"Harry io-" comincia Larissa ma la interrompo subito.
"Cosa? Cosa Lari? Vuoi dirmi che hai intenzione di tenere il bambino? Di certo non ti avrei lasciato abortire! È successo e ora pagate le conseguenze della vostra incoscienza. Spero tu ti renda conto cosa significa questo" dico io alzandomi in piedi a metà discorso.
Sono arrabbiato perché un figlio è qualcosa che si deve desiderare e dovrebbe avere due genitori uniti al suo fianco non un deficente che tradisce la ragazza e una ragazza di vent'anni che fino a ieri pensava a divertirsi con gli amici e adesso si ritrova a dover crescere un figlio molto probabilmente da sola.
"Quante volte te l'ho detto che quell'uomo era un'idiota? Che con te non si stava comportando nel modo giusto? Quante volte ti ha trattato di merda, eh? Rispondimi!" continuo io e lei scoppia in lacrime.
"Okay Harry ora calmati però" interviene Lou.
"No, no ha ragione, sono una stupida, per più di due anni ho sempre perdonato quell'uomo perché io lo amavo davvero, mentre per lui ero solo un passatempo, anche quando ci siamo trasferiti in Italia, in realtà non sono mai stato nei suoi piani futuri" risponde Larissa continuando a guardare me.
"E tu me l'hai sempre detto, ma io non ti ho dato retta, è vero" continua asciugandosi le lacrime.
"Ma si, questo bambino lo voglio tenere, non mi importa se sarò costretta a crescerlo da sola, è stato un mio errore non prendere la pillola quel giorno ma non dovrà essere il bambino a subirne le conseguenze" finisce poi di dire.
Faccio un respiro profondo per cercare di calmarmi, ma poi rifletto bene sull'ultima frase che ha detto.
"No aspetta, stai dicendo che non lo dirai a Chris?!" domando poi alzando la voce.
"Perché mai dovrei farlo? Non gli è mai interessato di me, figuriamoci di un bambino nato per caso!" esclama lei.
"Non posso crederci, stai dicendo sul serio?!".
"Harry è mio figlio, non puoi di certo decidere tu per lui!".
Louis mi viene incontro e si piazza davanti a me, mi prende il viso tra le mani per fare in modo che io possa guardarlo.
"Andiamo via, tu hai bisogno di calmarti un po'" mi dice sottovoce.
"Si, si hai ragione" dico riabbassando il tono e poi esco dalla porta con Lou lasciando Larissa da sola in camera.Comincio a passeggiare per le strade affollate di Londra, ho la testa piena di pensieri e l'aria fredda di gennaio mi aiuta giusto un po' per continuare ad essere lucido.
È successo tutto troppo in fretta e le decisioni che sta prendendo Larissa sono completamente sbagliate, non sul fatto di tenere il bambino, anzi, ma sul fatto di non volerlo a dire a Chris, è suo padre, è un suo diritto saperlo, gli spetta dal momento che senza di lui tutto questo non sarebbe successo.
Sarebbe stato meglio così, dice una vocina dentro di me, ma ormai ciò che è fatto è fatto.
"Ti sei calmato?" la voce di quel ragazzo mi ricorda che anche lui sta passeggiando verso non si sa dove con me da ormai venti minuti.
"Si, più o meno, si" gli dico fermandomi in un angolino di una via tra due palazzi.
Appoggio la schiena al muro e faccio un lungo respiro per sentire fino in fondo quell'aria fredda e puntigliosa di fine inverno che però mi fa stare anche dannatamente meglio.
Appena dopo quel sospiro mi ritrovo con le braccia di Lou che mi circondano.Ricambio anch'io quel gesto e non appena lo faccio sento che il mio corpo ne aveva bisogno. Stringendolo fra le mie braccia sento tutta la rabbia sparire, la mente che si libera di ogni pensiero, i muscoli della schiena, prima tesissimi, che ora si sciolgono piano piano fra le braccia di Mister Occhi Blu.
Sento un sorriso che nasce sul suo viso quando porto il mio viso fra il suo collo e la spalla per sentire ancora di più quel contatto con lui.
Il mio respiro torna regolare e finalmente sento di essermi calmato del tutto ma non cerco di staccarmi da quell'abbraccio e nemmeno lui lo fa, continua a stringermi con la stessa grinta di prima, ci stacchiamo solo quando sentiamo un forte tuono che ci riporta alla realtà e ci rendiamo conto che stava iniziando a piovere parecchio.
"Mi sa che è il caso di andare" dice Lou con voce bassa.
"Si, andiamo prima di prenderci tutta la pioggia" gli rispondo.
Usciamo da quel vicolo e riusciamo a tornare alla scuola giusto in tempo prima dell'arrivo di un acquazzone.
Saliamo in camera ugualmente tutti bagnati ma la pioggia mi è servita ancora di più per rilassare il corpo.Apriamo la porta della stanza e entriamo subito, Lou corre a farsi una doccia calda e io mi levo il giaccone ormai fradicio.
"Ehi, scusami per prima, mi sono arrabbiato e ti ho urlato contro invece di aiutarti a risolvere questa storia con calma" dico rivolgendomi a Lari.
"Non importa, alla fine avevi ragione tu" mi dice lei e poi mi da un forte abbraccio.
Vorrei dirle che continuo a essere in disaccordo con lei, che dovrebbe chiamare Chris e dirgli subito tutto ma vedo Lou che mi fa cenno di no con la testa prima di entrare in bagno.
Come diavolo ha fatto a capire che cosa stavo pensando?
Faccio un mezzo sorriso e poi mi stacco dalla mia amica.
Quando finisce Louis anche io vado a farmi una bella doccia calda e poi scendiamo tutti e tre al bar della scuola per pranzare, non ci eravamo nemmeno resi conto dell'ora che si era fatta, sono quasi le tre di pomeriggio.
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You Kill My Mind
FanficFINITA Harry Styles è un ragazzo che si trasferisce all'università e incontra Louis Tomlinson, il suo compagno di stanza. Tra di loro nascerà una vera e propria storia d'amore che sarà in grado di superare tutti gli ostacoli? ps. Louis: top, Harry:...