XXII

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Seraphine, rinnegata di Shattevel, Terre del
Nord, Grotte delle Catene Montuose.

"Chi erano?" Domandai dopo un periodo imprecisato tremando come una foglia. "E-E-E cosa diamine hai fatto con le mani?" Balbettai a causa del freddo.

Damien sbuffò e cercò di accomodarsi vicino a me, nell'angolo più buio della caverna, ma mi scostai allarmata.

"Non fare la stupida o morirai assiderata." Si lasciò cadere sulla roccia e cercò di avvicinarsi, ma ancora una volta mi allontanai, un po' impaurita da quello che avevo potuto vedere. "Ho detto, Ser, di non fare l'idiota." Con un movimento brusco mi catturò tra le proprie braccia. "Smettila."

"N-No se n-non mi dici chi"— scossi la testa —"c-cosa sei."

Mio malgrado il calore del corpo di Damien mi stava lentamente soggiogando.

"Non è semplice da spiegare e preferirei non farlo, visto e considerato che il Regno del Nord ha sguinzagliato le sue truppe."

"Q-Quindi ci stanno cercando?"

Damien scrollò le spalle e tutto il mio corpo seguì quel movimento, sbatacchiandomi fastidiosamente le ossa contro le carni.

"Non lo so, Seraphine, ma molto probabilmente sì."

Rimasi in silenzio, avvolta dal suo calore prima di prendere coraggio e pretendere la verità.

"Dimmi chi sei Damien, una volta per tutte."

"Suppongo che non vi sia altro modo," disse più rivolto a se stesso che a me.

"No, non c'è," risposi ugualmente per enfatizzare il concetto. "Dimmi chi sei, dimmi tutta la verità una volta per tutte."

"Non ho mentito."

"Ma hai eluso alcuni dettagli." E mi tornarono in mente le sue orecchie tatuate. "Adesso voglio sapere tutto. Devo decidere di fidarmi di te una volta e per sempre, quindi, per favore, voglio la verità."

Prese un grosso respiro. "Penso sia giusto. Devi sapere che non ti ho mentito su tutto, sono davvero una gemma e come hai potuto notare sono metà vampiro e metà ombra, ma quello che non sai è che la mia stirpe vampiresca è una stirpe molto antica, a dire il vero alcuni storici non ci considerano nemmeno vampiri, ma i canini li hanno sempre desistiti a dichiarare il contrario. Io ed il mio popolo dovremmo essere estinti da secoli, Seraphine, siamo una leggenda, qualcosa che non doveva essere creato." Strinse di più la presa contro il mio corpo e cercai di concentrarmi sulle sue parole e non sulle sue mani. "Sono un Fae, Seraphine, l'ultimo Fae di lignaggio reale a quanto ne so e se non dovessi trovare la mia metà, la mia stirpe morirà con me."

Mi girai di scatto come morsa da una tarantola.

"Ma i Fae sono una stupida leggenda per bambini." Corrugai le sopracciglia. "Mi stai per caso prendendo in giro?"

"No." Scosse la testa con aria sconfitta. "No, cielo, non ti sto prendendo in giro. Sono il Re del Trono del Tramonto, l'unica Corte che è rimasta intera dopo che tuo padre è stato esiliato, l'unica Corte ancora invisibile." Mi prese il viso a coppa tra le mani. "Sono davvero un Fae, Seraphine e se non portiamo a termine questa missione, non solo il popolo di tuo padre, tenuto nascosto dal sottoscritto, rischierà di soccombere, ma anche la mia vera Corte."

THE FALLEN | A Gods' NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora