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Nuova città, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita... O almeno si spera.
Sorrento, la città dove sono nata e cresciuta per ben 16 anni era diventata per me un carcere... Non potevo più uscire di casa che venivo insulta. La mia 'vita' era scuola-casa non uscivo mai con i miei amici perché non ne avevo. Vi starete chiedendo il perché fossi presa di mira? Mi ero fidanzata con un ragazzo, abbastanza conosciuto a scuola che in precedenza era fidanzato con una certa Camilla anche lei abbastanza 'famosa'. Camilla iniziò a dire che gli avevo rubato il ragazzo, che ero una troia. Ad aggravare la situazione fu proprio il mio ex, quando ci lasciammo disse in giro che stava con me solo per i suoi scopi, che in realtà lui non mi amava e che mi avava sfruttato vantandosi di ciò. Io in realtà con lui non ci feci niente, non ero pronta. A scuola ero il bersaglio di tutti, avevo la nomina della 'puttana' quando là in mezzo ero la più santa. Successivamente si passò dalle aggressioni verbali a quelle fisiche, i miei genitori se ne accorsero e decidesero di farmi trasferire...
Ho trovato un appartamento in affitto a Salerno con altri studenti.
"Appena arrivi mandami un messaggio" mi raccomanda mia madre, le do una bacio sulla guancia per poi salire sul treno. Mia madre ha deciso di farmi trasferire a metà agosto in modo tale da avere del tempo per ambientarmi.

Ed eccomi qua davanti il palazzo che dovrebbe essere la mia nuova casa, citofono e salgo al secondo piano.
"Ciao, Chiara giusto?" mi chiede una ragazza dai capelli marroni raccolti in una coda alta.
"Io sono Priscilla, lui è Francesco" indica un ragazzo seduto sul divano che si affretta ad alzarsi e presentarsi.
"Vieni ti mostro la tua camera". La casa è abbastanza grande, il salotto sta sulla sinistra mentre la cucina sulla destra, poi c'è un corridoio che fa da spartiacque alle stanze.
"Ecco" apre la porta, c'è un letto da una piazza e mezza, una scrivania bianca e l'armadio del medesimo colore, uno specchio sulla parete opposta al letto e la TV attaccata al muro.
"Comunque è pronto il pranzo, ti aspettiamo di là" dice mentre esce dalla stanza. Poso le valigie, mi affretto a sistemare i vestiti nell'armadio per poi dirigermi in cucina.
"Allora, cosa ci dici... Non sei di molte parole" dice Priscilla sorridendo.
"Beh hai ragione, ho 16 anni e vivo come chiunque adolescente... Non ho molto da dire".
"Come mai ti sei trasferita?" mi chiede Francesco, io abbasso la testa e Priscilla interviene in mio aiuto.
"Fra forse non ne vuole parlare".
"Ma non dovevamo essere 4?"chiedo sapendo che in realtà mi sarei trasferita con 3 ragazzi.
"Sisi, manca Luca. Se ti fa qualche battutina o ti risponde male non farci caso, sta sempre sulle sue" io annuisco.
"Ditemi qualcosa su di voi più che altro".
"Allora io ho 17 anni, lui ne ha 19 e sta finendo l'ultimo anno, andiamo entrambi a scuola al 'Galilei-Di Paolo'. Luca invece ha 18 anni anche lui viene nella nostra stessa scuola ma è più assente che presente, è già stato bocciato l'anno scorso e  se quest'anno non migliora sarà bocciato un'altra volta" dice addentando la pasta.
"Veramente? Anche io andrò in quella scuola".
La porta di casa si apre entra un ragazzo moro, con gli occhi marroni, le labbra carnose e il naso all'insù.
"Luca lei è Chiara, la nuova coinquilina" spiega Priscilla.
"Ciao" ribatte lui buttandosi sul divano.
"Non pranzi?" chiede sempre Priscilla.
"Oddio già iniziate a rompere il cazzo, no non mangio" risponde abbastanza irritato
"Ecco, tipo quando risponde così non rimanerci male" dice Priscilla ridendo.

|Tu non ci credevi in noi| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora