Ciao, metto un appunto qua in alto perché è più visibile. Nell'ultima settimana avevo notato un aumento delle letture, che ultimamente sono scemate di nuovo e non so se questo è dovuto al fatto che la didattica sia di nuovo tra i banchi, o altro e non sono nemmeno qui ad elemosinare lettura, lungi da me🤣, ma vedo molti lettori che mettono le stelline e non commentano. Onestante, so che commentare è un po' noioso, ma mi serve davvero per capire se la diminuzione delle letture sia casuale o se non vi piace più!
A presto.
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Seraphine, consorte di Damien, Re della Corte del Tramonto, Corte del Tramonto, Shattevel.
Avevo deciso di cambiarmi prima di raggiungere la cerchia ristretta di Damien e avevo optato per un semplice vestitino impalpabile dalle maniche lunghe blu scuro, perché le temperature della Corte del Tramonto sembravano essersi abbassate di colpo e non volevo ammalarmi all'alba della partenza.
Prima di aprire la pesante porta in cui sarebbe stata condotta la cena, mi fermai un attimo a pensare agli innumerevoli cambiamenti che la mia esistenza aveva dovuto affrontare: ero passata da un giovane angelo così felice di vivere accanto ad una persona influente, ad una donna esiliata che era stata in grado di reggersi sulle proprie gambe, ad una Regina che poteva contare non solo sull'appoggio del popolo, ma su un vero uomo, Fae nel mio caso.
Abbassai la maniglia e quando spalancai la porta, i primi occhi che incontrai furono quelli di Damien, parzialmente velati da quel sentimento che eravamo in grado di condividere. Con gesti misurati appoggiò il calice di vino e si avvicinò.
"Mi chiedevo quando saresti entrata."
Sorrisi ed intrecciai le mie dita alle sue.
"Sapevi che fossi qua dietro la porta, non è vero?" Era più una domanda retorica, ma la sua espressione si addolcì e puntellò il dito indice su parte del tatuaggio dell'unione che spiccava dal vestito. "Capisco." Sorrisi e cercai di osservare oltre le sue imponenti spalle. "Drystan?"
"Oh, sono qui."
Con un movimento leggiadro mi voltai verso la voce e ciò che vidi mi lasciò di stucco. Mi ricordai di chiudere la bocca solo per il commentino mordace di Cedar, ma rimasi abbagliata da quel Fae stravaccato sul divano, che dava sulla terrazza in cui si poteva osservare il mare della Corte, in una posa di assoluto rilassamento; doveva essergli mancato terribilmente poter vivere come un essere terrestre.
"Cosa vi danno da mangiare, per gli Dei!" Esalai.
"Pane, allenamenti e sesso, molto, per la precisione," mi rispose Cedar sollevando le sopracciglia in maniera ritmica. "Ovvio, no?"
"Ovvio," sussurrai, ma la bellezza di Drystan, seconda solo a quella di Damien, non mi fece proferire più di cinque parole di benvenuto. "Sono contenta che tu stia bene," balbettai.
Drystan della Corte del Tramonto era bello, di una classica bellezza fine e regale, non esattamente come Damien, perché il mio compagno aveva i lineamenti più marcati, virili avrei osato dire, come se fosse stato forgiato dalle onde stesse della Corte. Ma le differenze tra i due, oltre quel primo tratto peculiare, si contavano solo su una manciata di dita, tanto che a primo acchito sarebbero potuti passare benissimo per gemelli. Ad una più attenta osservazione però notai che Drystan fosse qualche centimetro, circa cinque, più basso del metro e novantasei di Damien, che avesse i capelli di una sfumatura decisamente molto meno metallica e intensa di suo fratello e con pochissime ciocche argentee, e infine gli occhi erano completamente argento fuso, senza il rosso che contraddistingueva il mio compagno. Era più asciutto, meno scolpito e probabilmente in parte la colpa era stata dell'essere Pegaso, ma in lui vi era qualcosa di più diplomatico, mentre Damien sembrava essere cresciuto per lottare. In sintesi, erano due bellezze estreme che sembravano appartenere a due mondi contrapposti e compresi che, in principio, Drystan era stato concepito per governare e Damien per combattere.
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THE FALLEN | A Gods' Novel
AdventureSerrise era il luogo in cui ero nata e cresciuta, o almeno così avevo creduto per i primi cento anni della mia esistenza; la Città Celeste era una delle poche e caratteristiche costruzioni che conoscevo di Shattevel, il nostro mondo, e questo perchè...