Thomas Shelby

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Un colpo al viso ti fa sputare sangue a terra.
Ti giri e guardi colui che in questi giorni ti sta tenendo legata ad una sedia in un magazzino lurido.
«Forza! Rispondi !» ti urla.
«Non ho idea di dove siano gli Shelby, non ho nulla da dire» lo guardi seria e decisa a non rivelare nulla sulla famiglia che ti ha accolto sotto la sua ala protettrice.
«Tu sei una delle loro sgualdrine, sempre con Thomas Shelby. Sai qualcosa per forza, ma se non me lo vuoi dire non fa niente, io ho tutto il tempo del mondo a mia disposizione» ti dice sogghignando.
Ad un certo punto la porta si apre rivelando il tuo vero rapitore.
«Signor Changretta, che onore averla qui» dici sorridendo.
«Credimi Y/N, l'onore è mio. Non mi era mai capitato di vederti così da vicino, sei più bella di quello che dicono» sorride e ti accarezza una guancia.
Sputi a terra molto vicino alle sue scarpe e in risposta ricevi un altro colpo al viso.
«Carlo, smettila, non vorrai rendere incosciente la nostra ospite» gli dice Changretta all'uomo che ti ha colpito.
«No boss, mi dispiace» risponde l'altro.
«Bene, tornando a noi Y/N, perché non mi vuoi dire nulla sugli Shelby, se lo dicessi tutto questo finirebbe...» ti assicura lui alzando le sopracciglia.
«Non ho nulla da dire, potete anche torturarmi, non uscirà niente dalla mia bocca» gli dici.
«Capisco, è un vero peccato, donne come te al giorno d'oggi non ci sono più. Tieni così tanto a Thomas da non voler dire una parola su di lui e la sua famiglia» fa una piccola pausa e si siede sulla sedia davanti a te: «Sai mi ricordo la prima volta che ti ho intravista. Ero venuto a parlare con Thomas e lui prontamente ti aveva protetto con il suo corpo nascondendoti da me, è lì che ho capito che saresti stata perfetta per attirarlo qui» sorride in modo sbilenco e ti guarda.
«Non verrà» gli assicuri.
«È un uomo e ti amo, verrà sicuramente» dichiara prima di alzarsi e uscire insieme all'altro uomo lasciandoti sola.

Sono passati cinque giorni da quando i due uomini se ne sono andati lasciandoti sola.
Non hai ne cibo ne acqua e i lividi sul tuo viso si stanno gonfiando.
«Y/N...ti porto via adesso...Arthur...» qualcuno sta sciogliendo le corde che ti tengono legata.
Poi un paio di braccia ti sollevano mentre dopo giorni senti del calore umano.
«L'hanno conciata malissimo...se non fosse già morto lo ucciderei di nuovo con le mie stesse mani...» dice una voce.
«Calmati Tommy, ha bisogno di tranquillità» dice una voce più dolce e femminile.
«È colpa mia se è in questo stato, non ha detto nulla e loro l'hanno picchiata» senti qualcosa poggiarsi sulla tua fronte e poi il silenzio.

Ti sveglia in un letto che conosci bene.
Porti le mani al viso ma le scosti non appena senti il dolore causato dai lividi.
«Sei sveglia» ti sorride Polly dalla porta.
«Già e sto anche morendo di fame» affermi sentendo il tuo stomaco brontolare rumorosamente.
«Tommy ed i ragazzi saranno felici di vederti» esclama e poi li chiama a gran voce.
Senti dei passi veloci e poi l'uomo che ami che entra con gli occhi spalancati.
«Ehi Tommy...» gli sorridi.
«Ti sei svegliata, non sai quanto tu mi abbia fatto preoccupare» viene vicino a te e ti bacia la fronte.
«È tutto okay, ma tu stai bene? Changretta voleva farti fuori, io non gli ho detto niente ma sembrava divertito da qualcosa» gli dici accarezzandogli la guancia.
«È morto, si credeva più forte di quello che era» ti prende la mano e deposita un bacio anche su quella.
«Non ti toccherà più neanche con un dito» ti dice Arthur.
«Grazie» sussurri appoggiandoti a Tommy.
«Grazie a te per essere rimasta muta come una tomba» dice Finn.
«Okay adesso basta con i ringraziamenti, ho fame» dichiari.
«Bene, allora andiamo a mangiare !» dice Polly e insieme vi avviate verso il salotto.
Tommy però prima di entrare ti ferma.
«Ti amo così tanto e mi dispiace per quello che è successo» dice accarezzandoti i capelli.
«Ti amo anche io e non importa quello che è successo. Voi, tu sei salvo, questo è quello che conta» lo baci sulle labbra e poi entri in salotto sedendoti al tuo posto.
Tommy intanto ti guarda da lontano con occhi innamorati chiedendosi come ha fatto a meritarsi te ed il tuo amore.

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