capitolo 46

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(Louis)

Guardo Harry entrare in casa e spero fino all'ultimo secondo che si giri un'ultima volta, anche per guardarmi con disprezzo, non m'importa, ma ho bisogno di vedere quegli occhi verdi ancora una volta prima di poterli solo sognare.
Non si gira, entra dritto in casa e vedo dalla finestra che si butta sulla madre piangendo, non resisto più.
Caccio dentro le ultime lacrime che stanno tentando di uscire adesso e faccio un respiro molto lungo prima di rimettere in moto la macchina e tornare all'Università.
Dopo un'ora di strada sono a casa, entro in stanza ed è tutto così vuoto, mi viene un mancamento.
Il letto è ancora disfatto dalle ore di passione che abbiamo vissuto oggi quando era tutto normale.
Mi avvicino e riesco ancora a sentire sul cuscino il buon profumo che emanano i capelli del mio...di Harry.
Gli scrivo un messaggio per avvisarlo che sono tornato e per dirgli ancora una volta che lo amo, so che non mi risponderà, ma so per certo che però li leggerà e questo mi basta.

Mentre invio quel messaggio una chiamata fa vibrare il mio cellulare da un numero sconosciuto.
"Si?" chiedo sperando sia Haz che chiama magari dal numero di casa.
"Amico guarda che ci sono rimasto male che non hai accettato i soldi, voglio dire, hai compiuto la missione, ti spettavano" dice la voce dall'altra parte.
Brutto figlio di puttana.
Ha ancora il coraggio di parlare?
"Grandissimo stronzo! Sei felice ora che hai mandato a puttane l'unica cosa bella della mia vita?! L'unica cosa che mi faceva venire voglia di alzarmi la mattina e di fare qualcosa di buono per me e per gli altri e che non mi facesse solo venire voglia di bere o fumare?! Complimenti coglione! Ci sei riuscito perfettamente!" sbraito.
"Andiamo Tomlinson, lo sappiamo tutti che hai sempre preferito di più le ragazze, non dirmi che ora per quel frocetto hai il cuoricino a pezzi e non sei più felice" ride acido.
"Demsley osa un'altra volta offenderlo e ti vengo a prendere, ovunque tu sia, e Dio solo sa cosa ti combino!" ringhio.
"Stai diventando più checca di lui, sei ridicolo".
"Fottiti, tu e i tuoi due amici del cazzo".
"Allora lo ammetti? Sei una puttanella proprio come lui. Vi ci vedevo bene insieme sai...immagino che lui facesse la parte della ragazza, hai sempre avuto il spirito da dominatore, come quella volta con Carol-".
E prima che finisca la frase lancio il telefono per terra con una tale forza da spaccarlo in mille pezzi.
La rabbia mi bolle nelle vene.
Non sono lucido e questo spaventa la piccola parte ancora razionale di me.
Devo assolutamente calmarmi, subito, altrimenti finisce male.

Vado a farmi una doccia calda per cercare di rilassare i nervi e per fortuna un po' funziona, anche se i ricordi che ho in queste mura mi riconducono solo ed unicamente ad una persona.
Mi insapono massaggiando bene il braccio sinistro che mi brucia leggermente quando passo con il sapone perché lanciando il cellulare un pezzo di vetro mi ha graffiato.
Eppure quel piccolissimo fastidio mi distrae un po' da dolore che mi sta divorando dentro e decido di fare più pressione sulla ferita procurandomi un taglio più evidente e che brucia di più.
Eppure mi fa stare bene.
Mi distrae dalla voragine di sofferenza che provo in questo momento per essere stato un idiota a non aver detto subito la verità a Harry e per non aver subito massacrato di botte Demsley e i due amichetti.
Quando mi sento un po' meglio esco dalla doccia, mi asciugo e apro l'armadio per indossare qualcosa, prendo subito una tuta di Haz, è celeste e ha una scritta nera in alto, profuma di buono, profuma di lui, mi sta grande ma non m'importa, mi fa sentire vicino a lui ed è tutto ciò che mi interessa.
Domani devo decisamente andare a comprarmi un cellulare nuovo altrimenti non riuscirò a parlare con Harry e se mi chiama devo esserci.

Mi accoccolo sul letto e stringi forte il cuscino, dopo un po' di lacrime finalmente prendo sonno e dormo fino all'indomani.

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