capitolo venticinque

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"Buongiorno signora, sono Louis" dice lui imbarazzato.
"Oh ciao caro, ti prego chiamami Anne, signora mi fa sentire vecchia" ribadisce lei e io mi trattengo dal ridere.
Non è assolutamente vero che non le piace farsi chiamare signora, anzi, lo trova come una forma di rispetto e le fa sempre piacere.
La verità è che ha intuito tutta la storia e vuole mettersi in mezzo, la conosco troppo bene.
"D'accordo" risponde lui ridendo.
"Allora, verrai oggi al pranzo? Sai Harry mi ha parlato molto di te, so che ci tiene a questo, spero tu non abbia cambiato idea".
"Assolutamente no, ci sarò eccome".
"Perfetto! Comunque Louis posso farti una domanda?" chiede mamma.
"Si certo mi dica".
Mi avvicino di più al cellulare per poter sentire cosa sta per dire mia madre.
"Per caso sai se Harry si sta frequentando con qualcuno? Sai è da un po' che non ci vediamo, tra l'altro ha appena compiuto vent'anni, non mi racconta più le cose spesso come una volta" dice.
"Che falsa!" esclamo sottovoce.
"Beh, in effetti si, si sta frequent-" comincia Lou.
"Okay fine della vostra chiacchierata" sentenzio prendendo il telefono dalle mani del mio ragazzo.
"Ciao mamma ci vediamo al pranzo, un bacio" dico e metto giù.
"Tua madre è favolosa" commenta ridendo.
"Sta zitto".
"Le dirai di noi?" chiede facendosi più serio.
"Ma certo che glie lo dirò, ma non per telefono, preferisco fare una cosa più seria, dal vivo, presentandovi" spiego io accarezzandogli la guancia.
"Okay" mi dice e poi si avvicina per baciarmi.
"Andiamo da Niall?" chiedo poi.
"Starà ancora dormendo" mi risponde.
"Appunto".

Montiamo subito in macchina con dei sorrisi maliziosi, come due bambini he stanno per andare a fare dolcetto o scherzetto e si credono i più terrificanti bambini del mondo con i loro costumi da Dracula e Frankenstein.
Alle nove siamo esattamente fuori casa del biondino.
Prendiamo le chiavi di riserva da sotto il tappeto, ce le mette sempre lì, e poi entriamo in casa.
Di soppiatto ci dirigiamo verso la sua stanza, la porta è socchiusa, la apriamo del tutto ed entriamo il più silenziosamente possibile.
"Sono le nove del mattino" dice Lou intonando la frase come se fosse una canzone.
"È ora di svegliarsi" continuo io mantenendo il ritmo lento e tranquillo.
"Fuori c'è già il sole e il caffè è li ad aspettarti".
"Non sprecare tempo, dai tirati su".
"Che tra poco andremo a mangiar dalla mia mamma".
"Oh, è ora di svegliarsi! Si è proprio ora di svegliarsi! Non c'è più tempo da perdere!" gridiamo in coro saltando sopra il letto e svegliando il nostro amico.
"Ve l'ho mai detto che vi odio e che non voglio più frequentare gente come voi?" mormora Niall ormai rassegnato.
"Noi ti amiamo invece" dice Lou e io lo prendo per le braccia per farlo alzare dal letto.
"Muoviti vatti a vestire" gli dico mentre mi dirigo in cucina per preparargli la colazione.
Il caffè e già pronto, io prendo due fette di pane e le tosto poi prendo un uovo e lo cucino insieme a un po' di pancetta per fare una specie di frittata.
Prendo un piatto e ci poggio il pasto caldo, poi prendo una tazza di caffè e un bicchiere di succo all'ananas.
Niall torna dal bagno tutto pulito e sistemato e si siede per gustarsi la colazione.
"Scusa non eri tu il festeggiato?" chiede Louis ridendo.
"Oh cavolo Harry! Oggi è il tuo compleanno! Auguri!" esclama Niall venendomi in contro e abbracciandomi forte.
"Grazie!" rispondo io ricambiando la stretta.

Alle dieci circa saliamo tutti in macchina e andiamo verso casa mia, metto il navigatore sul telefono perché Lou non ci è mai stato e nemmeno io conosco perfettamente la strada partendo da qua.
Dopo più o meno mezz'ora arriviamo nel vialetto della mia adorata casetta.
"Casa dolce casa" sussurro scendendo dalla macchina.
"Venite ragazzi" incito Lou e Niall a seguirmi, entriamo in casa, nulla è cambiato.
Il divano del salotto ha sempre lo stesso telo beige, le cornici sempre nella stessa posizione sopra il mobile bianco, il grande armadio, la cucina, il tappeto lilla che papà odia, è tutto esattamente come l'ho lasciato.
"Eccolo qui il mio bambino!" esclama mamma venendomi ad abbracciare.
"Ciao mamma" dico ricambiando il saluto.
"Louis! Sei molto più bello di quanto Harry mi abbia descritto" commenta lei solutandolo.
"Mamma!".
"E tu devi essere Niall giusto?" chiede facendo finta di non avermi sentito e salutando il mio amico.
"Sono proprio felice che siate qui, forza venite in giardino, papà sta facendo la grigliata.

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