"Ancora con questa storia" sbuffa il mio ragazzo dopo che gli ho fatto riferimento ad un terzo figlio per la millesima volta in un mese. Dico terzo perché anche se Dario non è sangue del mio sangue è come se lo fosse.
"Perché non lo vuoi?" sbarra gli occhi, smette di scrivere al telefono e aggancia il mio sguardo.
"La domanda la dovrei fare io a te. Perché vuoi un terzo figlio?!" si butta sul divano non aspettandosi nessuna risposta da parte mia ma, questa volta, decido di dargli spiegazioni.
"Prima di diventare madre, non potevo immaginare quanto avrei potuto avere dalla mia "nuova" vita: fiducia in me stessa, forza, gioia di vivere, ottimismo. Loro, Dario e Nicki, hanno bisogno di una mamma forte, di cui fidarsi. Se li vedo felici e sani, io sono felice; e vorrei averne di più di questa felicità. Un terzo figlio, in questa vita, ci starebbe benissimo.
In me, in questo momento, ci sono così tanta forza e così tanto amore c'è ne sarebbero di sicuro ancora per diversi figli…" lo vedo sbiancare e mi viene quasi da ridere.
"Non preoccuparti, tre è un buon numero" fa un sospiro di sollievo.
"Ne hai già due" alza gli occhi al cielo.
"Ne ho due e ho anche un fortissimo desiderio di maternità. Non avrei mai pensato di desiderare un terzo figlio, eppure si, mi piacerebbe tanto. Cosa posso farci?" Luca scrolla le spalle come se fosse una argomento di cui gli importi poco.
"Tu perché non lo vuoi?" alza nuovamente gli occhi al cielo.
"Fai troppe domande".
Faccio troppo domande?!
"Io ti ho dato delle spiegazioni ora le devi tu a me" azlo il tono della voce.
"Non urlare! Svegli Nicki" mi rimprovera, sbuffo sonoramente.
"Dimmi perché no".
"Ma è ovvio il perché non voglia un terzo figlio. Non mi riproduco mica come i conigli che ogni anno sfornano nuove cucciolate. Meglio due, si gestiscono meglio" alza le spalle.
"Luca, fai il serio..." mormoro.
"Sono serio! Va bene così, abbiamo già tutto! Ti sei già dimenticata di quanto ti trascinavi stanca morta tutto il giorno, quando Nicki non chiudeva occhio la notte? O di quanto nervosa fossi, quando si ammalavano continuamente, tosse, raffreddore e febbre per tutto l’inverno, e tu per settimane uscivi a malapena di casa? Anche il nostro rapporto ne aveva risentito, era diventato un po’ freddo, ma forse sono solo io che ho questi ricordi. Ora siamo tornati alla normalità e son felice di questo, sinceramente voglio godermi la vita dopo aver cresciuto due bambini. Sai benissimo che da due anni a questa parte per Nicki abbiamo rinunciato a molti viaggi, instore, tour..." lo blocco appena lo sento dire queste cose.
"Non è vero! Hai sempre fatto gli instore, i tour sia italiani che europei".
"Si ma rispetto a prima ho dimezzato, faccio un tour all'anno che dura si e no 30 giorni... Prima stavamo in giro mesi interi, ti ricordo di quando abbiamo dovuto annullare il tour estivo perché Nicki non stava bene? Non sto dando la colpa né a te né a lei, sapevo benissimo che avere un figlio mi avrebbe portato a rinunciare a molte cose... E sono felice di averci rinunciato per la mia famiglia, ma ora onestamente voglio ricominciare a godermi la vita. Ho bisogno di tornare a cantare sul palco, a stare in giro a fare i live, a far felice tutta la gente che mi segue. Ho bisogno di questo. È parte di me" conclude grattandosi la nuca.
"Sei solamente egoista!" sbuffo contrariata.
"Ma egoista cosa!? Ti ho semplicemente detto la verità, ne possiamo riparlare tra qualche anno... Quando Nicki avrà 5 anni, non ti assicuro niente però" batte la mano sul divano e mi fa segno di sedermi.
"Che ti costa aspettare 3 anni?" mi chiede cingendo le spalle con il suo braccio e attirandomi a sé.
"Mi cambia che tu non lo vuoi ora e non lo vorrai tra tre anni, stai solamente posticipando".
"Non è detto, può essere che cambi idea" posa le sue labbra sulle mie.
"Ha ragione papà, un altro bambino che si sveglia alle due di notte e non fa altro che piangere non lo voglio per ora. Tra qualche anno, quando farò tutti i giorni serate con i miei amici e non dormirò praticamente mai a casa, potete prendete in considerazione l'idea di farne un altro" interviene Drio prendendo dalla credenza un pacco di biscotti, Luca gli fa l'occhiolino e gli sorride. Mi alzo dal divano e vado in camera dove vengo raggiunta subito dal mio ragazzo.
"Amore veramente, riparliamone tra qualche anno... Ora è presto" mi da nuovamente un bacio, si stende di fianco a me e inizia a passare una mano tra i miei capelli, sa che è uno dei pochi modi per tranquillizzarmi.
STAI LEGGENDO
|Tu non ci credevi in noi| Capo Plaza
RomanceChiara è una ragazza di 16 anni, i genitori la fanno trasferire a Salerno a causa degli atti di bullismo che subiva nella sua città d'origine: Sorrento. Lì a Salerno frequenterà una nuova scuola e andrà in un appartamento in affitto condiviso con tr...