Seraphine, rinnegata di Shattevel, Corte del Tramonto, Shattevel.
Quando i miei piedi sprofondarono nella sabbia ancora calda, d'istinto chiusi gli occhi trasportata da quella meravigliosa sensazione in un momento di pura estasi e felicità. Ero elettrizzata, assolutamente eccitata di incontrare Damien sull'isola non poco lontano dalla Corte del Tramonto e per tale motivo mi ero preparata velocemente, quasi come se avessi avuto un arcangelo alle calcagna.
Sulla riva accettai di buon grado la mano di un marinaio, che mi aiutò a salire su una piccola barchetta; in realtà, mi aiutò più a sistemare l'enorme strascico del vestito dalle mille sfumature color del tramonto: rosa, arancione, rosso tenue, rosso intenso e blu lungo l'orlo finissimo, mentre il mantello di tulle appuntato sulle spalle era color bronzo e luccicante.
"Grazie," dissi al marinaio, che fece un mezzo inchino e poi la barchetta, da sola, prese vita ed iniziò ad attraversare l'acqua che circondava la Corte.
Ammirai estasiata il panorama e con nervoso mi sistemai i capelli, che una delle dame di Corte si era premurata di acconciarmi. Con gli occhi fissi sull'orizzonte mi chiesi se davvero le sfumature rosse rispecchiassero la mia vera appartenenza a quella corte, alla Corte del Tramonto e... a Damien, così come mi aveva suggerito la dama.
Mi sbilanciai e immersi i polpastrelli nell'acqua calda con un piccolo sorriso birichino.
"Meraviglioso."
Quando la piccola barchetta si adagiò sulla riva della deliziosa isoletta, mi trovai così in ansia, che quasi decisi di nuotare verso la riva opposta e nascondermi al di sotto delle soffici coperte in cui mi ero rintanata per tutto il pomeriggio, ma poi pensai al bellissimo uomo che probabilmente mi attendeva da qualche parte all'interno di quella deliziosa isola e con un profondo respiro, scesi dalla struttura in legno e seguii i petali rossi delle rose sparse sulla sabbia.
Mi ritrovai a correre con il cuore in gola, il sorriso sulle labbra e la brezza marittima tra i capelli; corsi fino a quando non raggiunsi una radura vasta e adornata con delle lanterne di carta. Vorticai su me stessa per poter raccogliere ogni dettaglio di quella incantevole location e quando i miei occhi si fermarono sul magnifico letto a baldacchino, il cuore mi saltò in gola.
"Seraphine."
Il sussurro portato dal vento fu così caldo, che per un attimo mi trovai costretta ad abbassare le palpebre in estasi, per poi girarmi verso di lui.
"Damien?" I suoi occhi rossi scintillarono al mio richiamo mezzo strozzato. "È-È tutto, tutto questo?" Balbettai, colta da un'improvvisa imbarazzante e pericolosa smania di voler chiudere la distanza tra di noi.
"Per te." Sorrise e i canini luccicarono alla luna, così come la sua tunica bronzo. "Tutto per te."
E quell'improvviso male alla gola divenne soffocante e Damien mi fu di fronte in un battito di ciglia.
"Passerà tutto." Mi sorrise con dolcezza. "E sarai straordinariamente in forze, anche più di me." Mi toccò i canini con un polpastrello. "Ti donano, lo sai?"
Sghignazzai e poi mi morsicai il labbro inferiore, prestando attenzione a non graffiarmi o tagliarmi.
"Grazie," bisbigliai di getto, appoggiandogli le mani sugli avambracci e toccando quel tessuto impalpabile. "Grazie per aver sempre creduto in me, Damien." Di fronte alla sua espressione stupita sorrisi. "Ho trascorso molto tempo con te, a Serfall"—la mia voce tremò così come le mie dita—"so quante volte ti sei sentito inadeguato, cattivo, un brutto sovrano perché non in grado di proteggere i cittadini e forse, forse solo dopo aver visto con quanta cura hai tenuto segreto questo posto e protetto il tuo vero popolo, solo adesso sono riuscita a capire quanto tu sia fantastico come regnante, quanto tu sia-
Le sue labbra si abbatterono sulle mie con una forza ed una gratitudine tale, che rischiai di soccombere. Damien era una creatura misteriosa, a tratti oscura, ma affascinante e non potevo assolutamente credere di aver trascorso i miei primi cento anni senza vivere a pieno; così, quando con delicatezza mi appoggiò sul materasso, prima di portare a termine il nostro legame, decisi di dar fiato al mio desiderio.
"Damien, Damien, aspetta." Con estrema fatica riuscii a concentrarmi. "Un-Un secondo."
"Non-
"No, no, cielo, non è questo, ma"—le sue dita salterellarono sulla mia giugulare e a giudicare da come i canini scintillarono alla luce della luna, aveva davvero fame ed io ero davvero impaziente... scossi la testa e mi concentrai—"voglio, voglio che mi prometti una cosa."
Le sue dita si bloccarono e i suoi occhi si riempirono di sospetto. "Che promessa, esattamente?"
Sbuffai. "È semplice, in realtà quasi imbarazzante."
"Puoi dirmi tutto." E di nuovo le sue dita si mossero sulla mia pelle. "Avanti, dimmi pure."
Presi un grosso respiro e lo fissai apertamente negli occhi.
"Possiamo prendere questa notte come la notte della mia nascita, della mia vera nascita?" Appoggiai le mani sul suo collo e giocherellai con i capelli bronzo e argento. "Ti prego, possiamo contarlo come giorno uno?"
Non mi rispose subito, ci pensò e quel suo atteggiamento riflessivo mi piacque ancor di più, ma poi decretò la sua decisione: "ovviamente, Seraphine, possiamo farlo, se questo è davvero il tuo desiderio. Oggi sarà il giorno della tua nascita, tesoro e l'anno prossimo, come quelli a venire, festeggeremo insieme, ma ora"—con delicatezza le sue mani mi sollevarono la nuca e mi inclinarono quel tanto da far in modo di poterle appoggiare sul suo collo—"onorami, Seraphine, lascia che la tua nuova natura si manifesti, diventa la mia Regina."
Chiusi gli occhi, mi abbandonai alle premure di Damien e alla mia nuova e selvaggia natura: i miei canini affondarono sulla sua pelle con delicatezza ed il suo sangue iniziò a fluire come una droga nella mia bocca. Menta, limone, fuoco, spezie esotiche... un afrodisiaco al quale non potei rinunciare.
ANGOLO AUTRICE🤩:
Siamo giunti al termine della prima parte di questa storia entusiasmante. Spero che non vi sia sembrata una trama trita e ritrita quanto più Rocca di originalità e non temete, la seconda parte sarà mozzafiato!
P.s. aspetto sempre con ansia i vostri commenti!
P.S.S. La seconda parte verrà pubblicata sempre su questa operaaaa
Baci.
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THE FALLEN | A Gods' Novel
AdventureSerrise era il luogo in cui ero nata e cresciuta, o almeno così avevo creduto per i primi cento anni della mia esistenza; la Città Celeste era una delle poche e caratteristiche costruzioni che conoscevo di Shattevel, il nostro mondo, e questo perchè...