"Harry tu stai male" aggiungo poi rimboccandogli le coperte e misurandogli la febbre.
"No è impossibile" mormora lui imbronciando lo sguardo.
"È possibile eccome" sentenzio mostrandogli il termometro.
Ha 38.5 di febbre, ci credo che sentiva freddo, ed ecco spiegata la sua reazione pacata in macchina.
"Vado a prenderti una tachipirina e ti preparo del the caldo va bene?" annuncio poi e lui annuisce mentre io esco dalla stanza per andare in cucina.
Anne mi ha sempre detto di tenere delle medicine in casa fin da subito, e menomale che l'ho ascoltata.
Prendo un pentolino e metto a bollire l'acqua, aggiungo l'infuso e prendo la pastiglia salendo le scale per tornare dal mio piccolino.
"Alza un po' la testa e prendi questa" dico sottovoce porgendogli la pastiglia e la tazza.
Ingoia la medicina e beve un altro paio di sorsi per levare il sapore di medicinale, poi appoggia la tazza sul comodino e torna a stendersi.
"Non posso stare male, domani dobbiamo andare a gardaland" esclama ad un certo punto.
"Harry se stai così scordatelo proprio, non ti farò ammalare il doppio" lo rimprivero e lui sbuffa.
"Andiamo Lou...io ci voglio andare" insiste lui e io faccio un grande sospiro.
"Ti prego Haz non fare il bambino, hai la febbre, ti pare che possiamo andare al parco divertimenti?" cerco di farlo ragionare io e lui, amareggiato, mi da ragione.
"Ora vado giù, chiamami se hai bisogno" e mentre faccio per andarmene la sua mano mi prende per il polso.
"Stai un po' con me? Finché non mi addormento" mi implora e io annuisco mandandomi a mettere nel lettone insieme a lui.
Controllo che beva tutto il the e poi lo faccio stendere con la testa sul mio petto mentre lui mi abbraccia stringendomi forte.
"Ma così ti ammalerai anche tu" dice dopo un po' sollevandosi.
"Shh, ho già avuto l'influenza di cambio stagione, non mi succederà nulla" gli ricordo e accarezzandogli i capelli lo faccio tornare a stendersi.
"Grazie" sussurra.
"Ti amo" rispondo e poco dopo sia io d che lui ci addormentiamo.*Harry*
Ho la testa che sta per esplodere, mi sento gli occhi pesanti, non riesco a tenerli aperti, mi fanno malentutti i muscoli e ho brividi di freddo ogni tanto.
Fortunatamente la dormita mi ha aiutato e anche la tachipirina mi è servita per riprendermi un po'.
"Okay la febbre è scesa, hai 37.8" annuncia Lou fissando il display del termometro.
"Come ti senti? Hai ancora freddo?" chiede poi accarezzandomi il viso.
"No, meno, ho solo male alla testa ora, posso dormire?" domando quasi implorandolo.
"Ma si certo, riposa ora, ti chiamo per l'ora di cena okay?" e detto questo mi posa un bacio sulla fronte e poi se ne va.
Chiudo nuovamente gli occhi e riprendo a dormire.
È come se mi avessero attaccato dei pesi sulle palpebre, più mi sforzo di tenerle aperte, più mi bruciano, quindi deciso di non sforzarmi più e di conciliarmi in qualche sogno.
Alle cinque e mezza mi alzo dal letto, ho ancora la testa dolorante ma non ce la faccio più di stare a letto.
Scendo al piano di sotto e chiamo Lou senza ottenere però risposta.
Ciao stellina, se stai leggendo ti sei svegliato ma io non ci sono.
Sono andato agli uffici dell'ikea per risolvere il problema e poi sono andato a fare la spesa, ti amo.
Leggi il bigliettino e subito mi rassicuro.
Vado a stendermi sul divano e comincio a rileggere il libro che ha preso Lou dalla mia libreria.
Dopo una mezzoretta sento la porta di casa aprirsi e un enorme scatolone venire avanti."Lou..?" chiedo a dir poco stranito.
"Ciao amore, come stai?" mi saluta posando lo scatolone e tornando fuori per prenderne altri dalla macchina.
"E tutta questa roba?" faccio seguendolo.
"Torna dentro che c'è aria" mi rimprovera lui, "e comunque questi sono i vari pezzi della parete attrezzata" spiega poi facendo altri tre giri per prendere tutto, compresa la borsa della spesa e rientrare in casa.
"Stai meglio?" mi domanda andando in cucina con la borsa e io lo seguo.
"Si sto molto meglio, grazie".
"Hai misurato la febbre?" prosegue mentre comincia a sistemare in frigo i vari alimenti.
"Non ancora" rispondo mentre prendo altre cose da posare invece nei mobili in dispensa.
Dopo aver sistemato tutto andiamo nuovamente in salotto e io mi metto sul divano con il termometro mentre Lou comincia a capire come montare i mobili.
"Quindi te li hanno dati prima?" domando osservando i suoi movimenti.
"Si, me l'hanno proposto e io non avevo voglia di aspettare dieci giorni, quindi ho accettato" mi spiega lui sbuffando.
"Almeno sai come fare?" chiedo divertito notando i suoi gesti impacciati.
"Zero" risponde secco e poi si mette vicino a me sul divano.
"Chiama Liam, il padre era fabbro gli ha insegnato un sacco di cose, può darci una mano" suggerisco e lui annuisce prendendo il cellulare.
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You Kill My Mind
FanfictionFINITA Harry Styles è un ragazzo che si trasferisce all'università e incontra Louis Tomlinson, il suo compagno di stanza. Tra di loro nascerà una vera e propria storia d'amore che sarà in grado di superare tutti gli ostacoli? ps. Louis: top, Harry:...