sistemazione... Non posso restare a casa tua tutta la vita" lui sbuffa e fa finta di assecondarmi.
"Vatti a cambiare che andiamo ad accompagnare Dario e poi andiamo in un posto".

"Non fare danni con quella povera ragazza" raccomanda Luca a Dario.
"Sono un angelo papà" urla per poi uscire dalla macchina. Mi fa strano sentire Luca esser chiamato papà.
"Allora ora ti porto da una parte Mami" dice chiamandomi con quel nomignolo odioso.
"No ti prego, non iniziare con questo soprannome. Mi ricordo benissimo quando non facevi altro che chiamarmi Mami, lo detestavo e tutt'ora non lo sopporto " lui scoppia a ridere.
"Bhe almeno ti ho lasciato un segno nel passato mami" io alzo gli occhi al cielo.
"Dove mi porti papi?" gli domando scherzando.
"Oh non chiamarmi così, mi potrei eccitare" ride guardandomi.
"Lucaa!"

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