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..."Non ci riesco" biasica, alzo un sopracciglio non capendo.
"A fare cosa?" le chiedo.
"Cambiarmi" alzo gli occhi al cielo.
Mi chino alla sua altezza togliendole i tacchi per poi abbassare la zip del suo vestito e sfilarlo, la sento rabbrividire al mio tocco. Prendo i pantaloni del pigiama e cerco di infigliarglieli ma con scarsi risultati.
"Chiara potresti anche collaborare" sbuffo sonoramente mentre lei continua a ridere e dire cose senza senso.
"Non ho mai cambiato mio figlio quando aveva 3 anni e ora mi tocca cambiare una ragazza di 24 anni?!" penso a voce alta infatti credo che mi abbia sentito, smette di ridere per poi guardarmi negli occhi.
"Scusa" sussurra, ok sono stato un po' troppo stronzo. Le infilo la maglia del pigiama, la copro con le coperte per poi uscire dalla sua camera.

Chiara's Pov

Mi sveglio a causa di un mal di testa fortissimo, di ieri mi ricordo veramente poco e le uniche cose mi tornano in mente sono veramente imbarazzanti. Mi guardo intorno, sono a casa di Luca, porto solo la parte superiore del pigiama. Mi alzo, infilo i pantaloni per poi dirigermi in sala.
"Ehm ciao" dico ad una ragazza che sta preparando qualcosa in cucina.
"Ciao" si avvicina e mi porge la mano.
"Dalila, piacere".
"Chiara" ribatto facendole un finto sorriso. Ma chi cazzo è?
La porta di casa si apre e Luca fa il suo ingresso, dice qualcosa alla ragazza che prende le sue cose e va via.
"chi è? La tua fidanzata?" gli chiedo.
"Che sei gelosa?" mi lancia un'occhiata per poi continuare a scrivere qualcosa al telefono.
"No, sono solo curiosa".
"Non è la mia fidanzata, si chiama Dalila fa la babysitter e mi aiuta per la faccende in casa" mi spiega continuando a tener fisso lo sguardo sul suo telefono.
"Cos'è successo ieri?" continuo a chiedergli.
"Mh fammi pensare da dove posso iniziare" mi fissa negli occhi.
"Sono entrato in discoteca che tu stavi ballando con uno e ti ci sei baciata, poi eri così tanto ubriaca da non ricordarti neanche dove abitavi. Francesco mi ha costretto ad aiutarti e ti ho portato qua, non ti riuscivi neanche a cambiare a detta tua... quindi ti ho dovuto aiutare" abbasso la testa non riuscendo a reggere il suo sguardo. I suoi occhi sono infuocati, avvelenati. Di ieri mi ricordo solo una frase detta da lui 'non ho cambiato mio figlio a 3 anni e devo cambiare una ragazza di 24' o qualcosa di simile. Imbarazzante è dir poco. Ma poi chi era il tizio in discoteca? Non lo conoscevo neanche molto probabilmente.
"Se sono un peso potevi pure lasciarmi in discoteca".
"Smettila a fare la vittima che non ci sei. Guarda se fosse stato per me ti ci avrei lasciato ma Ava mi ha imposto di riportarti a casa, casomai ti poteva aiutare il ragazzo che ti sei baciata... Non credi?" mi guarda con aria di sfida.
"Voglio andare a casa" quasi sussurro.
"Vai, la porta sta là" mi sorride falsamente indicando il portone di casa.
"Mi devi accompagnare, sto a piedi".
"Ci mancava questa" sbuffa e prende le chiavi della macchina.

"Grazie per ieri" dico scendendo dalla BMW ma da lui non ottengo nessuna risposta, come biasimarlo? Ho baciato un tizio davanti i suoi occhi e in più mi ha dovuto anche aiutare. Mi butto sul letto e scoppio a piangere, questa volta penso di aver perso per sempre Luca. Non avevo mai visto quello sguardo, la sua scocciatura nel parlarmi, nell'aiutarmi...si vede che non l'aveva fatto di sua spontanea volontà.

|Tu non ci credevi in noi| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora