capitolo 110

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Dopo pochi istanti i nostri corpi si fanno bollenti e il bacio diventa sempre meno casto, le nostre lingua giocano ad intrecciarsi mentre le nostre mani stringono la pelle l'uno dell'altro.
Senza scioglierci da quella fusione saliamo un po' a tentoni le scale e ci buttiamo sul letto, io a cavalcioni su di lui mentre continuiamo con il nostro bacio.
Ci sfiliamo i vestiti e le nostre temperature corporee sembrano quasi regolarizzarsi di nuovo, ripeto, sembrano, appena riprendiamo ad avvicinarci il fuoco dentro di noi aumenta ancora di più.
Lou comincia a lasciare baci umidi su tutto il mio collo, mordendo e succhiando la mia pelle quasi a voler marchiare il territorio, e io ne approfitto per iniziare la nuova sensazione di stare sopra.
Muovo i miei fianchi disegnando dei cerchi quasi e le nostre erezioni si scontrano diventando sempre più dure.
Un gemito esce dalla bocca di Louis quando prendo in bocca il suo pene iniziando a succhiare un po' per dargli fastidio, o piacere, possiamo vederla in entrambe i modi.
Dopo un paio di movimenti torno su baciando il suo ventre, l'addome scolpito e il suo petto.
"Ti prego Harry..." sussurra e io capisco che è arrivato il momento.

Con una spinta morbida entro in lui, il suo buco è abbastanza stretto e i suoi muscoli si contraggono intorno al mio sesso, è così caldo.
Dopo pochi secondi rilassa le gambe e io comincio a fare movimenti man mano più sicuri entrando in lui con praticamente tutta la mia lunghezza.
"Più veloce...muoviti più veloce" mi supplica accompagnando a quelle parole delle spinte del suo bacino.
Gli sta piacendo e questo mi rende orgoglioso.
"Lì...si Harold...proprio lì" un altro gemito più forte esce dalla sua bocca quando becco la sua prostata e inizio a muovermi in lui sempre con più destrezza indicando le spinte in quel punto magico che lo fa tanto urlare.
Stringe un pugno intorno ai miei capelli tirandoli e un verso di piacere esce da me.
"Si piccolo, urla, voglio sentire se ti piace tanto quanto piace a me" mi incita con la voce roca piena di voglia.
Per tutta risposta riceve altri orgasmi da me mentre io spingo sempre più forte ma as una velocità costante.
Mi sta piacendo da morire, Dio.
Le sue unghie graffiano la mia schiena, le nostre mani si intrecciano, una patina di sudore fa luccicare i nostri corpi stanchi ma vogliosi sotto la luce arancione del tramonto.
Gli occhi di Lou sono socchiusi, ha le pupille dilatate al massimo e il suo azzurro si è trasformato in un blu, è splendido, la bocca aperta piena di gemiti, i capelli bagnati con qualche ciocca sulla fronte, le vene del suo collo, il battito accelerato, i respiri affannati.
Alza il corpo quanti basta per raggiungere le mie labbra ricominciando a baciarmi per poi scendere giù verso la clavicola e iniziando a succhiare, sa quanto mi piaccia.
Una chiazza violetta si forma su quel punto e Lou la ammira soddisfatto prima di riprendere a baciarmi, mi morde il labbro e inarca la schiena quasi ad ogni mia spinta.
Ormai stiamo per raggiungere il culmine.

"Harold, non fermarti" dice a denti stretti ma io non voglio già far terminare il tutto.
Rallento un po' il ritmo e anche la forza delle scoccate.
"Vuoi torturarmi?" chiede Lou strizzando gli occhi.
"Un pochino daddy" rispondo malizioso e lui si contorce dal piacere.
Gradualmente riprendo un ritmo più rapido e sicuro, osceni gemiti escono dalle nostre bocche, urli di piacere e preghiere di accelerare i movimenti.
"Ti lascerò scoparmi più spesso...forse" accenna sorridendo graffiando nuovamente la mia schiena.
Ora capisco cosa si prova a stare sopra, è una sensazione fottutamente bellissima, i muscoli caldi del suo corpo che si contraggono e si rilassano ad ogni spinta, consumandosi di piacere, avere una visuale perfetta del punto in cui i nostri corpi si fondono e sentire l'uno così dentro e vicino all'altro, può sembrare sadico ma da ancora più piacere.
"Sapevo che ti piaceva guardare piccolo" mi riprende con una smorfia Lou notando i miei occhi fissi sulla sua entrata mentre io mi muovo in lui.
"Va bene, fallo" mi tranquillizza quando io alzo gli occhi su di lui quasi a scusarmi, "mi eccita..." ammette poi e io sorrido tornando a cimentarmi sul mio lavoro.
"Oh Harold...sto, sto per..." tenta di dire stringendo di più i miei capelli e le lenzuola del letto dieci minuti più tardi.
"Si daddy, vieni..." riesco a rispondere travolto anch'io dall'eccitazione e dopo quelle mie parole, ecco che si svuota urlando il mio nome e io lo seguo venendo dentro di lui urlando il suo.
Mi lascio andare, quasi sfinito da quel lungo e intenso momento di passione, i nostri petti si incontrano e abbiamo entrambi il fiatone.
"È stato...incredibile" dice lui tra un respiro e l'altro mentre io esco dal suo buco ma senza staccarmi.
"Si, decisamente" rispondo mentre lui mi fa mettere sul fianco abbracciandomi e baciandomi.
"Sei stanco?" chiede poi sorridendo.
"Un pochino" ammetto io, "non sono abituato".
"Non ti ci abituare troppo, continuo a preferire la posa da attivo, è più bello vederti urlare da sopra" risponde subito e io mi metto a ridere.

Cinge con un braccio la mia vita mentre io mi accoccolo a lui portando il mio viso tra l'incavo del suo collo.
I nostri battiti sono tornati regolari e anche i nostri respiri.
Lou tira su il leggero lenzuolo coprendo i nostri corpi fino ai fianchi e poi ci addormentiamo all'unisono.

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