capitolo 94

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"Come stai Arist?! Da quanto tempo! Sei splendida" continua l'uomo parlando ora in inglese mentre cerca di metabolizzare il tutto.
"Sto benissimo grazie, sei in ottima forma Adrein! Non ci vediamo da così tanto" risponde lei altrettanto esaltata.
"Oh Adrein, questi sono Harry, Louis e Stuart" ci presenta subito dopo e noi gli stringiamo la mano salutandolo prima che poi ci accompagni al tavolo.
"Allora avete già idea di cosa prendere?" domanda tirando fuori carta e penna.
"Boeuf Bourguignon s'il vous plaît" risponde per tutti lei e dopo aver cercato il consenso con gli occhi, Adrein torna in cucina con le nostre ordinazioni.
"Che piatto è?" chiede incuriosito Lou.
"È uno stufato di carne, in poche parole, ma fidati che è letteralmente un'esplosione di sapori!" risponde lei chiudendo gli occhi quasi a sentire quel sapore in bocca.
"Ecco a voi signori" esclama servendoci le pietanze fumanti.
"Merci!" rispondiamo in coro tutti e quattro e poi assaggiamo la carne.
"Oh mamma, ha un sapore incredibile!" commenta Lou.
"Vero, è squisito, il più buon stufato che io abbia mai mangiato in vita mia" aggiungo io e Arist si mette a ridere.
"Ti piace Sty?" chiede rivolgendosi al signor Wernest.
"È ottimo" risponde lui con ancora la bocca piena e Arist si mette a ridere.
"L'hai sentito?" ora sono io a bisbigliare verso Lou.
"Ti piace Sty" risponde lui marcando il nomignolo che la 'segretaria' ha usato con il suo capo.
Dopo aver preso dell'insalata e una omelette come dolce, ci alziamo da tavola più che sazi e facciamo un veloce giro della periferia.

Le vie sono strette e affollate dalle persone, ci sono negozi, ristoranti, bar, artisti di strada e chi più ne ha più ne metta.
Di certo non ci si annoia qui.
Le persone sono felici e spensierate, c'è chi ride e scherza con le amiche mentre esce da un negozio, c'è chi beve una birra con gli amici al bar, chi passeggia mano per mano, qualche turista che fa fotografie a qualsiasi cosa e bambini curiosi che si fermano da ogni artista per osservare il loro lavoro.
"Lou ti va se ci facciamo fare un dipinto?" chiedo mentre guardo da lontano un uomo un po' anziano che sta disegnando con del gesso nero una tela riportando il volto della bellissima bambina davanti a lui.
"Haz mi metti in imbarazzo" si lamenta un po' lui.
"Oh andiamo, sarà un ricordo!" insisto io e lui cede.
Aspettiamo il nostro turno e poi ci sediamo sulle sedie e il signore ci dice di guardarci mentre ridiamo, facciamo come ci chiede e rimaniamo fermi immobili per mezz'ora, ma tutto il mondo sembrava essersi bloccato.
Ho fissato quei meravigliosi occhi che amo tanto per ben trenta minuti ed è stato così intenso e bello.
Le persone intorno a noi erano sparite, esistevamo solo io e Lou, il verde e l'azzurro, il liscio e il riccio, nessun altro.
"Terminé" ha esclamato il signore ad un certo punto e noi siamo subito tornati sull'attenti, impazienti di vedere il risultato.
"Et voilà! Tu aimes ça?" chiede poi porgendoci la tela.
"Traduci" ha detto a denti stretti Lou al mio orecchio.
"Ha chiesto se ci piace, scemo" ho risposto io.
"Est magnifique" dice lui con un francese accentato all'inglese.
"C'est beau, merci beaucoup" aggiungo io e mentre incarta il disegno io metto i soldi nella cassetta.

"Ragazzo...non fartelo scappare, so riconoscere quando un sorriso dopo trenta minuti inizia ad essere sforzato, e il vostro non lo è mai stato, è davvero l'uomo giusto" dice il vecchio signore trattenendo Lou mentre noi cominciamo a camminare.
"Lo so monsieur, lo so..." ha risposto lui guardando nella mia direzione per poi salutare l'uomo e raggiungermi.
"Tutto okay?" chiedo quando mi prende la mano.
"Tutto benissimo" risponde rilassato lui e continuiamo la nostra passeggiata.
Sono ormai le sei e tutti torniamo a casa, sta sera mangeremo al ristoro dell'hotel in cui ci troviamo per non fare tardi dato che domani mattina c'è il convegno.
Andiamo a farci una doccia e a prepararci, poi alle sette e trenta, ci troviamo insieme ai miei colleghi e scendiamo a cena.
"Harry domani dobbiamo uscire alle otto di casa, alle nove e trenta inizia il convegno ma noi dobbiamo essere là un po' prima e tra l'altro la strada da fare non è poca. Louis tu se vuoi puoi venire, oppure puoi aspettarci qui, per l'una dovremmo aver concluso" dice Stuart rivolgendosi prima a me e poi al mio compagno.
"Oh no vengo volentieri" risponde Lou facendo un sorrisetto e poi mi stringe la mano sotto il tavolo.
"Davvero hai voglia?" chiedo avvicinandomi al suo orecchio.
"No, ma voglio stare con te" risponde lui e io sorrido.
"Va bene" faccio per poi dargli un bacio sulla sua guancia e finendo di mangiare.

Alle dieci saliamo tutti in camera, io e Lou ci spogliamo infilandoci sotto le coperte, le temperature la sera qui scendono a picco cavolo.
"Amore" mi chiama Lou e io alzo lo sguardo dal suo petto.
"Oggi quel signore mi ha detto una cosa bellissima sai" continua poi fissandomi.
"Parli del pittore?" chiedo e lui annuisce.
"Mi ha detto che sono fortunato ad averti e che non posso, non devo, perderti" continua poi a raccontarmi.
"E non accadrà" lo rassicuro dandogli un bacio sulle labbra che lui intensifica inserendo la sua lingua calda che comincia quasi un ballo insieme alla mia.
"Buonanotte mon amour" dico io tornando ad accoccolarmi su di lui.
"Buonanotte stellina" e dopo quelle parole, ci addormentiamo.






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