Luca's Pov
Il campanello mi fa stoppare la mia partita alla play con Dario. Mi alzo dal divano lanciando il joystick su di esso. Apro la porta e non so se morire o essere felice della sua presenza.
"Abbiamo un argomento in sospeso io e te" dice senza neanche salutarmi.
"Non ora Chiara, c'è Dario" indico mio figlio che si precipita ad abbracciare la mia ex.
"Io e Luca usciamo" comunica Chiara a Dario, le lancio un'occhiata disapprovando la sua iniziativa. Mi prende per il polso e mi trascina fuori dall'appartamento.Arriviamo di fronte ad un parco e lei si siede su una panchina.
"Parla Luca" gesticola nervosamente con le mani. Scuoto la testa in segno di negazione, non voglio. Non voglio che sappia cos'è accaduto nel mio passato, in che giro stavo e soprattutto che l'ho messa in pericolo.
"Cos'è successo Luca?" mi chiede cercando il mio sguardo che non riesce ad agganciare. Inizio a fissare un punto del parco cercando di evitare di incrociare gli occhi curiosi di Chiara. Mi siedo sulla sua stessa panchina.
"Perché non me ne vuoi parlare?" posa la sua mano sulla mia coscia.
"Puoi dirmi tutto, lo sai..." aggancio il suo sguardo ma subito dopo mi maledico. So benissimo che di fronte ai suoi occhi verdi non riesco a resistere e crollo.
"Quando avevo 16 anni spacciavo perché avevo bisogno di soldi. A 18 anni, lo stesso anno che noi ci siamo conosciuti, ho smesso perché con la musica stavo facendo i primi soldi. Il punto è che da certi giri non ne puoi uscire così facilmente, ti dicono che hai dei debiti da risanare e se non inizi a dare la somma che loro ti chiedono se la prendono con la tua famiglia, con i tuoi amici, con la tua ragazza, con tutte le persone che ti sono vicine" faccio una pausa mentre continuo a guardare i bambini che giocano.
"Ti ricordi quando sono sceso a Salerno e ti ho lasciato con Dario e quando stavo risalendo qui a Milano ho fatto l'incidente in auto?" lei annuisce.
"Ero sceso per dare i soldi a questo uomo, se così si può definire. Sta di fatto che il giorno prima ero uscito con i miei vecchi amici e ho scoperto che uno di loro era finito in questo giro, volevo aiutarlo a farlo uscire, gli ho detto che avrei pagato io il debito, ma lui ha rifiutato dicendo che poi avrebbe avuto un debito con me... Anche se sapeva che in realtà con me non avrebbe avuto nessun tipo di debito dato che mai nella vita gli avrei richiesto di darmi i soldi" prendo fiato
"Dopo un po' di mesi lui ha deciso di uscire dal giro, aveva un debito di 5000€ non l'ha pagato non avendo la possibilità economica. Lo hanno pestato mandandolo in ospedale, così per farlo stare al 'sicuro' gli ho detto di salire qui a Milano, ha abitato per un po' di tempo con Philip e ha trovato anche un lavoro per pagare questo debito. Devi capire però che facendo il barista guadagni 900 euro al mese e loro i soldi li vogliono subito, altrimenti il debito aumenta e più passano i mesi più iniziano a vendicarsi con le persone a te vicine. Il punto è che loro hanno iniziato a bucare le ruote della macchina del padre, poi della sorella, hanno incendiato la macchina della madre e sono venuti a sapere che ero stato io a portarlo qui a Milano e 'nasconderlo'. Da qui sono iniziati i problemi, mi hanno detto di farlo pagare subito altrimenti se la sarebbero presa non solo con la sua famiglia ma anche con la mia, con mia sorella e anche con te. È stato a quel punto che ti ho lasciato, perché sapevo che lui non avrebbe pagato subito e che tu eri in pericolo se restavi con me. Quando è morta tua sorella, sono venuto a Salerno, ma anche se io volevo non ti potevo abbracciare, non potevo starti vicino proprio perché lì a Salerno loro hanno spie ovunque quindi non ci avrebbero messo niente a rintracciarti. Non sai quanto cazzo ci sono stato male. Sta di fatto che dopo mi ha minacciato mettendo in mezzo anche Dario, e là non ci ho visto più. Anche se l'etica di questi gruppi dice che non si possono toccare i bambini loro sono capaci di tutto. Quindi sono sceso a Salerno e ho pagato tutto il debito a che aveva il mio amico, da lì nessun problema appare il fatto che quando sono tornato qui a Milano tu non volevi più vedermi. Ti ho fatta stare male, lo so...ma l'ho fatto per te. Ma anche tu mi hai fatto stare male, anzi di merda" continuo a guardare davanti a me, non voglio girarmi, non voglio incrociare il suo sguardo.
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|Tu non ci credevi in noi| Capo Plaza
Roman d'amourChiara è una ragazza di 16 anni, i genitori la fanno trasferire a Salerno a causa degli atti di bullismo che subiva nella sua città d'origine: Sorrento. Lì a Salerno frequenterà una nuova scuola e andrà in un appartamento in affitto condiviso con tr...