You Kill My Mind

capitolo 42

Sempre prendendo la chiave dal nascondiglio segreto non più tanto segreto, entriamo in casa del biondo che è seduto in cucina mentre muove la gamba come se fosse in ansia.
"Eccolo" annuncia Lou e tutti e due entriamo nella stanza.
"Ragazzi c'è un problema, un'enorme problema" dice Niall.
Io e Lou ci guardiamo storti e poi torniamo a posare gli occhi su di lui.
"Parla Ni" dice Louis.
"Sono...credo, di...penso di essere innamorato di Larissa" dice poi finalmente.
"Cooosa? Nooo, non ci posso credere!" commenta sarcastico Lou e mio mi metto a ridere.
"Che cazzo ridete ragazzi è una cosa seria" ci rimprovera.
"Come se non lo sapessimo Niall, la mangi con gli occhi, non fai altro che parlare di lei, il problema persisteva se non fossi stato innamorato" spiego io ridendo ancora un po'.
"Non è vero" comincia, "okay forse un po' era evidente" ammette poi.
"Un po' tanto, vorrei precisare".
"Lou, sta zitto" bisbiglio io.
"Il 17 che dobbiamo andare con lei, mi dovete aiutare, ho bisogno di dirglielo ragazzi non ce la faccio più, ma ho il terrore che dal canto suo il sentimento non sia lo stesso" ci dice e noi diventiamo seri per aiutare i problemi di cuore del nostro amico.
"Beh Nello quello che ti posso assicurare è che con il suo ex ha completamente chiuso, non ci sono dubbi sul fatto che non le piaccia più" spiego io, "però non so dirti se effettivamente tu le piaci o meno".
"Si ma non importa, se c'è una cosa che ho imparato, è che devi buttarti, fallo, dille che provi qualcosa per lei, se ti rifiuta allora impegnati e falla innamorare, ma non abbatterti" lo incita Louis.
"Esatto concordo".
"Grazie ragazzi, vi voglio bene" dice lui abbracciandoci e noi ricambiamo quella stretta.
Stiamo a casa sua per un'altra oretta e mezza poi decidiamo di tornare a casa.

Nella via di ritorno vedo un grande centro commerciale che nei giorni precedenti non c'era e che prima non ho notato.
"Amore e quello cos'è?" chiedo a Louis.
"Oh si è un nuovo centro commerciale, l'hanno aperto due giorni fa se non sbaglio" spiega lui.
"Ci andiamo? Per favore, non voglio prendere tante cose, voglio solo guardare, ti prego, ti prego, ti prego" lo supplico facendo gli occhioni.
So quanto Lou odia i negozi pieni di gente che stanno tre ore per poi uscire con una magliettina però la tentazione è più forte.
Fa un lungo sospiro ma poi mi accontenta, mette la freccia e si gira per cambiare strada e andare al centro commerciale.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo all'entrata mentre Lou intreccia la sua mano nella mia, ci sono alcune persone che ci guardano, due ragazze ci guardano con gli occhi a cuoricino, una bimba ha chiesto alla mamma come mai fossimo così uniti e lei sorridendo le ha spiegato che eravamo innamorati.
"Come te e papà?" ha chiesto la piccolina.
"Proprio come me e papà" ha risposto lei.
Altri ci passano vicino senza farci caso come se non glie ne importasse niente ma come al solito non mancano gli sguardi storti.
"Harry ti prego fa veloce o finisce che prendo a cazzotti qualcuno" dice a denti stretti Louis stringendo la mia mano più forte e io ho percepito il suo fastidio.
Entriamo in un negozio del grande centro commerciale, è pieno di camice e maglie coloratissime, i jeans sono impilati tutti in modo più che ordinato e i vestiti sono disposti tutti in una grandissima parete così che non si stropiccino.
Prendo due maglie e una camicia, un paio di jeans e una felpa, poi entro in camerino e provo tutto.
"Cerca di non prendere cose troppo osé altrimenti va a finire che ti scopo in camerino" mi ha sussurrato all'orecchio Lou e io gli ho dati una pacca sulla spalla mettendomi a ridere.

"Fatto" annuncio uscendo con un jeans nero e una camicia blu, "prendo questo, tu non vuoi provare niente?" dico riferendomi a Louis.
"No, insom-" lo interrompo subito appena vedo una camicia beige a scacchi con le rifiniture nere e rosse.
"Okay tu vai in camerino immediatamente e ti provi questa" comando.
"Si signore" risponde ridendo e prendendo la camicia.
Dopo tre minuti esce e gli calza a pennello.
"Ti sta da dio, forza cambiati che andiamo in cassa" gli dico e lui lo fa.
Paghiamo le nostre cose e ci dirigiamo verso l'uscita facendo un giro di controllo delle altre vetrine, solo per ammirare i vari negozietti, nuovamente mano nella mano.