capitlo 51

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Ho passato un pomeriggio fantastico con le mie sorelle e papà, mi ha anche fatto i complimenti per gli ottimi voi a scuola e questo mi fa venire voglia di mandarlo a fanculo per tutte le volte che mi considerava un po' un nullafacente.
Alle cinque monto in machina nuovamente per tornare a casa e una dannatissima voglia di chiamare Harry mi assale.
Non farlo, vuole spazio...lasciaglielo.
Dice il mio subconscio e io gli do retta.
Appena arrivato a casa mi spoglio indossando il pigiama di Haz, non sono solito a mettere i pigiami veri e propri, mi sento un vecchietto, ma questo è suo quindi...
Mi stendo sul letto e riprendo la mia lettura del libro, dopo un'ora e mezza mi ritrovo in lacrime e insulto un po' il protagonista per ciò che ha appena fatto.
Mi sciacquo il viso con un po' di acqua e poi prendo il pc dove senza volerlo mi ritrovo a fissare le foto di me ed Harry, dalla prima all'ultima.
Quando Niall ce ne ha scattata una sulla ruota panoramica mentre io stavo morendo d'ansia, al compleanno di Haz, un po' di scatti rubati mentre eravamo a letto, la foto al London's Bar la prima volta che l'ho portato a fare colazione da fidanzati, quando l'ho portato a vedere l'alba e quando gli ho regalato l'anello.
Dio quanto lo amo.
Mi manca.
Ora gli scrivo...
No, no, non lo farò.
Non devo essere possessivo, vuole spazio, io gli darò spazio.
Cristo ho ventidue anni quasi, riuscirò a lasciar stare per un po' la persona che amo.
No, questa è la risposta.
Prendo il cellulare e gli scrivo un messaggio, veloce e breve, ma ho bisogno di farlo.
-Ciao Haz, oggi sono andato dalla mia famiglia e gli ho detto...si insomma che sono gay, l'hanno presa benissimo e sono molto felice per questo, mi manchi, ti amo, ciao :)
Invio il messaggio e poi mi metto a dormire aspettando una sua risposta.

"Mamma apri gli occhi! Ti prego mamma!".
"No! Lasciami! Smettetela!".
"Harry perché non si sveglia?!".
"Mamma, mamma per favore!".
"Nooo!".
"Harry!".
Mi sveglio tutto d'un tratto, mi fa male la gola da quanto ho urlato, faccio fatica a respirare e il cuore mi batte all'impazzata.
Incubi di merda, sono tornati, proprio ora che...che sono da solo.
Comincio a piangere al ricordo di quel sogno che sembrava così dannatamente veritiero.
Io ed Harry all'ospedale subito dopo che papà ha spento mamma per sempre.
Io mi sono buttato a terra ed Harry subito mi ha abbracciato cercando di calmare il mio pianto e le mie urla strazianti.
Battevo contro quel maledettissimo vetro della stanza di mamma ma senza alcun risultato.
Supplicavo Harry di portarmi via ma appena mi sono girato verso di lui, è sparito.
Ancora con gli occhi gonfissimi e bagnati dalle lacrime mi alzo dal letto, mi vesto prendendo una semplice tuta ed esco di casa.
Sono le tre di notte e non ho idea di dove cazzo io stia andando.
Le mie gambe si muovono da sole, salgono in macchina e mi portano dritto al bar che frequentavo spesso quando ero amico, se così possiamo dire, di Demsley.
È sempre aperto quel posto, la stronza che ci lavora pur di far soldi e stare con gli uomini sta sveglia anche tutta la notte.

"Tomlinson, sei tornato vedo" dice con voce soave come per sedurmi.
"Senti non ho minimamente voglia di parlare, sto una merda, dammi solo qualcosa da bere, e di forte magari" sentenzio io sedendomi al bancone.
La testa mi sta per scoppiare da quel sogno e la musica di merda che rimbomba qua dentro non aiuta per niente.
"Ecco a te" mi dice porgendomi poi un bicchiere di whisky.
Mi ero ripromesso di non farlo quando ho incontrato Harry, di smetterla di risolvere così i miei problemi.
Eppure ecco mi qua, di nuovo.
Come quattro mesi fa.
Prendo il bicchiere e mando giù tutto in un sorso.
Il sapore forte dell'alcol mi brucia in gola e su tutto il petto.
Mi fa quasi male ma allevia l'altro tipo di dolore che sto provando.
"Un altro" esclamo e Dyana, la cameriera, fa come le dico.
Vado avanti così per un'ora, ho gli occhi rossissimi e le pupille dilatate, non so se dal pianto o dal whisky, probabilmente entrambe.
Ho la mente completamente offuscata, non capisco più un cazzo e non sono minimamente in gradi di stare in piedi, figuriamoci guidare.
Mi alzo lo stesso per andare verso la macchina, solo per starci dentro e dormire, ho ancora una parte sana che sa di non dover mettere in moto per tornare al campus.
Non faccio neanche in tempo ad aprire la portiera che tutto lo schifo bevuto oggi torna e io vomito tutto.
Sto una merda, non solo emotivamente ora ma anche fisicamente.
Entro in macchina e dopo poco mi addormento.

You Kill My MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora