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"Faremo le analisi e le dirò il prima possibile i risultati" il medico mi sorride uscendo dalla stanza.
"Bhe, che avete da guardare?" chiedo scocciato ai miei amici che non mi tolgono gli occhi di dosso.
"Che è 'sta storia?" mi chiede Pietro.
"Che storia?" domando alzando gli occhi al cielo.
"Di Chiara... Incinta" inarca un sopracciglio.
"Che ti devo dire? Si, potrebbe essere incinta".
"A me sinceramente non sembra il caso" mormora Lollo ancora attaccato con le spalle al muro.
"Cosa hai detto?" gli chiedo irritato, lui non risponde e alza gli occhi al cielo.
"Scusate potete uscire? Tutti tranne Lollo" i miei amici escono dalla stanza e chiudono la porta alle loro spalle.
"Le cose me le dici ad alta voce e soprattutto mi guardi negli occhi Lorenzo. Che cazzo hai detto prima?"
"Tranquillo che le palle di dirti le cose in faccia le ho, sono il tuo migliore amico e non mi faccio problemi a dirti quello che penso" fa una pausa.
"Non mi sembra il caso avere un figlio  in questo momento, sai benissimo che non riusciresti a stargli dietro" sbarro gli occhi, quasi non credo a ciò che mi è stato detto.
"Ma cosa ne sai tu? Non mi sembrava il caso di avere un figlio a 15 anni ma guarda un po' tu... L'ho avuto. Certo non sarò stato il padre migliore ma comunque gli sono rimasto affianco e ho sempre cercato di dargli il meglio, nonostante tutto, nonostante la mia età, nonostante la mia condizione economica a quel tempo. L'ho portato in alto insieme a me, gli sto facendo vivere un sogno e cerco sempre di non fargli mancare nulla. Come sono riuscito a badare a mio figlio anni fa, ci riuscirò anche questa volta e non sei tu a dirmi quando sarà il momento giusto per avere un figlio. Ti è chiaro il concetto Lorenzo?" alzo un sopracciglio e aggancio il suo sguardo.
"Si, scusa. È solo che non sto passando un bel periodo, non passiamo più molto tempo insieme e non parlo a nessuno di come mi sento. A volte dico le cose senza pansarci. Scusa. " gli faccio segno di sedersi sul letto e lui fa così.
"Che ti prende?" gli chiedo.
"Riguarda mia madre, non sta bene e io non le posso stare vicino dato che sto qua a Milano per seguirti nel lavoro" abbassa lo sguardo ed inizia a fissare il pavimento della stanza.
"Perché non me l'hai detto? Non devi restare qui per me, puoi scendere a Salerno, prenditi tutto il tempo che ti serve. Tua madre è più importante di qualsiasi altra persona, quindi prendi un aereo e torna a Salerno" sorride per poi posare i suoi occhi su di me.
"Grazie fratè" mi abraccia per qualche secondo per poi uscire dalla stanza.
Mi alzo dal letto nonostante il dolore atroce al fianco ed esco dalla camera.
"Luca ti avevamo detto di non alzarti" mi rimprovera Enzo mentre mi segue lungo il corridoio dell'ospedale.
"Dove stai andando?" mi chiede poggiando una sua mano sulla mia spalla facendomi fermare.
"Dove sta Chiara?" lo guardo negli occhi e lui scuota la testa.
"Enzo o me lo dici tu o la trovo da solo, in qualche modo lo faccio".
"Non penso sia il caso di fartela vedere" alzo un sopracciglio.
"Perché? Voi avevate detto che sta bene..." quasi sussurro l'ultima frase.
"No, noi non l'abbiamo mai detto. Cioè Ava si...in un primo momento, poi Lollo ti ha detto la verità. Il dottore ti ha detto che si risponde ovvio, cosa ti deve dire?" gesticola e si passa una mano sulla pancia, segno che è nervoso. Continuo a camminare lungo il corridoio ma Enzo mi blocca nuovamente.
"Dai torna in camera, sennò non ti dimetteranno mai".
"No, fin quando non vedo Chiara non ci torno".
"Ok vieni, non sta in questo reparto" mi fa segno di seguirlo e così faccio. Prendiamo l'ascensore e scendiamo una volta arrivati all'ottavo piano. Enzo apre lentamente la porta della stanza 13 e la vedo, immobile, con la flebo attacata al braccio e la maschera per l'ossigeno. Rimango fermo, paralizzato sulla soglia della porta quasi mi manca il fiato.
"Lo sapevo che non ti ci dovevo portare, dai esci" Enzo mi tira per un braccio ma io mi oppongo.
"Lasciami da solo" entro nella camera e chiudo la porta alle mie spalle. Mi avvicino a Chiara e intreccio la mia mano con la sua. La fisso per qualche secondo per poi spostare lo sguardo e iniziare a guardare un punto della stanza. È come se stessi vivendo un incubo, come se non riuscissi a guardare la ragazza che amo in questo stato. Sento la porta della camera aprirsi e Dario fa il suo ingresso. Mi asciugo velocemente il volto, non voglio che mi veda piangere, devo dare la forza io a lui, non il contrario.
"Si sveglierà?" mi chiede prendendomi la mano.
"Certo" gli sorrido e stringo la sua presa.
"Dai andiamo" lo trascino fuori dalla camera per poi tornare nella mia stanza. Nella testa mi frullano solamente due domande: Chiara si sveglierà? I dottori dicono entro domani mattina ma visto la condizione in cui sta non prenderei per buona la notizia.
Chiara è incinta? Le analisi dovevano arrivare un'oretta fa ma nessuno mi ha detto niente.

Ho una domanda per voi. Ogni quanto volte che io aggiorni? ❤️

|Tu non ci credevi in noi| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora