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Mi sveglio e decido di alzarmi dirigendomi in sala, dove vedo un ragazzo sul divano, lo riconosco, è il ragazzo dei post di Luca, dovrebbe essere suo fratello.
"Ciao" lui mi guarda attentamente per poi ricambiare il saluto.
"Sai dov'è Luca?" gli domando.
"Si è uscito a fare la spesa, qualsiasi cosa chiedi a me" mi fa un sorriso. È identico a Luca, sia per l'aspetto estetico sia per il modo di fare e muoversi.
"Vuoi fare colazione?" mi domanda.
"Nono grazie comunque".
La porta si apre ed entra Luca.
"Mi ha chiamato un'altra volta Marco" mi comunica.
"Mi chiedo come faccia ad avere il mio numero".
"Mi ha rotto il telefono, avrà preso la sim e si sarà salvato il tuo numero, che voleva comunque?".
"Chiedeva se stessi ancora da Bonnie e mi ha chiesto di convincerti a farti tornare da lui" ride norvosamente. 
"Forse dovrei..." affermo. Vedo Luca lanciare un'occhiata al ragazzo che si alza e si dirige in camera, il moro aspetta di sentire la porta chiudersi e poi inizia a parlare.
"Tu là non ci torni, andiamo a prendere i tuoi vestiti e le ultime cose, poi vieni a stare da me... Ti accompagnamo io e Bonnie, devi stare tranquilla" io gli sorrido.
"Ho visto che hai conosciuto Dario" mi dice mentre inizia a riordinare la spesa.
"Dario? Il ragazzo che stava qua prima?" lui annuisce.
"Sisi, è stato molto gentile. È tuo fratello giusto?" lui si gira, mi guarda e mi fa segno di sedermi.
"Ti ricordi 9 anni fa che io sono partito per venire qui a Milano?" mi chiede ed io annuisco.
"Poi è salita anche Bonnie, ha detto che doveva restare qui, che era successo un casino e non ti poteva dire niente. Voi dopo avete litigato proprio per questo, giusto?" io annuisco non capendo a cosa voglia arrivare.
"Bene, mi stai seguendo con il discorso?" io continuo ad annuire.
"Ok quando avevo 15 anni salivo spesso qui a Milano per fare delle collaborazioni con Sfera, avevo conosciuto una ragazza ci avevo fatto sesso più volte e poi era finita lì. Quando sono salito a Milano a 18 anni, si è presentata questa ragazza con in braccio Dario, mi ha detto 'lui è tuo figlio se non ci credi fai il test di paternità'. Io inizialmente non ci credevo, mi chiedevo 'sta qua mi porta un bambino  di 3 anni proprio ora che sto avendo un po' di successo?' mi sembrava strano. Ho fatto il test di paternità ed effettivamente Dario è mio figlio. Ho preso Dario nelle mie braccia e quella ragazza che dovrebbe essere sua madre l' ha praticamente abbandonato, non si è fatta più sentire. Bonnie è salita a Milano per aiutarmi, gestire un bambino e contemporaneamente tutte le date del tour non era per niente facile, lei mi ha aiutato. Non l'ho detto a praticamente nessuno fatto eccezione per i miei amici e la mia famiglia, non volevo farlo stare sotto i riflettori perché era piccolo. Quando ho iniziato a mettere le foto con lui tutti hanno pensato che fossimo fratelli perché di certo non ti aspetti che io abbia fatto un figlio a 15 e non l'abbia detto. Quindi Dario non è mio fratello, bensì mio figlio. Ha 12 anni ora" io lo guardo perplessa.
"Perché non mi hai detto niente Lu, sapevi che su di me ci potevi contare".
"Ti ricordo che tu avevi detto a Bonnie di non volermi mai più vedere, di dimenticarti di me quindi non mi sembrava opportuno dirti 'Ciao Chiara, ho un figlio... Potresti aiutarmi?' non mi sembrava veramente il caso" io continuo a fissarlo.
"Dario mi ha cambiato la vita, mi ha fatto crescere, maturare. Ti giuro in un periodo della mia vita ero rimasto praticamente solo, avevo solamente Dario. Non lo considero uno sbaglio, anzi mi ritengo fortunato ad avere un figlio di 12 anni a 27 anni. Gli posso dare tutto ciò che a me è mancato, qualsiasi cosa io per lui la farò e non mi pento di viziarlo. Gli ho insegnato le buone maniere, l'educazione, gli ho fatto vedere che io vengo dal nulla, che ora lui viva nella ricchezza ma tutto questo potrebbe finire quindi per avere i soldi nella vita bisogna farsi il culo quadrato. Gli ho insegnato tutto, l'ho cresciuto da solo" dice con le lacrime agli occhi mentre io mi avvicino abbracciandolo.
"Sei stato bravissimo, sono orgogliosa di te. Ho notato che lo vizi..." dico ridendo.
"E da cosa lo diresti eh?" continua a ridere anche lui.
"Ehm di certo non da tutti i vestiti firmati, dall'orologio pieno di diamanti uguale al tuo, dalle collane, non saprei proprio da cosa dedurlo" dico facendo scoppiare a ridere lui.

Vi sta piacendo la storia? ❤️😬

|Tu non ci credevi in noi| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora