"È così?!" urlo verso mia madre e lei tenta di prendermi la mano.
"Tesoro, mi dispiace, tuo padre, Des, si arrabbiò quel giorno si ma non decise di abbandonarti, era lui che ti aveva cresciuto fino a quel momento e non gli importava che il vostro sangue fosse diverso, sapeva che quella maledetta notte per me non valeva nulla, e tutt'ora non vale nulla!" si giustifica lei quasi scoppiando a piangere.
"Harry non odiare tua madre, né tantomeno Des, piuttosto prenditela con me...avrei dovuto lottare di più" mormora l'uomo.
"Avresti dovuto dirmelo" ribatto secco io in direzione di mia madre mentre mi alzo frettolosamente dal tavolo e corro in camera mia.
"Io credo...credo che sia meglio che voi ve ne andiate" suggerisce Lou guardandoli con disprezzo.
"Sei contento ora Patrick?! Guarda, hai rovinato tutto! Che cosa diamine ti aspettavi che ti saltasse addosso chiamandoti papà?! Non ci sei stato per diciannove anni!" sbraita mia madre senza nemmeno dar peso a ciò che Lou le ha appena detto.
"E per quale motivo non ci sono stato, dimmelo Anne! Me l'hai impedito! Ho provato tutti i maledetti giorni fino al suo decimo compleanno di instaurare un minimo di rapporto con Harry! E tu non me lo hai mai lasciato fare! Des era d'accordo!" ribatte lui sbattendo un pugno contro il tavolo.
"Andatevene cazzo!" sbotta più forte Louis e loro si alzano lentamente uscendo di casa."Diciannove anni, diciannove fottutissimi anni, e solo ora vengo a scoprire che mio padre non è effettivamente mio padre?!" urlo io sfogando la mia rabbia contro Lou.
"Ti rendi conto?! Non ha neanche provato mezzo secondo in tutta la mia vita a dirmelo! Ovviamente non avrebbe preso il posto di papà ma come minimo potevo essere a conoscenza della sua esistenza!" continuo mentre le lacrime rigano il mio viso.
"E poi mia madre, mia madre che fa la moralista del cazzo sulle bugie e sui tradimenti, e poi?! Si scopa un altro dopo essersi sposata e rimane incinta facendo finta che sia del marito!" sputo con disprezzo e un po' mi sento male a dire quelle parole, solo che sono troppo arrabbiato ora non riesco a ragionare.
"Cosa si aspettava?! Che avrei detto 'oh è tutto okay, puoi esserlo ora, mamma non preoccuparti sarà tutto normale' questo si aspettava?! Des rimarrà sempre e comunque il mio papà, è lui che mi ha cresciuto e che mi ha fatti diventare l'uomo che sono, ma sapere di Patrick e uscirci anche solo una volta al mese per raccontargli di me, non mi avrebbe fatto schifo sai?" concludo poi con il fiatone e la gola che mi fa male dalle urla.
Lou non ha detto una parola, è stato appoggiato sulla scrivania in silenzio aspettando che io buttassi fuori tutta la mia rabbia e sinceramente glie ne sono grato.
"Vieni qui" sussurra poi aprendo le braccia e io mi butto di peso i quella stretta respirando affannosamente cercando di fare un po' di ordine nella mia mente.
"Sono ancora giù?" chiedo con un filo di voce mentre mi stringi di più a lui.
"No piccolo, li ho mandati via" risponde altrettanto silenziosamente mentre mi accarezza la testa.
"Grazie" sussurro.
"Ci mettiamo un po' sul letto? Poi appena ti calmi se vuoi li chiamiamo e poi chiarire, soprattutto con tua madre, so quanto ti faccia male stare lontano da lei e aver scoperto tutto questo" mi dice poi guardandomi negli occhi e io annuisco tirando sul col naso.Non sono riuscito a riposarmi molto in realtà, il cellulare continuava a squillare, avevo dieci chiamate perse da mia madre, tre da mio padre e altre cinque da Patrick, non ho idea di come abbia fatto ad avere il mio numero ma comunque era l'ultimo dei problemi ora.
"Forse dovresti rispondere" mormora dopo un po' Lou mentre mia mamma mi chiama per l'undicesima volta.
"Fallo tu..." lo imploro io e lui sospira prima di prendere il cellulare.
"Sognora Anne...si è qui...non so se vuole parlare...aspetti glie lo chiedo" comincia la conversazione e io mi metto a sedere facendo un lunghissimo respiro.
"Dimmi" rispondo freddo portando il telefono all'orecchio.
"Tesoro, mi dispiace tanti di averti mentito okay? Non volevo farlo, ho sbagliato, avrei dovuto dirtelo o per lo meno fartelo conoscere, ma l'ho fatto solo per proteggerti, avevo paura che potessi allontanarti da me e Des per questo, capisci?" singhiozza lei.
"Si mamma" dico in tono più dolce, "però ora tu cerca di capire me, dopo diciannove anni vengo a scoprire una cosa del genere...permetti che ci rimango un po' spiazzato che dici? Io non mi sarei mai allontanato né da te, né da papà, voi mi avete cresciuto e voi siete la mia famiglia, però non ti nego che sapere tutta questa storia prima sarebbe stato meglio" continui il discorso e lei smette di piangere, quasi.
"Si certo che lo capisco, mi dispiace tesoro, ti prego chiariamo per bene e di persona" mi implora poi.
"Domani vengo, oggi sono troppo stanco tra il viaggio e tutto questo, non riuscirei a sopportarlo" dico io e lei risponde dicendo che va benissimo e che non c'è alcun problema.
"Andrai da loro?" chiede Lou mentre riattacco.
"Domani, vieni con me? Ti prego".
"Certo" risponde posandomi un bacio sulla fronte e poi esce dalla stanza.
"Dove vai?" chiedo subito alzandomi anche io.
"Tranquillo, vado a preparare qualcosa per cena" mi rassicura e io lo seguo in cucina aspettando.
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You Kill My Mind
FanfictionFINITA Harry Styles è un ragazzo che si trasferisce all'università e incontra Louis Tomlinson, il suo compagno di stanza. Tra di loro nascerà una vera e propria storia d'amore che sarà in grado di superare tutti gli ostacoli? ps. Louis: top, Harry:...