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2 anni dopo

Luca's Pov

Da esattamente due anni ho ripreso a fare instore, concerti, tour. Dario nell'ultimo anno mi ha raggiunto e ha iniziato a fare homeschooling dato che, essendo in giro per l'Italia mesi interi, non riesce a seguire le lezioni a scuola. Non ho capito se sia ancora fidanzato con Giulia, ogni volta che provo a parlargliene fa il vago, sbuffa o non risponde alle domande. Nicki ha ormai 4 anni, è sempre stata con noi e ci ha seguito in ogni data sia italiana che europea.
"Io esco, porto Nicki con me o ci pensi tu?" urlo dal bagno dall'hotel alla mia ragazza per farmi sentire.
"Dove vai?" mi chiede entrando, infilo velocemente i pantaloni e la maglia per poi rispondere alla sua domanda:
"Vado a fare un aperitivo con gli altri, vuoi venire anche tu?" scuote la testa.
"No resto qua, porta Nicki con te... Voglio stare un po' da sola" sbuffa per poi sdraiarsi sul letto posizionato al centro della stanza. La raggiungo sdraindomi di fianco a lei mentre continua a darmi le spalle, poso una mano sul suo fianco avvicinandola a me facendo combaciare la sua schiena con il mio petto.
"Cosa c'è che non va?" sbuffa nuovamente togliendo la mia mano dal suo fianco.
"Luca mi ripeti questa domanda da due anni, la risposta è sempre la stessa" si alza dal letto, apre l'armadio e si infila una felpa.
"Vuoi il terzo figlio? Vieni, facciamolo! Faccio il possibile per rendervi felice ma, a quanto pare, tu sei incontentabile. Se questo cazzo di terzo figlio ora è la tua unica ragione per essere felice, facciamolo...ma sappi che qua l'egoista sei tu, non io" quasi urlo per la rabbia. Mi spacco in due per non far mancare niente a lei, Nicki e Dario ma sembra che in questo momento tutto giri intorno ad un terzo figlio, non fa neanche finita di essere felice per il bene di Nicki. Cazzo va bene se so io ciò che pensi, se riversi la tua rabbia su di me ma non farlo capire anche a tua figlia.
"Un figlio non si fa così, tanto per. Non mi devi fare un favore, lo devi volere un figlio Luca" apre la porta della suite per uscire.
"Giusto per precisare, io sono felice con te" mi guarda negli occhi per poi uscire sbattendo la porta della camera.
"Nicki, andiamo?" raggiungo mia figlia intenta a giocare con il solito peluche che le ha regalato Ava.
"La mamma?" mi guarda con occhi curiosi mentre io la prendo in braccio e mi dirigo verso la hall dell'hotel dove ci stanno aspettando gli altri.
"Non viene con noi" rispondo a mia figlia per poi salutare tutti.

"Allora Fratè? Come va?" Lollo mi da una pacca sulla spalla risvegliandomi dai miei pensieri.
"Può andare meglio" rivolgo uno sguardo a Nicki che sta tartassando Enzo di domande.
"Chiara, vero?" mi chiede di rimando Lorenzo, annuisco non dandogli spiegazioni.
"Me ne vuoi parlare?"
"Fratè tranquillo, dobbiamo solamente tornare alla quotidianità, a casa nostra, a Milano"
"La quotidianità per te non è questo? Intendo stare in giro per il mondo a cantare, a far divertire i ragazzi".
"Per me si, per loro no. Hanno bisogno di stabilità e di certo non è questa la stabilità, stare in giro per mesi interi per Nicki ma anche per Chiara non è di certo un bene" faccio un sorso dal mio cocktail cercando di non pensare per una sera a Chiara.
"Come mai non è venuta la tua ragazza?" grazie Philip per riportare i miei pensieri sempre su di lei.
"Aveva da fare" Lollo mi da una pacca sulla spalla consapevole del fatto che in questo momento voglio parlare di tutto tranne che di lei.
"Io vado, sono stanco. Enzo guarda tu Nicki e quando finite riportamela in camera, ok?" il mio amico annuisce prendendo in braccio mia figlia.

Entro in camera e poco dopo fa il suo ingresso la mia ragazza.
"Scusa..." balbetta sulla soglia della porta.
"Riguardo quale delle tante cose a cui mi devi una scusa?" aggancio il suo sguardo e la vedo alzare gli occhi al cielo.
"Hai ragione, tu fai il possibile per non farci mancare niente, per renderci felici. La colpa è mia, sono incontentabile, molto probabilmente hai ragione. Ci ho provato a convincerti ad avere un altro figlio, non ci sono riuscita e non posso farci niente. Ma ora basta, non te lo chiederò più, so che ce l'ho messa tutta a convincerti, non ci sono riuscita ma almeno so che ho fatto il possibile" si avvicina al mio volto.
"Io sono felice con te, ho una famiglia e non potevo chiedere di meglio" azzera finalmente le distanze baciandomi.
"Ti amo" sussurra sulle mie labbra, un sorriso compare sul mio volto.
"Anche io ti amo" la stringo a me mentre continuo a postarle dei baci tra i capelli.

|Tu non ci credevi in noi| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora