capitolo 121

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Mi spoglia buttando i vestiti sul pavimento del salotto alla rinfusa e iniziando a muovere il bacino contro di me.
Stringe il mio collo e mi butta sul divano, strappandomi un gemito che a dire dalla sua espressione gli è bello che piaciuto.
Non mi stanca mai, la sua bocca, le sue mani, i suoi occhi, non ne ho mai abbastanza.
Il modo in cui mi riempie, il modo in cui mi possiede, è tutto semplicemente perfetto.
"Fottimi" ansimo io graffiandogli la schiena.
"No, prima soffri un po' piccolo" è la risposta che ottengo mentre con la lingua scorre fino al mio ventre e prende in bocca la mia erezione.
Inizia a leccarla facendo incrementare il suo volume e torturandomi invece che dandomi piacere.
"Louis..." singhiozzo io e lui alza lo sguardo.
"Che cosa vuoi Harold, dimmelo piccolo" mi incita con fare malizioso.
"Succhiamelo e fammi venire" non so nemmeno io con che coraggio quelle parole sono uscite dalla mia bocca, ma è stato al quanto eccitante.
Lou offusca la mia mente, non riesco più a ragionare come il buon e vecchio Harry.
Divento...un Harry un po' così.
"Cazzo quanto mi piaci quando fai così" risponde lui aprendo poi la bocca e iniziando a succhiare il mio pene.
Le mie mani affondano nei suoi capelli e con un movimento del braccio spingo la sua testa in contemporanea ai suoi scatti di gola.
Versi osceni e strozzati escono dalla mia voce ma si interrompono quando lui smette di fare ciò lasciandomi vuoto e incompleto.
"Sei uno stronzo" mi affretto a dire guardandolo con aria di sfida.
Con uno scatto vado sopra di lui che si trova a pancia in giù sul divano e con delicatezza mi posiziono in mezzo alle sue gambe.
Una volta, durante una confessione, mi ha detto che avevo visto un porno, ancora prima che ci mettessimo insieme, dove il ragazzo faceva venire il suo compagno attraverso la lingua.
Lui ha detto che voleva provarci ma io ho sempre sognato da quel momento questa scena.
Così ecco che oggi andrò a fare una delle mie fantasie sessuali su Louis.

Comincio a lasciare baci umidi e dolci su tutta la sua schiena fino a raggiungere il suo perfetto e bellissimo sedere.
Prendo in mano una sua natica mentre mordicchio l'altra e lui sorride e ansima contemporaneamente.
Mi spingo sempre più dentro fino a baciare il suo buco.
Lui sussulta inarcando la schiena.
Lubrifico due mie dita ed entro in lui con quelle, poi quando i suoi movimenti si fanno più vogliosi contro la mia mano, ne aggiungo un terzo e in fine eccomi a fare ciò he tanto desideravo.
"Oh si, porca troia..." orgasma lui quando tolto un dito aggiungo la mia lingua iniziando a fare dei movimenti regolari e circolari dentro di lui.
La sua schiena si inarca ancora e stringe forte la mia mano intrecciando le sue dita tra le mie.
Continuo con quel gioco di lingua e dita mentre la cosa si fa sempre più intensa ed eccitante.
È strano da dire e forse anche da capire, ma i suoi muscoli, che si contraggono e poi si rilassano attorno alla mia lingua a ritmo dei miei movimenti, è fottutanente eccitante.
"Di più cazzo...piccolo mi serve di più" mi scongiura lui premendo con più forza il suo sedere tra di me.
Ed è proprio lì che io esco da lui lasciandolo insoddisfatto.

"Okay Styles, ora ti scopo però" dice frettolosamente ancora con il fiato pesante e i battiti accelerati.
Mi prende mettendomi a novanta, fa entrare due dita in me, una terza, e in fine il suo pene.
Inizia a dare scoccate forti e decise mentre con una mano da piacere alla mia erezione.
"Si, oh daddy, non fermarti" un pessimo orgasmo lascia la mia bocca quando i suoi movimenti si fanno più rapidi e veloci.
"Eccolo piccolo" urla a sua volta beccando il mio punto più sensibile e facendomi inarcare la schiena e strillare di piacere.
Porta di nuovo la mano sui miei fianchi e con l'altra stringe i miei capelli dandomi ancora più piacere.
Comincio a muovermi nella sua direzione per far finire quella tortura.
"Così piccolo" mi incita lui tra un verso e l'altro e io continuo con i miei piccoli movimenti.
Abbiamo il fiatone.
Siamo sudati e con il cuore a mille.
Dopo altri dieci minuti ecco che finalmente veniamo, lui dentro di me e io dentro la sua mano.

"Dio, è stato maledettamente bello" esclama stendendosi accanto a me e respirando pesantemente.
"Da morire" riesco a dire prima di avvinghiarmi a lui e baciarlo.
Rimaniamo distesi per un'ora buona, ormai il sole è tramontato e la luce rosso fuoco degli ultimi raggi che entrano dalla finestra fa scintillare i nostri corpi con una patina leggermente bagnata di sudore.
Lou mi accarezza i capelli e mi lascia baci sulla testa mentre io chiudo gli occhi per godere dei battiti lenti e regolari, ora, del suo cuore.
Quel cuore che in realtà è anche mio.
Picchietto le mie dita sul suo petto a ritmo delle sue pulsazioni e una piccola risata fa vibrare il suo petto.
"Ti piace il mio cuore?" chiede divertito.
"Un sacco" rispondo ancora con gli occhi chiusi.
Lui mi alza lo sguardo e mi fissa in modo serio ora.
"Ti prego non spezzarlo amore mio" quelle parole sono una coltellata al petto.
Il mio piccolo grande Lou, che mi prega di non spezzargli il cuore.
"Non lo sopporterei, non di nuovo, non da te" la sua voce è ricca di sentimento e di un passato triste e difficile.
"Mai amore, mai".

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