capitolo cinque

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Lo fisso per un po' poi mi alzo e vado in bagno a sciacquarmi il viso per togliere il rossore dagli occhi e lavare via l'imbarazzo.
Quei suoi dannati occhi azzurri, ogni volta è come se ci affogassi dentro.
"Tutto okay?" chiede lui aprendo la porta.
"Si, sono solo sensibile per questo tipo di film, hai giocato sporco" dico passandosi l'asciugamano in faccia.
Lui si mette a ridere e poi aggiunge: "ora però devi dare qualcosa per me".
"Okay, cosa?" chiedo ormai sconfitto.
"Non te lo dico, lo scoprirai quando sarà il momento di farlo" dice e poi torna in camera sua.
Io lo seguo e mi piazzo davanti a lui.
"Andiamo sei serio? Dammi almeno un indizio, non resisto" insisto sperando che mi dica qualcosa.
"Non avresti dovuto accettare la sfida" mi dice.
"Andiamo Lou, dimmi che cosa devo fare".
"No, lo scoprirai quando sarà il momento Haz".
Mi ha appena dato un soprannome?
"Haz?" domando sorridendo.
"Uhm?".
"Non fare il finto tonto, mi hai appena dato un soprannome, mi hai chiamato Haz".
"Hai sentito male, ora vai via sei sulla mia metà" e mi caccia con un gesto della mano.

Dopo aver cenato rientro in camera e vado a farmi una bella doccia, mi asciugo i capelli, metto il pigiama e mi lavo i denti, poi mi distendo sul letto con il mio bel libro.
Lou fa lo stesso subito dopo e quando anche lui si stende a letto dico: "Conunque mi piace Haz".
"In che senso ti piace?" chiede lui girando il viso per guardarmi.
"Nel senso che mi piace come soprannome" dico io.
Lui sorride e poi mi dice "okay, buon per te".
"Continui a negare di avermi chiamato così?" ribatto ridendo.
"Sei incredibile" commento in modo sarcastico.
"Lo so" fa lui, poi spegne la luce e si mette sotto le coperte.
"Buonanotte Haz" mi dice e si gira verso il muro.
Sorrido ma non rispondo, chiudo il libro e spengo anch'io la luce per dormire.

"No! Mamma no! Ti prego svegliati!".
Le grida mi svegliano in due secondi.
"Mamma! No!" continua a urlare singhiozzando.
È Louis, sta avendo un incubo.
Corro subito verso il letto per chiamarlo.
"Louis! Lou! Svegliati è solo un incubo, apri gli occhi!" continuo a ripetergli perquotendolo.
Lui apre gli occhi di colpo.
Ha la maglietta madida di sudore, le lacrime agli occhi e il fiatone.
"Era solo un incubo" gli ripeto e lui mi abbraccia forte a se.
"Harry..." comincia a dire.
"Shh, è tutto okay, stai tranquillo" lo rassicuro.
Lui appoggia la testa sul mio petto e mi fa sdraiare accanto a lui, gli passò una mano tra i capelli e dopo pochi minuti si addormenta di nuovo ma mi ha bloccato con le braccia e non so più come tornare sul mio letto.
Provo a spostargli un braccio ma appena lo muovo si stringe ancora di più a me senza lasciare la presa.
Provo un'altra volta ma niente quindi mi rassegno e provo a dormire anche io.

Il mattino seguente sono io a svegliarmi per primo, come al solito.
Lou è nella stessa posizione di quando si è addormentato, ma ora ha allentato un po' la presa per fortuna.
Riesco a liberarmi e andare a farmi una doccia, era talmente sudato che ha bagnato anche me e stringendomi per tutta la notte anche io ho sudato.
Mi dispiace tantissimo per questa notte, aveva gli occhi rossissimi dal pianto e tremava tutto, deve aver davvero sognato qualcosa di brutto, e se ho sentito bene, centrava la madre.
Esco dalla doccia e lo ritrovo sveglio che si strofina gli occhi e toglie le coperte dal letto per mettere quelle pulite.
"Ehi, stai bene?" gli domando avvicinandomi.
"S...si" mi risponde.
"Sei sicuro?".
"Si, Harry, va tutto bene, ho solo fatto un incubo sta notte e scusa se ti ho riempito di sudore".
"Non importa, l'importante è che ti stia bene ora".
"Si, è tutto okay" risponde secco come se volesse chiudere il discorso e io decido di non insistere e vado a vestirmi.

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