capitolo 49

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Oggi è sabato, Gemma dovrebbe tornare a breve e io ho deciso di aprirmi anche con loro e dirgli della mia relazione con Louis.
Ma è ancora una relazione?
Non lo so non ci sto capendo nulla.
Mamma non ho idea di come abbia fatto a capire che stavamo insieme, voglio dire non gli ho mai detto niente di esplicito eppure l'ha capito da sé senza neanche dirmi nulla o chiedermi nulla e di questo le sono grato.
Mancano solo gli altri due membri e devo ammettere che ho un po' di ansia, ma voglio approfittare di questo momento.
Certo, la situazione è un po' complicata, ma se non lo faccio ora non so quando avrò il coraggio di rifarlo, quindi mi preparo già un discorso da poter fare a pranzo.

Papà, Gemma, vi devo dire una cosa...
Sono gay.

Ma sei scemo? Così li farai strozzare con il cibo, no, no, no, cambia, deve essere diretto ma allo stesso tempo indiretto.

Papà, Gemma, devo parlarvi di una cosa, spero che voi possiate prenderla bene come l'ha fatto mamma altrimenti per me sarebbe davvero difficile.
Non è una cosa brutta, almeno non per me...
Ecco io, sono gay.

Mi meraviglio di me stesso.
Okay penso che questo sarà il discorso che farò tra non molto a tavola.
Ieri ho sentito anche Niall, mi ha chiamato e abbiamo parlato della faccenda perché Lou glie l'ha raccontata.
Anche lui mi ha detto di quanto sia veramente innamorato Louis e che per lui è una cosa seria e molte altre cose che mi hanno solo fatto scoppiare la testa, so che mi ama come io amo lui, ma la bugia era bella grossa e mi serve ugualmente tempo, può anche chiedere alla regina Elisabetta di parlarmi, comunque la mia intenzione non cambierà.

Finalmente anche mia sorella arriva.
"Vado io!" esclamo scendendo le scale di fretta e aprendo la porta di casa.
Gemma mi guarda come se avesse appena visto un fantasma, poi sorride e si lancia ad abbracciarmi.
"Harry! Come mai sei qui? Oddio mi sei mancato tantissimo!" esclama quasi strozzandomi.
"Gem, ciao, uhm...potresti allentare un po' la presa? Anche tu mi sei mancata ma sai com'è vorrei vivere ancora per un po'" dico e lei scoppia a ridere dandomi die baci sulle guance.
Entriamo in casa e ci mettiamo sul divano a parlare della scuola e tutto il resto.
Io e Gemma non siamo tipi da scriverci tutti i giorni o telefonarci, però è ugualmente mia sorella, mi conosce come se fossi la sua anima e io lo stesso con lei.
Abbiamo un rapporto fantastico e sono grato di tutto ciò.
"Ragazzi venite a tavola, è pronto" annuncia mamma e subito ci alziamo per andare a sederci quando il mio cuore smette di battere per un secondo al ricordo di ciò che devo dire io.
Una vampata di calore mi assale colorando le mie guance e il collo di un rosso intenso, mi iniziano a tremare le mani e di punto in bianco no ho più fame neanche di una forchettata del fumante piatto che è in tavola.
Papà si siede e a questo punto non manca più nessuno.
"Uhm...prima di mangiare, vorrei parlarvi di una cosa" dico guardando mamma che ha già capito e mi ha fatto cenno di si con la testa sorridendomi.

"Okay dicci tutto" ha risposto mio padre.
"Non farci aspettare che ho fame" ha detto scherzosamente mia sorella probabilmente leggendo l'ansia sul mio volto.
Apro la bocca per prendere fiato e parlare e il mio cervello dimentica completamente le parole che mi ero preparato prima.
"Uhm, si okay" comincio tossendo, "dev...devo parlarvi di, di una cosa".
Mamma mi prende la mano e questo suo gesto mi calma profondamente.
Faccio un lungo respiro e poi lo dico.
"Okay beh, sono gay" annuncio finalmente nonostante mi fossi promesso di non essere così schietto per evitare un infarto di mio padre.
"Harry ma è fantastico! Sono contentissima per te" dice un tono un po' ironico Gemma e io la guardo storto.
"Haz, sono tua sorella Cristo, l'avevo capito da parecchio" aggiunge poi sorridendo.
"Ma rimane il fatto che sono contentissima per te e per Louis" continua e sta volta sono io quello quasi a soffocarsi.
"È quel giovanotto del compleanno vero?" chiede papà abbozzando un sorriso e io annuisco.
"Figliolo, a me non importa chi ami, se vuoi stare con gli uomini o con le donne, è una tua decisione, mi importa solo che tu stia bene e se la felicità l'hai trovata in quel ragazzo, per me è okay" conclude poi e mi abbraccia.
In quel gesto io comincio a singhiozzare.
"Ehi cosa succede?" domanda papà preoccupato.
"Papà io e Louis abbiamo litigato, ecco perché sono qui, mi ha detto una grande bugia ma so che non intendeva quello e non intendeva ferirmi, ci amiamo e lui me lo dimostra tutti i giorni, ma mi ha fatto tanto male" spiego senza entrare troppo nei dettagli.
Lui mi fa tirare su la testa, mi asciuga le lacrime e mi da un bacio in fronte.
"Tesoro in amore sono cose che succedono, si litiga, si litiga tanto e spesso, la vera cosa importante è riuscire a parlare e chiarire. Hai bisogno di tempo? Prenditelo, tutto quello necessario, questa è sempre casa tua, nessuno ti obbligherà ad andartene e fare subito pace con lui" mi rassicura e io mi sento molto più rilassato.
Mi asciugo le lacrime e iniziamo a mangiare.

Sono dannatamente felice, l'hanno presa molto meglio di quanto pensassi e questo mi rende ancora più orgoglioso di essere cresciuto in questa famiglia.

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