capitolo 97

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I giorni seguenti sono semplicemente fantastici, abbiamo visitato un sacco di posti.
La chiesa di Notre Dame, il museo di Louvre, l'arco di Trionfo, la chiesa del Scaro Cœur, il museo d'Orsay, il Palazzo di Versailles, Montmarte e ovviamente, la Tirre Eiffel.

"Oh mio Dio! È enorme!" esclamo osservando la grandissima costruzione che mi sorge davanti.
"Dio è davvero bellissima!" risponde Lou.
In questa settimana ho scoperto in Lou un lato di apprezzamento artistico che non conoscevo, è lui che ci ha fatto quasi da guida nei vari musei che abbiamo visitato e che ci ha raccontato tutta la storia per filo e per segno sull'arco di Trionfo, è veramente un sacco acculturato, questo ragazzo non smetterà mai di sbalordirmi.
"Amore ti prego saliamo?" mi implora lui.
"Oh...uhm Lou è, è davvero molto alto...non lo so" balbetto deglutendo a vuoto.
"Haz, si sono invertiti i ruoli? Sono io quello ad avere paura dell'altezza" si mette a ridere prendendomi sottobraccio.
"Ti sbagli, tu hai paura delle montagne russe".
"Ti ci butto giù dalla torre!" e scoppiamo a ridere.
"Prima di salire facciamo una foto da qui" gli dico richiamando l'attenzione del signor Wernest.
Siamo venuti di sera perché Arist ha detto che vederla accesa era completamente un'altra emozione e che era mille volte più bella.
Ha dannatamente ragione!
"Venite qui ragazzi, scatto io" si propone Arist prendendo la macchinetta fotografica.
Io e L ci mettiamo vicini, stavamo per farla normalmente, sorridendo, quando le mani di Lou presero il mio viso tra le mani qualche secondo prima che Arist scattasse.
La foto è venuta meravigliosamente, io e Louis mentre ci baciamo, le sue mani calde che mi prendono il viso e lei mie sui suoi fianchi e il mio sguardo un po' sbalordito mentre le luci sulla torre brillano come tante piccole stelle nel cielo.

"Sono così triste che sia già finita" si lamenta Lou prendendo la sua valigia e trascinandola a fatica.
"Si anche io, dobbiamo tornarci Lou, anche con Niall e Larissa!" propongo io spalancando gli occhi per la favolosa idea che mi è appena venuta in mente.
"Chiedilo come regalo di Natale" prosegue lui facendomi l'occhiolino e io mi metto a ridere salendo le scalette dell'aereo.
"Ragazzi, già sapete come funziona, inutile che ve lo spieghi di nuovo" ci avverte il signor Wernest e noi annuiamo.
"Ho piacevoli ricordi di questo aereo" sussurra Lou e io gli tiro uno schiaffo sulla pancia.
"Zitto" lo rimprovero e lui scoppia a ridere.
Si mette comodo sul sedile e io mi metto in grembo, accoccolandomi quasi come un bimbo piccolo.
Fisicamente sono più grande di lui, ma semplicemente perché sono più alto e leggermente più muscoloso, ma Lou ha una forza incredibile nonostante tutto, è più forte di me e non va nemmeno in palestra, o almeno così dice.
In realtà frequenta due a volte alla settimana gli allenamenti di calcio, gioca al Doncaster, ha sempre avuto una passione sconfinata per questo sport e con l'inizio dell'ultimo anno di università aveva smesso, ma io e Niall l'abbiamo convinto a riprendere.
"Vuoi le coccole?" domanda lui.
"Si, per favore" rispondo sbadigliando.
Lui mi stringe al suo petto e una mano la posa tra i miei capelli raccolti in un morbido bon-bon mentre con l'altra mi fa i grattini sulle gambe dal momento che le mie braccia sono strette intorno al suo busto.
"Mhh" lamento io mettendo il broncio.
"Che c'è?" chiede divertito e io alzo lo sguardo per ricevere un bacio.
"Molto meglio, grazie" rispondo e lui fa un leggero conato.
"Amore stiamo diventando cosi dannatamente appiccicosi" sogghigna e io mi stringi di più a lui.
"Beh facciamo che va bene quando siamo da soli" aggiunge prima di posare la testa sopra la mia che si trova nell'incavo caldo del suo collo.
E da lì a poco, ci addormentiamo.

"Non ci credo papà! Andiamo a Disneyland Paris?! Oh mio Dio, si!" esclama saltando per tutta la casa Cloditte.
"Va bene, calma però" si mette a ridere Louis prima di abbracciarla.
"Ho sentito bene?! Disneyland?!" urla l'ometto di casa lanciandosi giù dalle scale e buttandosi in braccio a me.
"Proprio così, Babbo Natale è stato molto dolce quest'anno, chissà se ha portato il regalo ai bambini giusti..." commento io mentre Clo e Fred mi guardano sconcertati prima di attaccarmi con dei cuscini.
"Amore! Fa qualcosa!" imploro io.
"Oh tesoro, io sono dalla parte dei bambini" ribadisce lui prendendo un cuscino.
"A volte mi chiedo se invece di due figli di 7 e 9 anni ne ho un terzo di 5" dico divertito e loro aumentano il ritmo delle cucinate.
Riesco a prendere Clo e a buttarla sul divano riempiendola di solletico.
"All'attacco!" esclama Freddie buttandosi sul padre e cominciando a fargli il solletico.
"Che vuole la cioccolata calda?" chiedo ad un certo punto e qualche secondo di pace cala in casa.
"Io" urlano tutti e tre mentre si siedono sul divano.
"Papi guardiamo il Grinch?" chiede Freddie.
"Fred l'abbiamo visto ieri" rispondo andando in cucina e mettendo il latte nel pentolino.
"Allora il Canto di Natale" propone Cloditte.
"Clo l'abbiamo visto ieri, anche questo" dico divertito.
"Allora...uhm" si grattano il mento alzando il sopracciglio per pensare a qualche film natalizio da guardare.
"Le cinque leggende!" urlano poi insieme e Lou approva il film accendendo la tv mentre io torno in salone con le quattro tazze e dei marshmallow che Clo e Lou amano tanto.

You Kill My MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora