capitolo 114

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"Oh no, no, no, no, so che cosa stai per fare, Louis, no! Ah!" cominciamo a rincorrerci per tutta la cucina mentre Lou mi lancia pugnetti di farina imbrattandomi il viso, le braccia e i capelli.
"Vuoi la guerra? Che guerra sia!" esclamo io prendendo il pacco e a mia volta laciandogliela addosso.
Ha il viso tutto sporco, i capelli da castani a bianchi e la maglietta nera che è diventata grigia adesso.
"Ora baciami stupido" mormora poi strattinandomi e posando le sue labbra sulle mie cingendomi in vita e stringendo con le mani la mia maglietta.
Dopo un po' ci stacchiamo a malincuore e lui corre a farsi una doccia mentre io spengo i fornelli, la pasta non si è ancora cotta del tutto, per fortuna, dovevamo forse aspettare un pochino in più prima di calarla.
"Sono le dodici quasi, muoviti!" lo rimprovero io sentendo che deve ancora entrare in doccia.
Dobbiamo lavarci tutti e due con tanti di capelli, finire di cuocere la pasta che ormai ci metterà due minuti, apparecchiare ed essere pronti per l'arrivo dei nostri amici.
Non ce la faremo mai.
Mi tolgo la traversa e la metto nel cesti dei panni sporchi, levo la maglia, pantaloni e boxer e raggiungo Lou in doccia.
"Non abbiamo tempo di una scopata" mi dice schizzandomi.
"Infatti, sono qui solo per lavarmi, fermo più veloci" rispondo io e lui sorride.
Ci insaponiamo velocemente tra un bacio e l'altro, lavati anche i capelli usciamo ad asciugarci.
"Prendi anche la roba per me?" domanda urlando Lou mentre io salgo le scale per prendere i vestiti.
"D'accordo" rispondo e entro in stanza.

Prendo un paio di jeans azzurri e una maglietta a maniche corte bianca con un girasole a destra, poi vado nella parte di Lou e gli prendo degli skinny neri e una maglia rossa.
Ci vestiamo e Lou va a finire di cucinare la pasta mentre io mi asciugo i ricci raccogliendoli rapidamente in uno chignon.
"Guarda che macello!" esclamo entrando in cucina, c'è della farina ovunque.
Pulisco subito il tavolo mentre Lou prende l'aspirapolvere e tira su tutta la farina che abbiamo raggruppato in un angolino, apparecchia la tavola mentre io prendo il secchio con l'acqua e ci aggiungi del detersivo per lavare a terra.
"Ora ti metti a lavare amore?" domanda divertito mentre scola gli spaghetti.
"Non sarebbe successo se qualcuno non avesse iniziato una guerra con la farina" dico in tono sarcastico e lui scoppia a ridere.
Fortunatamente quando suona il campanello il pavimento è asciutto e Lou sta impattando.
Tutto perfetto, e in tempo record.
"Ragazzi! Venite pure" saluto i miei amici e loro mi abbracciano entrando in casa.
"Che si mangia?" domanda Zayn sedendosi a tavola dopo aver salutato l'amico.
"Spaghetti al sugo con le polpette" annuncio e loro mi guardano con l'acquolina in bocca.
"Fatti rigorosamente da me ed Harry" precisa poi Mister Occhi Blu e noi ci mettiamo a ridere.

Pranziamo parlando del più e del meno, gran parte del tempo lo passiamo a fare domande a Lou riguardo la canzone e alle intenzioni che ha.
"Finn mi ha detto che vuole portarmi in alto, è già pronto a rigestrarne un'altra" spiega lui, "quella che ho portato al provino" specifica.
"Come s'intitola?" chiede incuriosito Liam.
"Habit" risponde bevendo un goccio d'acqua.
"E di che cosa parla?" chiede Zayn incuriosito.
"Lo scoprirete quando uscirà" chiude il discorso con un sorrisino e noi sbuffiamo non soddisfatti di quella risposta.
"Ragazzi riguardo le fedi invece" comincia di nuovo a parlare Lee, "ho chiamato la gioielleria e hanno detto che sarebbe meglio avere un anello come stampo perché con le misure scritte a mano si può essere imprecisi eccetera" continua e noi annuiamo.
Tolgo l'anello che porto all'anulare, quello che mi ha regalato al compleanno Louis come anello di fidanzamento e lui fa lo stesso.
"Si le perdi, ti uccido" dice porgendoglieli e sorridendo all'amico che ricambia quel gesto.
"Tranquilli siete in buone mani" commenta Zayn portando il braccio attorno alle spalle dell'amico.
"Proprio di te sono più spaventato Zay, ma farò finta di fidarmi" mormora Lou e tutti e quattro ci mettiamo a ridere.
Alle tre ci salutano tornando a casa e dopo aver sparecchiato anche Louis mi lascia per andare a lavoro.
"Ci vediamo stasera" mi dice dandomi un bacio sulla fronte e io lo saluto.

Sto per mettermi sul letto quando una brillante idea mi illumina la mente.
"Mamma, noi abbiamo ancora la pianola vero?" chiedo chiamandola al cellulare.
"Ma si certo tesoro, dovrebbe essere giù, perché?" risponde incuriosita.
"Vengo a prenderla" annuncio salendo in macchina.
"Okay, trovi Gemma a casa, io e tuo padre siamo a lavoro, ti voglio bene un bacio" mi saluta lei e io riaggancio mettendo in moto.

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