capitolo 91

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La sveglia suona e io sono più stanco di quando sono venuto a letto.
Non ho minimamente chiuso occhio sta notte, ero troppo in ansia per il viaggio.
Mi sono alzato tre volte per ricontrollare le valigie e per rivedere la lista delle cose da dover prendere.
"Amore ti prego torna a letto, mi fai venire ansia" mi aveva detto alle quattro Lou notando il mio movimento.
"Louis alzati dobbiamo partire!" esclamo tirandomi su dal letto, l'euforia mi ha fatto completamente passare il sonno, incredibile.
"Che ore sono Haz?" domanda affondando di più la testa sul cuscino.
"Le sei" rispondo prendendo un jeans e una maglia.
"Ma sei pazzo? Passeranno alle otto e mezzo, che dobbiamo fare in due ore! Giuro che no ti sposo più" commenta lui facendo i capricci e io provo un approccio diverso.
Gattono fino ad arrivare da lui e mettendomi sopra.
"Che stai combinando?" chiede con u sorriso malizioso e io inizio a baciarlo prima sulle labbra e poi scendo sulla mascella, il collo, la clavicola, bacio tutto il suo addome fino ad arrivare sul basso ventre.
Sfilo i suoi boxer, dorme solo con quelli in estate, e inizio a infastidire il suo sesso.
"Oh Harold..." mormora mentre inizio a pomparlo con le mani.
Quando finalmente raggiunge il risultato che volevo lo prendo tutto in bocca con un gesto veloce e scaltro e inizio a succhiare muovendo la lingua sotto il suo punto più sensibile.
"Dio che bel risveglio" mormora affondando la sua mano tra i miei capelli e strattonandoli leggermente, come gli avevo detto che mi piaceva.
Con la mano accompagna i movimenti della mia testa e io succhio più forte, ma appena sento che sta per arrivare mi fermo alzandomi dal letto.
"Dobbiamo prepararci" sentenzio sottovoce uscendo dalla camera e lasciandolo insoddisfatto.
"Non sai che enorme errore hai commesso Harry" dice minaccioso prima di rivestirsi.

Scende in cucina e facciamo colazione preparando i pancakes con la cioccolata e bevendo del succo.
"Mhh, sono buonissimi" esclama tagliandone un altro pezzo.
"Si modestamente sono bravissimo in cucina" rispondo io ridendo.
"Ti squilla il cellulare" mi fa notare Lou lanciando un'occhiata dal display.
"Mamma, buongiorno" la saluto rispondendo alla chiamata.
"Ciao tesoro, ciao Louis" aggiunge anche sentendo di essere in vivavoce.
"Siete già partiti?" domanda poi.
"No, stiamo facendo colazione, il signor Wernest e la signorina Kerin arriveranno tra un'ora" spiego io.
"Mi dispiace Louis" prosegue ridendo.
"Già, dovevo pensarci due volte prima di chiedergli di sposarlo, se avessi saputo della sua ansia pre viaggi, probabilmente non glie l'avrei chiesto" rispondo e tutti e due iniziano a ridere.
"Grazie mamma, grazie amore" ribatto seccato ricordando a entrambi che ci sono e sto partecipando alla chiamata.
"Va bene tesoro allora chiamami appena atterrate d'accordo?" si raccomanda e noi la salutiamo prima di staccare la chiamata.

Suona un clacson e Lou si affaccia dalla finestra facendo cenno con la mano che stavamo per scendere.
Do un'ultima controllata alle valigie e poi prendiamo tutto e ci dirigiamo verso la macchina dei due colleghi.
"Buongiorno signor Wernest, signorina Kerin" saluto io mentre il mio capo apre il bagagliaio e sistema le valigie.
"Ciao Harry, tu devi essere Louis" saluta girandosi poi verso il mio ragazzo.
"Molto piacere" saluta ricambiando la stretta di mano e in seguito salutando anche Arist.
"Okay ragazzi, comincio con il dirvi che se chi chiamate signore e signorina vi lascio qui e non partiamo" dice poi mettendosi a ridere.
"Si è un viaggio di lavoro, ma per favore chiamateci semplicemente Stuart e Arist, d'accordo?" aggiunge poi dolcemente la segretaria e noi ridiamo annuendo.
Il viaggio dura un'ora e mezza e io ho dormito per tutto il tempo accoccolato a Lou che mi faceva i grattini mentre ascoltava la musica prima di addormentarsi a sua volta.
"Ragazzi" la dolce voce di Arist richiama la nostra attenzione, "siamo all'aeroporto andiamo" aggiunge poi e noi ci alziamo prendendo le nostre valigie.
Facciamo il checkin e seguiamo poi le indicazione dell'hostes per prende posto dell'aereo.
"Oh cazzo" esclama Lou guardandosi intorno.
È un aereo piccolo solo per noi quattro, ma enorme e lussuoso all'interno.
So che il signor Wernest è un uomo molto ricco grazie alla grande eredità presa dopo la morte del padre e dall'azienda, ma di certo non mi aspettavo un aereo privato.
"Bene ragazzi, noi staremo da questa metà, voi dall'altra, siamo separati da un telo quindi...mi raccomando" aggiunge poi mentre ci fa accomodare e io sento avvampare dopo l'ultima frase.
"Stuart!" lo rimprovera la donna.
"Scusatemi" dice soffocando una risata per poi lasciarci nella nostra metà.

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