Edmund Pevensie

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«Ed non mi prenderai mai !» gridi mentre corri per il prato pieno di fiori.
Sollevi la gonna del tuo vestito e ridi ancora più forte di prima.
«Non scapperai molto lontano !» ti urla lui per poi prenderti per i fianchi.
Cerchi di divincolarti ridendo e insieme finite distesi nel prato.
«Ti ho presa principessa» ti dice baciandoti sulle labbra.
«Non sono più una principessa da quando tre giorni fa mi hai sposata mio re» gli ricordi accarezzandogli la guancia arrossata per la corsa.
«Giusto, allora ti ho preso mia regina» ti bacia di nuovo e poi con uno scatto si alza porgendoti la mano.
«Dovremmo tornare a palazzo, i mio fratello e le mie sorella dovrebbero tornare a momenti per il pranzo» prendi la sua mano e ti alzi.
«Edmund sei il solito guastafeste, questi sono gli unici momenti in cui siamo da soli e possiamo stare in pace e tu vuoi già andare via!» gli ricordi mettendo un finto broncio.
«Fosse per me starei qui con te in eterno amore mio, ma quel pranzo è importante e lo sai» ti ricorda togliendoti un filo d'erba dai capelli.
«Hai ragione, andiamo a far vedere come si mangia bene a casa dei re e delle regine di Narnia!» affermi sorridendo.
Camminate verso il castello tenendovi per mano.
Dopo qualche attimo di silenzio Edmund decide di parlare.
«Comunque siamo soli anche in camera da letto e non mi sembra che tu ti sia mai lamentata di stare sola con me lì» fa un occhiolino e sorride.
«Oh, neppure tu ti sei mai lamentato» gli dici per poi baciarlo sul collo.
«Non vedo l'ora che arrivi stasera» dice abbracciandoti da dietro mentre continuate a camminare.
«Anche io» ridacchi ed entrate a palazzo pronti a sorbirvi le chiacchiere incessanti dei vostri ospiti.

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