capitolo 44

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Non mi sento più le gambe, i tre ragazzi se ne sono andati ridendo lasciandoci in questo punto del centro commerciale, le mie lacrime continuano a scorrere sul mio viso e il mio cuore è diventato un macigno di venti tonnellate.
Con non so quale forza riesco a correre giù pre le scale e ad uscire, mi manca l'aria, inizio a correre mentre dietro di me c'è Louis che mi insegue chiamando il mio nome.
Corro più che posso per le via di Londra  perdendomi ad un certo punto e nascondendomi dentro una piccola via disabitata dove mi sono buttato a terra, stremato, piangendo.

"Amore..." sussurra Louis con un filo di voce mentre viene vicino a me dopo avermi seguito per tutto il tempo.
Alzo lo sguardo e la rabbia che mi ribolle in corpo mi fa perdere la ragione.
"Amore?! Amore?! Hai il coraggio di chiamarmi amore?! Vaffanculo Louis! È tutta una menzogna questa per te? La casa, i bambini, lo stesso tatuaggio, che cazzo di problemi hai?! Ti piace vedermi soffrire?! Ammettilo che è così! Perché diamine l'hai fatto Louis, perché?!" urlo con tutta la voce che ho in corpo.
"Nulla è finto Harry! Niente di quello che ti ho detto lo è! Tutti i ti amo, tutti i pensieri, tutto l'ho fatto perché volevo, perché lo voglio, voglio svegliarmi accanto a te tutte le mattine, voglio vedere nostro figlio crescere e chiamarti papà, voglio tornare a casa dal lavoro la sera sapendo che dietro quella porta ci sei tu ad aspettarmi! Ero fottutamente ubriaco quando ho detto di si a quella scommessa di merda! Non avevo nemmeno capito seriamente che cazzo stessero dicendo quei tre deficenti! Il mattino dopo quando me l'hanno detto da sobrio ho tagliato ogni contatto che avevo con loro! Ti prego devi credermi" dice lui piangendo e urlando.
"Come cazzo dovrei fare a crederti eh?! Mettiti nei miei panni!" urlo più forte e la gola mi fa male.
È vero che il mattino dopo lui non ne ha più voluto sapere niente, ma rimane il fatto che mi ha mentito e che tutto è comunque partito da quella scommessa di merda.

"Hazza, ti prego guardami" mi implora avvicinandosi a me e io alzo lo sguardo.
"Nulla di tutto ciò che ho fatto o detto riguarda quella scommessa, nulla, te lo giuro su qualsiasi cosa!" mi dice singhiozzando e allunga una mano sul mio viso per asciugarmi le lacrime.
Lo lascio fare, d'altronde io sono seriamente innamorato di lui e quel contatto, che io voglia o meno, mi fa dannatamente bene.
"Non lo so Louis, io non sto capendo più niente" confesso lasciandomi andare al secondo pianto.
"Lo so amore, lo so...ma ti prego mi devi credere, io non ho mai voluto fare davvero quella sfida, sono sincero" mi dice e una parte di me ritorna lucida.
"Ma tu mi hai mentito, non mi hai mai detto del tuo passato, non mi hai mai raccontato che facevi queste cose e con quei tre tra l'altro" riesco a dire ancora con un po' di tono arrabbiato.
"E mi dispiace Hazza, mi dispiace da morire, mi sarei dovuto aprire subito con te, te ne avrei dovuto parlare lo so, ma mi vergognavo di me stesso, mi vergognavo del Louis che ero e me ne vergogno tutt'ora".
Mi viene il voltastomaco a pensare al mio Louis insieme ad una qualche ragazza ubriaco mentre fa sesso con lei.
"Harry ti prego di qualcosa" mi scongiura.
"Portami a casa Lou, no sono lucido, ho bisogno di riposare un po' e di calmarmi" gli chiedo.
"Ma si certamente, andiamo" dice lui.
"Casa mia Lou...a Redditch" dico e a quelle parole il suo viso speranzoso si spegne ma non si oppone, per fortuna, alla mia richiesta.

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